AMD
Fusion Render Cloud: il cloud computing secondo AMD
di Paolo Corsini pubblicata il 09 Gennaio 2009, alle 14:22 nel canale Device
AMD annuncia una propria iniziativa di cloud computing in collaborazione, per la parte software, con OTOY, per inviare video HD anche a dispositivi mobile via broadband
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLeggendo la press-release una mezza idea m'è venuta: "giochi java" all'ennesima potenza, o "film interattivi".
In entrambi casi roba che può servire ai gestori di servizi per spillare altri soldi agli utenti, facendo pagare i videogiochi a canone! (tipo mmorpg, ma non solo per i mmorpg)
prendi la calcolatrice, considera la distanza tra milano e newyork di circa ~6458km, considera che il pacchetto deve andare e tornare, la velocità è c e troverai la soluzione ^_^
[SPOILER]La soluzione è ~43ms[/SPOILER]
[SPOILER]La soluzione è ~43ms[/SPOILER]
Si, era ironico.
anche il mio
è che ormai su hwup si ha una trattazione casereccia pure della fisica più avanzata
In entrambi casi roba che può servire ai gestori di servizi per spillare altri soldi agli utenti, facendo pagare i videogiochi a canone! (tipo mmorpg, ma non solo per i mmorpg)
Per la potenza si paga.
Io stavo pensando piu' ad un Second Life con grafica realistica. Eliminerebbe il problema della base installata di hardware potente, e girerebbe solo su una architettura conosciuta, in sostanza una super-console. Il software sarebbe perfettamente ottimizzato.
Il problema e' che attualmente richiederebbe troppe risorse in proporzione al numero degli utenti, ma in un futuro non troppo lontano (5/10 anni?) una decina di centri di calcolo da 1000 schede ognuno potrebbero gestire parecchie milioni di utenti e con una grafica vicina alla demo di Cinema 2.0.
avere tutto lato server in ambito gaming risolverebbe il problema del cheating, questo è da tenere in considerazione.
- Energia da trasmettere su di un cavo (per forza di cose si passa prima attraverso un qualcosa di materiale)
- Il materiale oppone una resistenza al passaggio degli elettroni
- Questa resistenza influisce sulla velocità con cui l'energia percorre il cavo
- All'uscita, ammettendo un segnale trasmesso per via aerea, il flusso non può subire un'accelerazione.
Le onde radio nell'etere non possono viaggiare alla velocità della luce proprio per questo motivo, in quanto vengono "sparate" fuori dall'antenna ad una velocità pari al picco raggiunto al termine della stessa antenna che, per conto suo, offre una certa resistenza all'induzione.
Se al momento dell'uscita in forma di onda radio, il segnale subisse un'accelerazione, ci troveremmo a ricevere un flusso di dati con un certo lag tra un pacchetto e l'altro (una sorta di filtro audio temporale che non influisca sul pitch, per chi mastica di audio)...
Ora che l'ho sparata sono pronto alla crocifissione...
Ciauz!
Perché no?
Se corri un tratto sulla sabbia, e poi un tratto su asfalto, sull'asfalto vai più veloce.
Penso che tu stia confondendo effetti che contribuiscono alla "banda" con gli effetti che contribuiscono alla "latenza". Anche se l'antenna (o meglio l'intero canale di comunicazione) fosse lentissima a disegnare l'onda, il primo fotone di quell'onda, una volta lasciata l'antenna, viaggerebbe alla velocità della luce nel vuoto.
Invece è la banda che dipende da quanto sono veloci le variazioni dell'onda (in sostanza dalla frequenza massima che il canale può trasmettere).
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