Smart Working

Tassare lo smart working perché è un privilegio: l'idea di Deutsche Bank

di pubblicata il , alle 12:07 nel canale Innovazione Tassare lo smart working perché è un privilegio: l'idea di Deutsche Bank

Un rapporto di Deutsche Bank, definito dagli autori come "provocatorio", avanza una proposta surreale: il lavoro da remoto sarebbe un privilegio che, in quanto tale, andrebbe tassato. Non curandosi affatto della realtà quotidiana dei lavoratori

 
122 Commenti
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WarDuck16 Novembre 2020, 17:06 #111
Originariamente inviato da: zappy
fonte? a me non pare.


1) concordo
2) penso che quelle siano +/- le % di TUTTI i contratti collettivi...

concordo.
i taxisti che si lamentano, i bar che si lamentano...
rinnovatevi, cambiate mestiere, esplorate nuovi business...


Vallo a dire a uno che magari sono 30/40 anni che fa un'attività e sa fare solo quella e magari si trova pure a 5-10 anni dalla pensione.

Rifarsi totalmente così dall'oggi al domani non è facile, e nel frattempo si deve campare.

Che facciamo? Assistenzialismo per tutti?

Esplorare nuovi business oggi significa come minimo mettersi in gioco nel mondo digitale, di certo queste persone non potranno fare tutto da sole, visto che le competenze medie in materia sono molto basse. Questo significa doversi rivolgersi ad altri, il che non solo rappresenterebbe un ulteriore costo, ma ad un certo punto diventerebbe pure umiliante.

Questi sono cambiamenti troppo rapidi, non rispettosi dei tempi degli esseri umani, richiedono un cambio generazionale che non si può attuare dall'oggi al domani, a meno che decidiamo realmente di aprire tutto e lasciar morire i più anziani di COVID.

La tecnologia avanza molto più rapidamente di quanto una persona di una certa età possa adattarsi ad essa.

Sono seriamente molto preoccupato, se nella visione del futuro mettiamo al centro la tecnologia anziché l'uomo e se ci si piega alla tecnologia con un'idea di "progresso" tutta da dimostrare, senza valutare le conseguenze negative di ciò.

La tecnologia dovrebbe essere uno strumento a servizio dell'uomo, non il contrario.
wingman8716 Novembre 2020, 17:14 #112
Originariamente inviato da: WarDuck
La tecnologia avanza molto più rapidamente di quanto una persona di una certa età possa adattarsi ad essa.

Sono seriamente molto preoccupato, se nella visione del futuro mettiamo al centro la tecnologia anziché dall'uomo e se ci si piega alla tecnologia con un'idea di "progresso" tutta da dimostrare, senza valutare le conseguenze negative di ciò.

La tecnologia dovrebbe essere uno strumento a servizio dell'uomo, non il contrario.


Condivido la preoccupazione, e secondo me la tecnologia (considerando tutte le sue ramificazioni) avanza troppo in fretta per chiunque.
Puoi specializzarti, ma se vuoi seguire un po' di tutto sta diventando difficile anche avere una visione superficiale a 360 gradi.
zappy16 Novembre 2020, 21:02 #113
Originariamente inviato da: WarDuck
Vallo a dire a uno che magari sono 30/40 anni che fa un'attività e sa fare solo quella e magari si trova pure a 5-10 anni dalla pensione.

Rifarsi totalmente così dall'oggi al domani non è facile, e nel frattempo si deve campare.

...Esplorare nuovi business oggi significa come minimo mettersi in gioco nel mondo digitale, di certo queste persone non potranno fare tutto da sole, visto che le competenze medie in materia sono molto basse. ...

se uno sta "seduto in poltrona" per decenni sperando che nulla cambi mai... e senza avere un minimo di visione del futuro o un "piano B"...
canislupus16 Novembre 2020, 21:46 #114
Originariamente inviato da: WarDuck
Vallo a dire a uno che magari sono 30/40 anni che fa un'attività e sa fare solo quella e magari si trova pure a 5-10 anni dalla pensione.

Rifarsi totalmente così dall'oggi al domani non è facile, e nel frattempo si deve campare.

Che facciamo? Assistenzialismo per tutti?

