L'IA per tutti: Lenovo parla dell'intelligenza artificiale su ogni PC (rispettando la privacy) a Tech World 2023
di Riccardo Robecchi pubblicata il 25 Ottobre 2023, alle 17:11 nel canale InnovazioneLenovo mostra la propria visione di intelligenza artificiale per tutti a Tech World 2023: un'IA che è eseguita localmente su PC e smartphone e rispetta la privacy degli utenti
L'IA per tutti. Questo è il motto scelto da Lenovo per la sua conferenza annuale, Tech World, che quest'anno vede per molti versi un cambio di prospettiva che sembra riflettere un cambiamento che si sta diffondendo in tutto il settore. L'intelligenza artificiale arriverà sui nostri computer, stando a quanto dice Lenovo, e così il PC, acronimo che sta ancora per "personal computer", diventerà veramente personale. Non si tratta di qualcosa che vedremo quest'anno, e probabilmente nemmeno il prossimo, ma la strada sembra tracciata.
Lenovo vuole portare l'IA su tutti i PC
Il sogno di Bill Gates di portare un computer in ogni casa è ormai realtà da tempo. Tuttavia, nonostante i cambiamenti enormi che sono avvenuti nel mondo tecnologico negli ultimi trent'anni, un dato è rimasto identico: è virtualmente possibile scambiare due computer aventi lo stesso software installato e continuare a lavorare senza differenze, al netto delle impostazioni scelte dall'utente. L'IA cambierà questo paradigma, perché renderà ciascun dispositivo davvero personale grazie alle informazioni apprese durante il suo utilizzo.
Lenovo distingue tra tre tipi di "foundational model", ovvero di modelli di base per la costruzione dell'IA: pubblici, privati e personali. Quelli pubblici sono quelli come, tanto per intenderci, ChatGPT e Google Bard, addestrati sul mare magnum di informazioni disponibili su Internet e con poco (per non dire nessun) riguardo per la privacy. Quelli privati sono, invece, impiegati internamente dalle aziende e addestrati sui dati aziendali, e sono pensati per non essere usati al di fuori dei confini aziendali. I modelli personali sono, appunto, quelli addestrati sui nostri dati individuali e usati dai singoli. L'obiettivo di questi ultimi è riproporre i benefici dell'IA tutelando, però, la privacy degli individui e mantenendone i dati al sicuro.
Secondo Lenovo, i modelli personali non hanno necessità di competere in dimensioni con quelli pubblici: non è necessario usare modelli con decine o centinaia di miliardi di parametri come ChatGPT, ma è sufficiente usare modelli di dimensioni molto più ridotte. In un incontro con la stampa tenutosi prima di Tech World, Yong Rui, CTO di Lenovo, ha spiegato come l'azienda stia sviluppando delle tecnologie che permettono di "comprimere" i modelli per renderli più leggeri e in grado di essere eseguiti anche su computer e smartphone.
Lenovo non sta sviluppando modelli propri, ma intende impiegare quelli open source presenti sul mercato o affidarsi a partner che sono specializzati nell'ambito.
L'intento più ampio è di sviluppare un'intelligenza artificiale "ibrida", in cui i compiti principali sono svolgibili da modelli personali (eseguiti in locale sul computer o sullo smartphone, e dunque senza dover comunicare alcunché all'esterno), mentre alcuni compiti dove i modelli personali non arrivano possono essere svolti da modelli pubblici. Il punto è, però, che nella visione di Lenovo la comprensione delle richieste e la gestione dei dati personali avverrebbe interamente in locale anche quando ci si rivolgerà ai modelli pubblici, così da tutelare al massimo la privacy.
Si tratta di una visione certamente positiva e in netta controtendenza rispetto a quanto abbiamo visto finora, con i modelli pubblici che ingurgitano dati senza particolare riguardo per la riservatezza delle persone o per la legalità del consumo indiscriminato di opere protette dal diritto d'autore. Una visione che c'è da augurarsi diventi realtà.
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