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Huawei IdeaHub: un'architettura per la collaborazione, con l'IA in locale focalizzata sulle persone

di pubblicata il , alle 14:31 nel canale Device Huawei IdeaHub: un'architettura per la collaborazione, con l'IA in locale focalizzata sulle persone

Huawei ha recentemente presentato le nuove lavagne digitali della gamma IdeaHub: si tratta di dispositivi per la collaborazione, sia in presenza sia da remoto, in cui l'IA (eseguita rigorosamente in locale) è pensata per aiutare le persone

 

Huawei ha presentato all'Information and Data Infrastructure Forum 2025 la terza generazione della famiglia di prodotti IdeaHub: si tratta di IdeaHub S3 e IdeaHub ES3, lavagne interattive dotate di un'assistente d'intelligenza artificiale integrato e di una videocamera per effettuare videoconferenze e riunioni da remoto. Abbiamo avuto occasione di parlare con Gu Xuejun, President of Intelligent Collaboration Domain in Huawei, dei nuovi prodotti e della strategia di Huawei legata all'IA e alla collaborazione.

Huawei IdeaHub S3 ed ES3: le lavagne digitali con l'IA

Le IdeaHub S3 ed ES3 sono strumenti pensati per la collaborazione in azienda, sia in locale come lavagne digitali, sia come strumenti per effettuare videoconferenze. Proprio per questo secondo impiego, le IdeaHub S3 ed ES3 sono dotate di webcam Full-HD con un coperchio controllato elettronicamente per una migliore privacy, così come di una schiera di 24 microfoni in grado di catturare suoni fino a 15 metri di distanza. Le IdeaHub consentono inoltre di impiegare facilmente il proprio computer, tablet o smartphone tramite l'applicazione IdeaShare, che permette di proiettare i contenuti via wireless e di scrivere sulla lavagna tramite i dispositivi portatili.

L'intelligenza artificiale è al centro dei dispositivi e si occupa di varie funzioni, come ad esempio la riduzione digitale del rumore catturato, o la trascrizione di quanto detto durante le riunioni e la traduzione simultanea.

"IdeaHub è uno schermo gigante tutto-in-uno: c'è una lavagna digitale e una videocamera che possono essere usate sia per le video conferenze, sia come strumento di produttività", ci spiega Gu Xuejun. "Abbiamo anche l'IA all'interno grazie al chipset integrato. Non si tratta solo dell'hardware, che da solo non può fare nulla, ma di un'architettura di sistema avanzata in cui l'IA è completamente integrata al suo interno."

L'IA secondo Huawei: uno strumento per aiutare le persone

I nuovi IdeaHub S3 ed ES3 supportano l'esecuzione dei modelli d'IA in locale. Ma cosa vuol dire davvero per Huawei usare l'IA?

"Per molti clienti che guardano all'IA, credo che oggi ci siano due domande: la prima è: cos'è l'IA? IA non significa che basta comprare dell'hardware: servono hardware, software e l'intero sistema; dopodiché bisogna pensare a mettere il tutto in pratica", ci dice Gu (in foto qui sotto). "Non si può pensare all'IA come una soluzione [inteso come "prodotto", NdR]: per parlare d'IA bisogna parlare di dati; senza dati non c'è IA. Molte aziende oggi hanno i modelli d'IA, ma non hanno i dati di alta qualità. È come avere una Ferrari senza la benzina nel serbatoio. In un'azienda, i dati più importanti sono nelle riunioni: quando parliamo, quando discutiamo, produciamo dati preziosi e molto utili per l'azienda. Per questo Huawei fornisce delle soluzioni di protezione dei dati che possono mantenerli al sicuro e protetti."

Uno dei punti su cui l'azienda insiste molto è la capacità dei nuovi IdeaHub di eseguire i modelli d'IA in locale: Huawei non è l'unica a offrire questa possibilità, ma sembra essere l'azienda che più di altre sta investendo su questo fronte, in particolare dal punto di vista comunicativo.

"Oggigiorno molte aziende usano l'IA sul cloud, ma ciò costituisce un grosso rischio: significa che i dati escono dall'azienda, vanno sul cloud e poi tornano in azienda, e quindi potrebbero essere compromessi. I nostri prodotti e soluzioni possono aiutare i nostri clienti in questo: l'80% dei compiti d'IA può essere eseguito in locale, e i compiti più grossi e impegnativi possono appoggiarsi al cloud. Ma in futuro ci sarà una capacità di calcolo maggiore per cui potremo eseguire il 100% delle elaborazioni in locale, così da proteggere i dati aziendali."

Secondo Gu, le aziende non hanno bisogno di modelli d'IA di dimensioni enormi e in grado di fare qualunque cosa, ma di modelli specializzati e in grado di svolgere compiti precisi. Gu fa l'esempio di un ospedale a Shanghai dove vengono usati cinque diversi modelli d'IA allo stesso tempo per effettuare le diagnosi nei pazienti malati di cancro: si tratta di modelli altamente specializzati e ben lontani da quelli impiegati per servizi come ChatGPT o Google Gemini; lo stesso approccio specialistico è seguito da Huawei nella creazione dei modelli impiegati sui dispositivi IdeaHub, che sono in grado con il tempo di imparare le specificità di ogni azienda.

Un esempio di applicazione pratica che Gu fa dell'IA a bordo degli IdeaHub è la prenotazione degli spazi per le riunioni: "l'assistente virtuale trova la stanza più vicina e la prenota; secondariamente, invia un'email a tutte le persone coinvolte, e quando la riunione inizia verifica che tutti siano presenti. Durante la riunione, trascrive quanto detto e fornisce un resoconto di ciascun tema, inclusi i punti rimasti irrisolti. Il sistema è anche in grado di tradurre in tempo reale: io posso parlare in cinese alla lavagna, che traduce poi in inglese o in italiano e usa la mia voce per riportare quanto detto."

Gu conclude dicendo che "Huawei è leader nel settore della collaborazione e quindi è nostra responsabilità aiutare i nostri clienti a capire cosa possono aspettarsi nell'ambito della collaborazione negli uffici. Come leader, abbiamo una responsabilità verso la società. Quindi progettiamo i nostri prodotti pensando alla sicurezza, alla salute degli utenti, al risparmio energetico." Un impegno che non si può che sperare che venga condiviso da sempre più aziende.

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