New York Times contro OpenAI: l'editore minaccia azioni legali, e nel frattempo disabilita l'accesso al crawler di ChatGPT
di Alberto Falchi pubblicata il 22 Agosto 2023, alle 12:01 nel canale dataIl quotidiano americano ha cercato invano di trovare un accordo con OpenAI per utilizzare gli articoli come base per addestrare ChatGPT. Dopo il fallimento delle trattative, il New York Times sta valutando di procedere per vie legali
Tempi duri per le intelligenze artificiali generative, compresa quella più nota, ChatGPT di OpenAI. Questa volta è il New York Times a muovere critiche, minacciando anche di agire per vie legali contro la società per violazioni del copyright. E nell'attesa di capire come si muoveranno le cose, l'editore ha disabilitato l'accesso al sito di GPTBot, il crawler introdotto da OpenAI che si occupa di scansionare le pagine Internet per trovare nuovi dati da dare in pasto agli algoritmi.
New York Times contro ChatGPT: il nodo del copyright
Come riporta npr.org, il New York Times sta valutando azioni legali contro OpenAI. Secondo i vertici del quotidiano, infatti, non è corretto che ChatGPT venga addestrato utilizzando i dati dell'editore. Non si tratta di un fulmine a ciel sereno: come spiegato nell'articolo di NPR, infatti, le due imprese hanno discusso a lungo per cercare un accordo, purtroppo invano.
Il problema è piuttosto semplice da comprendere: per fornire risposte, ChatGPT deve essere addestrato. E per farlo, deve scansionare milioni di siti Internet. A oggi, questo avviene senza un permesso esplicito, fatto che non piace agli editori. Le critiche del NYT sono comprensibili, per molti versi: gli utenti potrebbero infatti porre domande all'IA, ottenendo risposte derivate anche dagli articoli del NYT, senza però rimandare alle pagine del quotidiano come avviene con una normale ricerca su Google, Bing o altri motori.
Al momento, non si sa come procederà la situazione. Quello che è certo è che il noto quotidiano, come riporta The Verge, ha disabilitato l'accesso al crawler con una modifica al file robots.txt del sito, a tutti gli effetti impendendo all'IA di OpenAI di scansionare ulteriormente il sito.
OpenAI non è l'unica che si sta trovando a fronteggiare problemi legati al copyright: Getty Images per esempio ha avviato una causa contro Stability AI, "colpevole" secondo l'azienda di aver utilizzato senza permesso le sue immagini per addestrare il generatore di immagini basato su IA.
Difficile dire come andrà avanti la questione ma è evidente che il tema dell'addestramento delle intelligenze artificiali non è da sottovalutare e il principio del fair use non è detto che si possa applicare a come le IA utilizzano i dati di terze parti.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMe li immagino tra qualche anno o forse anche prima loro e giornali simili, con la loro intelligenza artificiale che scrive articoli al posto di metà del personale, mandato a casa perchè ormai "non più necessario"...
Senza alcun rimpianto, aggiungerei.
Di giornalisti, di veri giornalisti, ormai se ne contano veramente pochi.
Gli altri definirli tali è un complimento NON MERITATO.
Basta leggere un qualsiasi quotidiano, online o meno, per rendersene conto.
Meglio le AI a questo punto.
Disabilità vs disabilita
Per Redazione: accento di troppocon l'evoluzione delle stampe 3d e con i robot umanoidi low cost a breve vedremo rivoluzioni pure lato lavori manuali. tralasciando poi diversi lavori manuali sono già stati persi a causa dell'automazione
Eccomi. Ma son capace anche di svolgere lavori manuali per fortuna.
Sto pensando di mandare curricula alle pompe funebri.
Quello è un settore che non conosce crisi...
Come facciamo a retribuire queste persone? E se queste persone domani smettono di produrre contenuti in quanto non conveniente, cosa accadara'? Come si terranno aggiornate le AI? Le implicazioni sono tali e varie che la risposta è molto complicata.
Dipende cosa fai con tastiera e mouse... Non pensare che sia così facile sostituire certi profili professionali.
Ti faccio un esempio molto semplice. Io sono un programmatore nel campo dell'HPC, ed uso ChatGPT regolarmente per suggerimenti. Fino a che lo usi per piccoli pezzi di codice funziona benissimo, è un modo anche per imparare nuovi approcci, ma come inizi a fargli generare roba più grande va a gambe all'aria. Non nel senso che non lo sa fare, nel senso che ti genera proprio codice sbagliato. Per quanto mi riguarda posso stare tranquillo ancora per un bel pò.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".