I webinar di Oracle sull'innovazione: il concetto di contenimento del debito tecnologico

I webinar di Oracle sull'innovazione: il concetto di contenimento del debito tecnologico

Oracle prosegue con la sua strategia di webinar e annuncia il primo ciclo di tre appuntamenti per il 2021. Si parlerà di data management, analytics e middlware. Si parte l'11 febbraio alle 10. La registrazione è gratuita

di pubblicata il , alle 08:41 nel canale Innovazione
Oracle
 

Le iniziative lanciate lo scorso anno da Oracle per illustrare, anche a un pubblico di esperti, le tecnologie dell’azienda non si fermano: l’azienda ha già annunciato un nuovo ciclo di webinar per febbraio, Oracle for Innovation. L’elemento chiave dei webinar sarà il contenimento del debito tecnologico, cioè tutti quei costi – non sempre immediatamente visibili – legati all’utilizzo di tecnologie “anziane”, magari risalenti a 10 anni, e alla mancata adozione dell'innovazione presente nelle tecnologie più moderne.

Contenimento del debito tecnologico: le vecchie tecnologie rappresentano un costo

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Come ci spiega Stefano Bucci, Solution Engineer Director di Oracle, è prioritario per le aziende contenere e possibilmente ridurre il crescente debito tecnologico accumulato, che – secondo uno studio di McKinsey – può arrivare fino al 40% del valore di tutti gli asset tecnologici posseduti.

Quando parliamo di debito tecnologico non ci limitiamo all’hardware, ma anche alle piattaforme software che sono alla base delle applicazioni aziendali e, nel caso specifico di Oracle, ai database, al middleware e agli strumenti di analisi e reportistica. Sono ancora molti i clienti che, per diversi motivi, si affidano a versioni dell’Oracle DB con parecchi anni alle spalle, prive quindi delle moderne funzionalità introdotte ma anche soggette a costi di esercizio e rischi operativi di cui non sempre è facile rendersi conto.

Per fare un esempio di facile comprensione, Bucci fa un paragone col guidare un’auto degli anni 80: funziona, certo, ma consuma molto più di quelle moderne, è più complicato trovare i pezzi di ricambio e non garantisce la stessa sicurezza delle vetture prodotte di recente.

Lo stesso vale per i database: magari tutto continua a funzionare senza evidenti problemi, ma non aggiornando ci si espone a rischi operativi e di sicurezza e si deve rinunciare alle nuove funzionalità, alcune delle quali possono avere un impatto significativo sulla produttività, abbassando anche il TCO (Total Cost of Ownership) delle soluzioni stesse. Basti pensare agli elevati livelli di automazione delle ultime versioni dei DB Oracle, non disponibili in quelle meno recenti.

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È comprensibile una certa ritrosia ad ammodernare il proprio parco installato, in particolare i database critici, soprattutto per la percezione di complessità ed i costi di migrazione, fattori che possono scoraggiare più di un’azienda. È proprio per questo motivo che Oracle ha lavorato molto per semplificare la gestione delle release del suo database, introducendo anche nuovi strumenti in grado di automatizzare le operazioni di aggiornamento, semplificando così il passaggio e rendendolo più semplice ed economico, fatto che dovrebbe spingere i clienti a passare alle nuove incarnazioni del DB.

Oracle for Innovation: i temi dei webinar

I webinar saranno focalizzati su tre tematiche: data management, analytics e il middleware. Sotto il profilo del data management, verranno affrontati i temi relativi alle novità delle ultime versioni del database, in particolare quelle relative all’automazione e alla semplificazione della gestione. Oggi bastano pochi clic per clonare un DB, o per passare dall’ambiente di sviluppo a quello di produzione, grazie alla nuova architettura basata su database container che rende ancora più semplici, veloci ed economiche le operazioni di gestione.

La parte degli analytics si concentrerà sulla piattaforma di ultima generazione che, mediante una upgrade di release, introduce importanti novità soprattutto in ottica Self-Service. Il webinar si focalizzerà sulle nuove funzionalità che (assistite da machine learning e natural language processing) consentono a ogni utente, anche non dotato di specifiche competenze, di essere completamente autonomo nell’acquisizione, arricchimento e visualizzazione dei dati oggetto di analisi, permettendo, ad esempio, di introdurre l’analisi predittiva in azienda a qualsiasi livello.

La terza sessione sarà incentrata sul middleware, e l’enfasi sarà sulle potenzialità del middleware, a partire da Java (ma non solo), pensati per connettere il mondo delle applicazioni enterprise con le nuove tecnologie, in particolare quelle di "conteinerizzazione" come Docker e Kubernetes e in generale alle moderne architetture basate su microservizi.

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