Esplorare nuovi business oggi significa come minimo mettersi in gioco nel mondo digitale, di certo queste persone non potranno fare tutto da sole, visto che le competenze medie in materia sono molto basse. Questo significa doversi rivolgersi ad altri, il che non solo rappresenterebbe un ulteriore costo, ma ad un certo punto diventerebbe pure umiliante.

Questi sono cambiamenti troppo rapidi, non rispettosi dei tempi degli esseri umani, richiedono un cambio generazionale che non si può attuare dall'oggi al domani, a meno che decidiamo realmente di aprire tutto e lasciar morire i più anziani di COVID.

La tecnologia avanza molto più rapidamente di quanto una persona di una certa età possa adattarsi ad essa.

Sono seriamente molto preoccupato, se nella visione del futuro mettiamo al centro la tecnologia anziché l'uomo e se ci si piega alla tecnologia con un'idea di "progresso" tutta da dimostrare, senza valutare le conseguenze negative di ciò.

La tecnologia dovrebbe essere uno strumento a servizio dell'uomo, non il contrario.


Sicuramente esistono lavori che sono più difficili da reinventare, ma la soluzione non è un'attesa infinita.
Tu hai fatto l'esempio del tassista...
Ma anche ipotizzando che ci vogliano 5 anni per cambiare le cose, mi sembra evidente che nel frattempo il mondo andrà avanti e magari le persone troveranno modi diversi di spostarsi.
Quindi volente o nolente chi lavora in quell'ambito, sarà costretto a cambiare o trovare delle alternative (fatti salvi quelli prossimi alla pensione).
Purtroppo nessun mestiere o professione oggi può avere una durata decennale come una volta.
Sicuramente questo è il risvolto della medaglia della tecnologia.
Da una parte rende tutto molto veloce, ma al contempo rende obsolete anche le persone oltre le cose.
igiolo17 Novembre 2020, 16:51 #115
Originariamente inviato da: Unrue
Sono in smart working e in quanto tale sto già perdendo soldi dato che non ho i buoni pasto. Quindi si, non ho i costi di trasporto (che nel mio caso non sono neanche così alti), ma il resto devo pagarlo di tasca mia: pranzo, elettricità, riscaldamento, acqua ecc ecc.

Il vero vantaggio sta nell'avere meno stress. E neanche sempre, dato che durante i due mesi di lock down ho dovuto lavorare con i figli piccoli in casa. Una vera goduria. Provare per credere. In quei mesi avrei preferito lavorare vicino alla corsia di sorpasso dell'autostrada.

Poi ovviamente c'è chi sta molto peggio (lavoratori autonomi in primis), ma da qua a dire tassiamo lo smart working ce ne passa. E' un privilegio? Probabile, ma è imposto dalla situazione, non è richiesto da noi. Altrimenti continuavamo come sempre, ovvero con la solita mentalità tipica del manager italiano, che se sei in smart working non fai un cazzo e quindi non te lo danno neanche se preghi in arabo.

Sono straconvinto che finita la pandemia torneremo esattamente come prima, ovvero tutti in ufficio. Perlomeno in Italia.

beh
se nell'equazione "smart working" ci metti i bimbi piccoli in casa...devi avere un bel coraggio x chiamarlo privilegio!
igiolo17 Novembre 2020, 16:51 #116
Originariamente inviato da: WarDuck
Come ho spesso scritto, ritengo lo "smart working", che sarebbe meglio definire lavoro da remoto, dannoso sul lungo termine.

Non solo sul piano economico ma più che altro su quello sociale. In generale ridurre il lavoro a qualcosa di puramente individualistico da svolgersi in maniera isolata, per altro in ambito domestico, non è qualcosa che mi piacerebbe sostenere a lungo termine.

Come ha segnalato anche @robe64 c'è il rischio di far evolvere il mercato del lavoro in negativo, con le company che prendono il ruolo di scheduler globale di job, magari micro, da spalmare al miglior offerente sul pianeta.

Non penso che una vita "sana" possa contemplare portarsi lo stress del lavoro a casa, in un ambito che [U]dovrebbe[/U] essere considerato un'isola di tranquillità.

