Privacy Sandbox: lo strumento di Google per tutelare la privacy durante la navigazione
di Alberto Falchi pubblicata il 08 Novembre 2023, alle 16:51 nel canale InnovazioneA partire dal 2024, Chrome cesserà gradualmente il supporto ai cookie di terze parti. A inizio anno sarà coinvolto coinvolto l'1% degli utenti, e dalla seconda metà dell'anno il programma verrà esteso a tutti. Gli inserzionisti dovranno trovare vie alternative non potendo più tracciare gli utenti
L'attenzione nei confronti della privacy online è sempre più alta. Gli utenti hanno iniziato a comprendere come funzionano i tracciamenti pubblicitari, e desiderano limitare, o quantomeno avere il controllo, sulle informazioni che seminano anche semplicemente navigando online.
E come spiega Hanne Tuomisto-Inch, Director, Privacy Sandbox Partnerships EMEA di Google, "l'attenzione alla privacy non è una moda temporanea. I dati confermano che questo cambiamento si sta verificando ed è di vitale importanza che l'industria risponda a questa esigenza con prodotti dove la privacy è al centro, garantendo alle persone la protezione delle informazioni che li riguardano".
Il colosso del web sta facendo la sua parte con il progetto Privacy Sandbbox.
Eliminare il tracking cross site con Privacy Sandbox
Privacy Sandbox è un’iniziativa realizzata in collaborazione con le community del web e delle app e mirata sviluppare un set di tecnologie che facciano evolvere in modo sostanziale la privacy sul Web e su Android.
Uno dei principali problemi delle pubblicità è che in alcuni casi vengono usati dei sistemi molto aggressivi in grado di tracciare la navigazione delle persone fra differenti siti web o applicazioni mobile. Dei sistemi che potrebbero anche portare a rivelare l'identità degli utenti, o comunque ad avere molte più informazioni sulle persone rispetto a quelle strettamente necessarie per una profilazione generica.
"Crediamo che le persone non debbano essere costrette ad accettare il tracciamento per avere contenuti e annunci pertinenti. Allo stesso tempo gli inserzionisti non dovrebbero tracciare i singoli utenti sul web e sulle app per erogare annunci rilevanti", afferma Tuomisto-Inch. Ecco che dalla seconda metà del 2024 Chrome, così come tutti i browser basati sul motore Chromium, smetteranno di supportare i cookie di terze parti. Rendendo a tutti gli effetti inutili eventuali tentativi di tracciamento. E, allo stesso tempo, imponendo alle imprese che operano nel settore dell'online advertising di ripensare le loro strategie.
Perché non farlo subito? Secondo Tuomisto-Inch solo per mancanza di alternative: "negli ultimi anni alcuni browser hanno preso iniziative in questo senso, ma non ci sono alternative efficaci ai cookie oggi", spiega durante un incontro con la stampa.
Come funziona Privacy Sandbox
Sono tre le funzionalità chiave di Privacy Sandbox. La prima, Protected Audience, salva sul browser una cronologia di navigazione molto limitata, e mette a disposizione questi dati agli inserzionisti in una modalità che viene definita "isolata", cioè che include restrizioni per la pubblicazione degli annunci. Questo significa che al contrario di quanto accade ora con i cookie di terze parti, gli inserzionisti non avranno a disposizione cronologie complete che possono consentire di seguire l'utente nel suo percorso di navigazione.
Un'altra funzione chiave è Topics, che genera in automatico una lista di interessi dell'utente sulla base non delle singole pagine o ricerche effettuate, ma su dati generici degli host a cui si connettono. Questi interessi verranno poi mescolati con altri generati casualmente, così da migliorare ulteriormente la privacy.
Attribution reporting, invece, è un insieme di funzionalità atte a offuscare le attività svolte su più siti e app, rendendo così impossibile per gli inserzionisti il tracciamento del singolo utente, imponendo un limite alla quantità di dati degli inserzionisti e dei publisher che possono essere collegati per la generazione di report a livello di evento.
Chrome inoltre introdurrà un pannello di controllo per consentire agli utenti di stabilire quali dei loro dati sulle attività cross-site e cross-app possono essere utilizzati per la pertinenza e la misurazione degli annunci.
L'impatto sulla pubblicità online
Cosa cambierà per gli inserzionisti? Tanto, tantissimo, anche se è difficile stimare l'impatto sul settore pubblicitario. Tuomisto-Inch, infatti, spiega che sono già stati eseguiti dei test, ma i risultati sono difficili da interpretare considerando che attualmente il termine di paragone è con i cookie di terze parti abilitati e con un campione relativamente basso. Sicuramente, le aziende che basano molto le loro strategie sul tracciamento e sul retargeting degli utenti dovranno ripensarle. Già adesso sono disponibili degli strumenti per simulare i risultati di campagne pubblicitarie che sfrutteranno gli strumenti di Privacy Sandbox, e dall'inizio del 2024 sarà possibile effettuare test reali, dato che verranno eliminati i cookie di terze parti per l'1% degli utenti di Chrome. Nella seconda metà del prossimo anno, invece, il programma sarà gradualmente esteso a tutti gli utenti di Chrome.
Non tutti sono d'accordo
Eliminare i cookie di terze parti inevitabilmente farà innervosire chi sviluppa piattaforme per l'advertising online così come si affida a questi strumenti per promuovere prodotti e servizi. Ma non sono gli unici a essere critici. La Competition and Markets Authority del Regno Unito, per esempio, sostiene che questo approccio rischi di minare la concorrenza e di non offrire troppe garanzie sulla privacy. Una posizione condivisa anche dagli sviluppatori del browser Brave, secondo i quali "il Privacy Sandbox danneggia la privacy del Web e rafforza ulteriormente il controllo di Google sulla piattaforma web". Il punto è che il team di Brave sostiene che ci saranno piccoli passi avanti sulla privacy, ma allo stesso tempo verrà limitata la libertà di scelta degli utenti, perché ci sono già strumenti più robusti.
Sulla stessa linea anche l'EFF, che consiglia di usare altri browser o, se proprio si desidera Chrome, di disabilitare le funzionalità di Privacy Sandbox dal momento che non eliminano del tutto il tracciamento, al contrario di altri browser o plugin.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoD'altronde, gira e rigira, il core business di Google rimane la pubblicita', tutti i servizi, sistemi operativi e applicazioni che fanno risultano sempre utilissime per noi, ma non per farci un favore, ma allo scopo di far utilizzare le loro app da quante piu' persone possibili per poter cosi' ricavare quanti piu' dati possibili.
Ad esempio:
Non sarebbe forse meglio NON mettere a disposizione questi dati agli inserzionisti?
Certo, siccome privacy sandbox non elimina del tutto il tracciamento allora la EFF consiglia di disabilitarlo
A mio parere è invece una buona funzionalità, dobbiamo considerare che Google guadagna con la pubblicità quindi che si voglia o no si deve avere un compromesso se si vuole usare i loro prodotti
Per quanto mi riguarda ho sempre disattivato i cookie di terze parti da quando esiste l'opzione nei browser (se non ricordo male nei primi anni 2000 :old, e mai usato Chrome, IE ed Edge
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