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La soluzione al problema del divario delle competenze? Secondo ServiceNow è l'approccio low-code

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale Innovazione La soluzione al problema del divario delle competenze? Secondo ServiceNow è l'approccio low-code

Realizzare applicazioni scrivendo poco codice, o non scrivendone affatto, permette a tutti i dipendenti di un'azienda di creare strumenti senza scomodare l'IT. Ma anche i più esperti vedranno dei benefici con questo approccio, che permette di accelerare i tempi di sviluppo

 

Le imprese, in vari settori, si stanno scontrando con numerosi problemi, non solo legati all'attuale situazione socioeconomica, ma che hanno radici più profonde. Fra questi uno dei più pressanti è il cosiddetto skill gap, cioè il divario fra le capacità e le competenze che hanno maturato i lavoratori e quelle effettivamente richieste dal mercato

Se ne parla da anni ma ancora oggi non si è arrivati a una soluzione e, nonostante numerose iniziative per supportare l'acquisizione di nuove competenze, siamo molto indietro. In Italia, ma non solo: anche in USA e Europa questa problematica si fa sentire. 

Una delle competenze più richieste, tra l'altro, è la capacità di sviluppare applicazioni e, di conseguenza, scrivere codice. Secondo ServiceNow però c'è un modo per affrontare rapidamente il problema: adottare un approccio low-code.

Low-code: sviluppare applicazioni (quasi) senza scrivere codice

Low Code Servicenow

Le piattaforme low-code e no-code permettono praticamente a chiunque di poter sviluppare semplici applicazioni, soprattutto aziendali, senza conoscere alcun linguaggio di programmazione. Questo approccio non può essere utilizzato per realizzare software estremamente complessi, ma è perfetto per soddisfare alcune necessità, soprattutto in ambito business. Ma queste soluzioni non sono destinate solamente a chi non sa programmare: possono tornare utili anche ai più esperti, dato che permettono di accelerare sensibilmente la scrittura di alcune parti di codice. 

"Le piattaforme low-code sono uniche in quanto sono utilizzate sia da sviluppatori senza alcuna competenza, i cosidetti cittadini sviluppatori, sia da professionisti", spiega Hamiedha Sahebzada, Sales Director Creator Workflow EMEA Central for ServiceNow. "I cittadini sviluppatori non hanno bisogno di esperienza o particolari know-how per utilizzare le piattaforme, poiché queste offrono moduli visivi e una generazione automatica di codice che consentono agli utenti di sviluppare rapidamente e facilmente app per ottimizzare e automatizzare i processi quotidiani, attraverso una codifica manuale minima o nulla. Anche le persone che hanno esperienza di programmazione possono sviluppare su piattaforme low-code, creando app più complesse o codificando su interfacce secondo le necessità".

Uno altro vantaggio dell'approccio low-code è che ogni reparto può gestire le proprie necessità senza dover scomodare programmatori: i reparti vendite, marketing, pubblicità potranno effettuare le modifiche di cui abbisognano senza andare a pesare sull'IT. Ma è anche un approccio sicuro? Secondo Sahebzada sì: "è importante notare che l'IT mantiene il controllo del processo in ogni momento. Le piattaforme avanzate low-code che hanno una console di gestione centrale consentono infatti una supervisione costante e i team IT possono anche decidere esattamente quali utenti sono autorizzati a sviluppare o distribuire app, quali funzionalità sono disponibili e quali sviluppatori possono collaborare", spiega la manager.

Le regole di base per seguire un approccio low-code

Il fatto che il low-code non richieda la conoscenza approfondita dei linguaggi di programmazione non significa che chiunque possa integrare questo approccio nei suoi flussi di lavoro senza un minimo di pianificazione. Secondo Servicenow, infatti, una piattaforma low-code efficace dovrebbe possedere queste caratteristiche: 

  • Una user experience mobile
  • Una suite completa di strumenti per poter sviluppare
  • La possibilità di integrare applicazioni
  • Servizi relativi alle notifiche già integrati
  • Capacità di orchestrazione intelligente
  • Security

Come sottolinea Sahebzada, infine, l'obiettivo finale di questo approccio non è quello di consentire a tutti i dipendenti di risolvere i problemi in autonomia realizzando le app che gli servono. Idealmente, dovrebbero curarne anche la manutenzione e gli ulteriori sviluppi. "I programmi di formazione e le cartelle di lavoro low-code dovrebbero essere parte integrante di ogni azienda, per insegnare ai cittadini sviluppatori le competenze necessarie e, soprattutto, la logica alla base del low-code. Dopo la formazione iniziale, l'attenzione dovrebbe quindi spostarsi sull'effettiva applicazione e implementazione, per consentire di mettere in pratica le conoscenze teoriche. Infine, la cooperazione con il reparto IT è fondamentale per il successo di un cittadino sviluppatore. Una comunicazione buona e trasparente tra entrambe le parti è essenziale per prevenire il cosiddetto "Shadow IT" e garantire uno sviluppo ottimale", conclude la manager. 

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