Senza contare il fatto che ormai tutti si permettono di disturbarti a qualsiasi ora del giorno senza neanche chiedere il permesso (ma questo è un problema legato più che altro al fatto che siamo sempre connessi). In tal senso bisognerebbe obbligare le compagnie a fornirti di un telefono aziendale, qualora volessero contattarti mentre sei fuori sede.

Penso comunque in generale che possa essere utile se ristretto al massimo ad 1-2 giorni a settimana, in generale dovrebbe essere regolamentato a livello di singolo contratto più che collettivamente.

Paradossalmente le aziende con il lavoro da remoto possono risparmiare un bel po' di soldi che potrebbero essere investiti in un aumento di stipendio, quindi in realtà i lavoratori dovrebbero essere pagati di più (non di meno).

Ma lo Stato o chi per lui vedrà questa cosa come una ghiotta occasione per incassare tasse dal nuovo gingillo tutto fresco da regolamentare in maniera burocratica.

Il problema del traffico si risolve pianificando una mobilità urbana degna di questo nome, potenziando i mezzi pubblici nelle grandi città, di certo non lasciando tutto al caso come adesso.

concordo pienamente.
c'è da dire solo una cosa a postilla
deve essere SMART
ovvero
ho il figlio malato, ho un impedimento, ecco posso lavorare da casa
non deve essere la norma, quindi telelavoro.
per me
anche xkè a lungo termine x me c'è alienazione,problemi di socializzazione e credo che il confronto "dal vivo" sia molto importante.
deve essere estemporaneo e flessibile
recoil17 Novembre 2020, 17:14 #117
Originariamente inviato da: igiolo
beh
se nell'equazione "smart working" ci metti i bimbi piccoli in casa...devi avere un bel coraggio x chiamarlo privilegio!


sì ma questa primavera non conta, lì non usciva di casa nessuno è stata dura per tutti
adesso gli asili sono aperti, salvo quarantene della classe singola, quindi almeno fino a metà pomeriggio sei nella tranquillità anche con figli
in primavera mia moglie era in cassa integrazione quindi si occupava della bambina e io ho potuto lavorare tranquillo, in caso contrario la mia produttività sarebbe stata estremamente bassa

una volta finita l'emergenza COVID, l'unico caso di bambino in casa è quando è malato, ma si gestisce...
la differenza è che prima senza baby sitter magari ti prendevi la giornata, con il lavoro remoto ti prendi qualche ora di permesso quando proprio devi dargli retta ma un po' di lavoro riesci a farlo
Unrue18 Novembre 2020, 09:07 #118
Originariamente inviato da: igiolo
beh
se nell'equazione "smart working" ci metti i bimbi piccoli in casa...devi avere un bel coraggio x chiamarlo privilegio!


Lo è da poco con i bimbi a scuola infatti
fra5518 Novembre 2020, 09:54 #119
Originariamente inviato da: cignox1
Concordo sia sul fatto che tassare chi sta a casa sia una sciocchezza, sia con demon77 che, giustamente, fa notare i pregi.

Dipende dai casi: io andavo al lavoro a piedi, quindi in benzina non spendevo nulla. Ora pago di piú in elettricitá e presto riscaldamento, ma non devo piú chiedere ai nonni di occuparsi dei bimbi. Alla fine della fiera, l'unico che ci perde dal mio SW é il bar da cui non prendo piú il panino, ma in compenso faccio spese da 160 euro tutte le settimane (ben piú di prima) perché mangiamo tutti a casa, sempre, in 5. Quindi direi che il denaro che risparmio da una parte lo spendo dall'altra.


Idem.
In più perdiamo (in due) i ticket restaurant, non andando in ufficio.
Io al lavoro andavo in bici, la mia ragazza in treno..alla fine non risparmiamo molto e anzi abbiamo le spese aggiuntive che indichi giustamente tu.
zappy18 Novembre 2020, 09:57 #120
Originariamente inviato da: fra55
Idem.
In più perdiamo (in due) i ticket restaurant, non andando in ufficio.
Io al lavoro andavo in bici, la mia ragazza in treno..alla fine non risparmiamo molto e anzi abbiamo le spese aggiuntive che indichi giustamente tu.

risparmiate tempo e rischi per la salute (compresa la morte)
se secondo te tempo e salute valgono meno di 10-12 € dei buoni, potete andare a lavorare in ufficio...

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