Decreto semplificazioni: basta la PEC per essere in regola con il domicilio digitale

Decreto semplificazioni: basta la PEC per essere in regola con il domicilio digitale

Decreto Semplificazioni 2020: entro il primo ottobre le aziende dovranno comunicare il loro domicilio digitale, pena sanzioni. Di che tratta? Un'indirizzo di posta elettronica certificata, una PEC, che dovrebbe semplificare le comunicazioni con la PA

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Innovazione
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La raccomandata è una delle cose più odiate dagli italiani: il postino arriva sempre quando ci si trova fuori casa e, molto spesso, se anche si è presenti, capita spesso di trovarsi l'avviso di giacenza, senza che nemmeno venga effettuato il tentativo di consegna. E poi è lenta: come ci si può, oggi, affidare a uno strumento che richiede giorni per recapitare un documento ufficiale? Fortunatamente, anche il Governo si è accorto della necessità di rinnovare la comunicazione fra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione e dal primo ottobre sarà in vigore il concetto di domicilio digitale, che sarà obbligatorio per i professionisti e le imprese, volontario per i cittadini.

Domicilio digitale e PEC: sono la stessa cosa

PEC

Il Decreto Semplificazioni ha introdotto un nuovo obbligo per le imprese e i professionisti: la comunicazione al Registro delle Imprese o agli Ordini professionali o Collegi di appartenenza del domicilio digitale. Ma di che si tratta? Come specificato nell'articolo 1, comma 1, lett. n-ter, D.Lgs. 82/2005, il domicilio digitale può essere: 

  • un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (una PEC, insomma);
  • un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal Regolamento (UE) 23 luglio 2014 n. 910 valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.
Gli obblighi, si sa, non piacciono molto, ma questo potrebbe essere un aspetto positivo, che potrebbe finalmente farci rinunciare alle scomode e poco efficienti raccomandante con ricevuta di ritorno per le comunicazioni con la pubblica amministrazione, permettendo di risparmiare tempo e denaro. Bisogna poi considerare che ormai da tempo per le imprese e i professionisti avere un indirizzo PEC è obbligatorio, quindi non si tratta di un nuovo adempimento che si aggiunge alla lista, ma dovrebbe essere un requisito già soddisfatto. Fondamentalmente, per tutte le imprese già esistenti, basta consultare il registro imprese e verificare la presenza della PEC fra i dati. In caso contrario, bisogna provvedere ad aggiornare i dati a questo indirizzo. Le imprese di nuova costituzione, invece, dovranno limitarsi a comunicare l'indirizzo PEC in fase di registrazione al Registro delle Imprese. 

Nonostante praticamente tutte le imprese e i professionisti siano dotati di PEC, però, non sempre risulta facile scoprire l'indirizzo di posta elettronica certificate delle varie Pubbliche Amministrazioni. Con l’art.  28 vengono introdotte misure di semplificazione per la notifica telematica degli atti giudiziari alle pubbliche amministrazioni al fine di superare le problematiche derivanti dalla mancata comunicazione da parte di numerose amministrazioni del proprio indirizzo di posta elettronica certificata.

Uno strumento alternativo alla PEC per il domicilio digitale è il Servizio elettronico di recapito certificato qualificato (Sercq), che ha lo stesso valore legale, anche se è molto meno diffuso: a questo indirizzo è possibile trovare la lista degli operatori accreditati. 

Cosa succede se non ho un domicilio digitale?

I cittadini non sono obbligati a dotarsi di un domicilio digitale (anche se potrebbe semplificare loro la vita), al contrario di imprese e professionisti, che dovranno pagare una sanzione se non si mettono in regola entro il 1° ottobre. Nel caso delle società, la sanzione è raddoppiata rispetto a quella prevista nell'articolo 2630 del codice civile, cioè fra i 103 e i 1.032 euro. Nel caso delle imprese individuali, la sanzione è triplicata rispetto quella prevista dall'articolo 2194 del codice civile, da 10 a 516 euro. I professionisti, invece, sono tenuti a comunicare il domicilio digitale all'albo di appartenenza: in caso contrario, verrà sospeso. 

19 Commenti
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Marko_00128 Settembre 2020, 18:23 #1
la riconsegna, almeno in Emilia Romagna, è su richiesta
c'è il numero verde sul tagliando che rilasciano al passaggio
con il quale richiedere la nuova consegna
giovanni6928 Settembre 2020, 22:19 #2
Rimane il problema già sollevato da qualche testata giornalistica: se mi registro la PEC per uso scolastico anche solo una volta, poi riceverò anche le multe... Non è violazione della privacy?

Vedi articolo di Alessandro Longo "Con la Pec a rischio la privacy di tutti" - Sole 24 ore .
"Si apre ora il rischio di schedatura di massa via Pec: se dichiariamo la Pec ad una pubblica amministrazione una volta, per un qualsiasi motivo, quell'indirizzo diviene disponibile a tutte le amministrazioni in automatico, per tutte le loro comunicazioni e non è possibile cancellarsi [...]".
davide311228 Settembre 2020, 23:12 #3
Originariamente inviato da: giovanni69
Rimane il problema già sollevato da qualche testata giornalistica: se mi registro la PEC per uso scolastico anche solo una volta, poi riceverò anche le multe... Non è violazione della privacy?

