Supremazia quantistica, non c'è solo Google: si fa avanti la Cina
di Manolo De Agostini pubblicata il 04 Dicembre 2020, alle 12:01 nel canale Innovazione
L'anno scorso Google annunciò di aver raggiunto la supremazia quantistica, superando i supercomputer tradizionali. Un team di ricercatori cinese dice di aver tagliato lo stesso traguardo, ma usando una tecnologia diversa.
L'anno scorso Google fece scalpore annunciando di aver raggiunto la "supremazia quantistica", termine che identifica la capacità di un computer quantistico di svolgere un calcolo praticamente impossibile da risolvere per un supercomputer tradizionale, se non impiegando una quantità di tempo spropositata. Nel caso specifico, il computer quantistico di Google basato sul processore Sycamore con 53 qubit svolse un calcolo matematico in appena 3 minuti e 20 secondi, contro i 10.000 anni che sarebbero stati richiesti con un supercomputer tradizionale.
Da poche ore la casa di Mountain View non è però l'unica ad affermare di aver raggiunto tale traguardo. Un gruppo di ricercatori cinesi, parte della University of Science and Technology di Hefei, ha annunciato di aver raggiunto la supremazia quantistica. Il sistema cinese chiamato Jiuzhang ha infatti risolto in soli 3 minuti un compito che avrebbe impegnato il quarto supercomputer più potente al mondo (il cinese Sunway TaihuLight) per oltre 2 miliardi di anni. Lo studio è stato pubblicato su Science.
È bene sottolineare che si sta parlando di test di laboratorio, nulla di realmente applicabile alla quotidianità: il mondo dei computer quantistici è ancora ai primissimi passi e non è ancora chiaro quale tecnologia si affermerà tra le diverse che i colossi tecnologici e i gruppi di ricerca stanno sperimentando. È tuttavia interessante approfondire lo studio, portato all'onere delle cronache da Wired.
Nel caso cinese, il risultato è stato ottenuto manipolando i fotoni, le particelle di luce, un sistema diverso rispetto a quello di Google che si avvale di un superconduttore raffreddato a temperature prossime allo zero assoluto per svolgere i calcoli quantistici. In questo caso non è richiesto quel tipo di raffreddamento.
Il team cinese, spiega Wired, "ha usato un test statistico per dichiarare di aver raggiunto il traguardo, usando per l'appunto fotoni che viaggiano lungo circuiti ottici disposti su un banco di laboratorio, guidati da specchi. Ogni fotone letto alla fine del processo equivale a un qubit che rivela il risultato di un calcolo. I ricercatori hanno riportato di aver misurato fino a 76 fotoni con il sistema Jiuzhang, con una media molto più modesta di 43".
Il team ha così scritto un codice per simulare quanto fatto dal sistema quantistico sul Sunway TaihuLight, il supercomputer più potente della Cina, ma non è stato possibile avvicinarsi al risultato ottenuto. I ricercatori hanno calcolato che il supercomputer avrebbe impiegato più di 2 miliardi di anni per svolgere quanto il Jiuzhang aveva fatto in poco più di 3 minuti.
Un risultato che definire "incredibile" è poco, ma rispetto al computer quantistico di Google il sistema fotonico ha una differenza importante, ossia non è facilmente riprogrammabile per svolgere calcoli diversi. Le sue impostazioni sono infatti codificate nei circuiti ottici. Christian Weedbrook, CEO della startup Xanadu anch'essa impegnata nello sviluppo di computer quantistici, ha parlato di "risultato notevole", ma soprattutto ha sottolineato come lo studio ricordi che "ci sono molteplici percorsi praticabili per il calcolo quantistico".
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque da ignorante non ho capito questa cosa dei calcolatori quantici super mega fotonici, ma anche questi vanno raffreddati con elio liquido o possono operare a temperature più normali?
Sempre da ignorante credo sarebbe già una svolta non da poco...
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