Cisco oltre lo smart working: le aziende dovrebbero guardare con attenzione ai nomadi digitali
di Alberto Falchi pubblicata il 21 Agosto 2023, alle 16:01 nel canale InnovazioneLavorare da casa per due o tre giorni a settimana? Per Cisco non basta e bisogna dare la possibilità a tutti di divenire nomadi digitali. Un approccio che non solo può migliorare soddisfazione e produttività, ma anche ripopolare i piccoli centri che si stanno spopolando
"Il lavoro agile è qui per rimanere". Questo è stato il mantra di molte aziende non solo durante la pandemia, ma anche quando la situazione è tornata alla normalità. E se è vero che molte aziende non appena ne hanno avuto la possibilità hanno spinto per un massiccio ritorno in presenza, altre hanno mantenuto un approccio più libero, consentendo di lavorare da casa per 2 o 3 giorni alla settimana, se non proprio aprendosi a un vero e proprio smart working.
Secondo Cisco, bisogna insistere ulteriormente su questa strada, strizzando l'occhio soprattutto ai nomadi digitali, quei professionisti privi di una dimora fissa, che amano lavorare spostandosi da un Paese all'altro.
Nomadi digitali: un'opportunità per le aziende ma anche per i Paesi
Quando si parla di smart working e nomadi digitali ci si sofferma sull'impatto di questi approcci su aziende e lavoratori, sottolineando soprattutto i benefici per la produttività (ma anche i rischi) di chi si muove liberamente, senza rimanere confinato fra le mura dell'azienda. Meno spesso però si valuta l'impatto sull'economia. Un impatto che potrebbe essere notevole: secondo le stime del MIT Enterprise Forum, per esempio, la Grecia potrebbe guadagnare fino a 1,6 miliardi di euro tramite il programma varato dal governo per attirare proprio i nomadi digitali. Il motivo è presto detto: grazie a programmi di inserimento come quello avviato dal governo ellenico, è possibile attirare un maggior numero di lavoratori soprattutto in zone poco popolate, migliorando l'economia locale.
La Grecia non è un caso isolato: a Ponga, città nel Nord della Spagna, si sta valutando di offrire poco meno di 3.000 euro per ogni persona o famiglia che si trasferisce in zona. In Italia siamo andati ancora oltre, con alcuni comuni pronti a mettere sul piatto sino a 30.000 euro per chi si trasferisce in loco e che, con la sua presenza, contribuirà a ridurre lo spopolamento, un fenomeno difficile da contenere senza queste forme di incentivo.
Secondo Cisco, questa è la strada giusta da percorrere. E lo dimostra coi fatti. Per esempio, offrendo ai suoi dipendenti la possibilità di vivere e lavorare per tre mesi in città come Rodi o Venezia, dove la multinazionale ha attivato dei progetti pilota. Ma l'approccio di Cisco non è limitato ai propri dipendenti, come mostra il progetto Venywhere di cui abbiamo parlato qui.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn Italia, nelle zone "normalmente" popolate, è già tanto un scrausa FTTC; come potrebbero lavorare??
In Italia, nelle zone "normalmente" popolate, è già tanto un scrausa FTTC; come potrebbero lavorare??
Il nomade digitale credo sia all'estero che si interessi
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