Vedi articolo di Alessandro Longo "Con la Pec a rischio la privacy di tutti" - Sole 24 ore .
"Si apre ora il rischio di schedatura di massa via Pec: se dichiariamo la Pec ad una pubblica amministrazione una volta, per un qualsiasi motivo, quell'indirizzo diviene disponibile a tutte le amministrazioni in automatico, per tutte le loro comunicazioni e non è possibile cancellarsi [...]".


MA và?... se ne sono accorti! Comunque era una dlle specifiche dichiarate fin da quando fu lanciata: "...consentirà alla PA di poter sempre raggiungere gli utenti..." ...cioè, lo avevano dichiarato, non fingiamo di essere sorpresi ora.
Yramrag28 Settembre 2020, 23:27 #4
Se uno (privato) lascia scadere la "vecchia" PEC e ne fa un'altra? Oppure non la rinnova e basta?
trapanator29 Settembre 2020, 08:19 #5
Originariamente inviato da: giovanni69
Rimane il problema già sollevato da qualche testata giornalistica: se mi registro la PEC per uso scolastico anche solo una volta, poi riceverò anche le multe... Non è violazione della privacy?

Vedi articolo di Alessandro Longo "Con la Pec a rischio la privacy di tutti" - Sole 24 ore .
"Si apre ora il rischio di schedatura di massa via Pec: se dichiariamo la Pec ad una pubblica amministrazione una volta, per un qualsiasi motivo, quell'indirizzo diviene disponibile a tutte le amministrazioni in automatico, per tutte le loro comunicazioni e non è possibile cancellarsi [...]".


Fammi sapere se mi posso cancellare l'indirizzo di casa mia dagli elenchi del Comune in modo da non ricevere più multe
gelty7229 Settembre 2020, 11:30 #6
Originariamente inviato da: giovanni69
"Si apre ora il rischio di schedatura di massa via Pec: se dichiariamo la Pec ad una pubblica amministrazione una volta, per un qualsiasi motivo, quell'indirizzo diviene disponibile a tutte le amministrazioni in automatico, per tutte le loro comunicazioni e non è possibile cancellarsi [...]".

Fantastico, come dire che se mi faccio la carta d'identità, la pubblica amministrazione conoscerà il mio indirizzo di casa
Trestar29 Settembre 2020, 15:06 #7
Originariamente inviato da: Yramrag
Se uno (privato) lascia scadere la "vecchia" PEC e ne fa un'altra? Oppure non la rinnova e basta?


Esatto. Basta non rinnovare, a quel punto l’ente pubblico non potrà avere la ricevuta di consegna e sarà costretto a fare la classica raccomandata.
zappy29 Settembre 2020, 16:52 #8
della serie: sono un italiano stronzo e voglio lamentarmi per l'inefficienza e la lentezza, ma guai a ricevere multe.
che schifo di commenti
dirac_sea29 Settembre 2020, 18:13 #9
Originariamente inviato da: zappy
della serie: sono un italiano stronzo e voglio lamentarmi per l'inefficienza e la lentezza, ma guai a ricevere multe.
che schifo di commenti

Senza voler infilare nella questione la singolarità planetaria della PEC (ricordiamo che solo l'Italia la ha... ), il fatto che non aderisca a nessun standard internazionale e via discorrendo, è forse il caso di ammettere che se il rapporto tra i cittadini e la PA è difficile non è per maggior responsabilità dei primi... non fatemi portare esempi o dalla mia tastiera si sprigionerebbero fiamme inestinguibili
Queste disposizioni con irrorazione di sanzioni, comunque, mi sembrano tutte voler spingere, "pompare" e rendere cosa buona e indispensabile la pec, strumento nato già con anomalie intrinseche e quindi difficilmente correggibili.
canislupus29 Settembre 2020, 19:24 #10
Originariamente inviato da: giovanni69
Rimane il problema già sollevato da qualche testata giornalistica: se mi registro la PEC per uso scolastico anche solo una volta, poi riceverò anche le multe... Non è violazione della privacy?

Vedi articolo di Alessandro Longo "Con la Pec a rischio la privacy di tutti" - Sole 24 ore .
"Si apre ora il rischio di schedatura di massa via Pec: se dichiariamo la Pec ad una pubblica amministrazione una volta, per un qualsiasi motivo, quell'indirizzo diviene disponibile a tutte le amministrazioni in automatico, per tutte le loro comunicazioni e non è possibile cancellarsi [...]".


Ho la pec (che a mio avviso dovrebbe essere gratis) e non vedo il problema se l'amministrazione pubblica avesse sempre un modo per raggiungermi.
Sarei estremamente felice se per una volta questo stato evolvesse e anche enti dello stesso comune riuscissero a comunicare tra di loro (spesso distanti poche stanze).
Vorrei capire perchè le persone dovrebbero nascondersi.
Questo continuo invocare la privacy quando siamo disposti per ogni cavolata (leggasi social) a cedere parte della nostra vita in forma gratuita e spontanea, é RIDICOLO.
Chi ha tanto a cuore la propria riservatezza (visto che esiste il termine italiano? ), iniziasse ad andare a vivere in un eremo in mezzo alle montagne.
Viviamo in un mondo in cui l'informazione viaggia decisamente più veloce delle persone e quando leggo certi commenti, mi pongo delle domande.
Se dovete pagare una multa, ragionevolmente (salvo errori) avete commesso un illecito.
Invece di lamentarci del fatto che lo Stato possa raggiungerci, domandiamoci se siamo sempre esenti da colpe o responsabilità.

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