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Microsoft licenzia 10.000 dipendenti. Satya Nadella: decisione difficile ma necessaria
di Manolo De Agostini pubblicata il 18 Gennaio 2023, alle 16:45 nel canale MarketMicrosoft ha annunciato che ridurrà il numero di dipendenti di 10 mila unità entro la fine del terzo trimestre fiscale 2023. Si tratta di un taglio inferiore al 5% della forza lavoro globale, necessario a detta del CEO per affrontare le nuove condizioni macroeconomiche e rivedere il focus della società.
66 Commenti
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Tutti collaboratori sarebbero a partita iva....
Prova a metterti nei panni degli altri ogni tanto...
La si fà troppo semplice: fra Zaloni, Pseudo Twilight filosofici...in questi 4 post c'è da leggere di tutto...
Perché nella ditta in cui lavoro io sono praticamente il piú vecchio. Sto qua da 12 anni ormai e 9 su 10 che vedo arrivare sono neo diplomati e neo laureati.
Francamente, non vedo un roseo futuro per me...
Inoltre, siccome i milioni che si intascano gli imprenditori sono in virtu del rischio di impresa, a me piacerebbe sentire una volta dire "dobbiamo tagliare i costi ma invece che licenziare, tagliamo lo stipendio dei manager del 5% e tagliamo le spese superflue".
Invece no: gli azionisti vogliono che il loro titolo valga di piú, o si sposteranno altrove. Meccanismo perverso, che porta ad aziende sempre piú ciclopiche, affamate di soldi e che necessitano di interventi drastici.
Non è che tutti quelli che licenziano sono programmatori o geni dell'informatica, ci saranno anche semplici segretarie, commerciali, e altri lavori del genere.
Certo il cv lo hanno ed è una cosa importante, ma che tutti trovino lavoro facilmente non sarei sicuro, purtroppo
Certo il cv lo hanno ed è una cosa importante, ma che tutti trovino lavoro facilmente non sarei sicuro, purtroppo
Beh da me hanno licenziato l'unico che faceva manutenzione, unica persona per 3 campus, sto povero cristo a circa 50 anni stava sempre in giro a risolvere ogni bega e montare/smontare uffici di smartworking per 1400-1500 euro al mese, con 2 figli. Il tutto per pagare meno una ditta esterna, quando i manager, gran pezzi di merda, per unicamente delegare agli altri sono tutti sui 100k ciascuno e bonus assurdi.
Beh, se non sei te la fabbrichetta, sei quello che succhia il sangue.
I titoli e le certificazioni servono solo per i concorsi pubblici in italia. Le certificazioni, se di livello, sono considerate molto in US.
Il master alla bocconi non lo menzionerei neanche, soldi buttati se lavori nell'ambito IT di un certo livello. Serve solo per trovare impiego velocemente nelle varie body rentals (Accenture, Engineering & Co).
Oggigiorno devi dimostrare di saper fare e metterti in mostra. Apri un blog tuo e parla della tua passione per l'analisi dati, scrivi su twitter (sempre che non chiuda tra qualche mese...) e vedrai che saranno i recruiter a cercarti ed avrai la fila alla porta.
Ti assicuro che i meccanismi con cui si assume oggigiorno sono differenti rispetto a quelli di 10 anni fa. Saper fare non è più l'unica cosa importante (ahimè, devi essere in grado di saper vendere te stesso e fare marketing.
Ultima cosa: se sei sveglio e bravo nel tuo lavoro, lascia perdere le aziende ita e rivolgiti al mercato US lavorando da remoto.
Certo il cv lo hanno ed è una cosa importante, ma che tutti trovino lavoro facilmente non sarei sicuro, purtroppo
Trovano lavoro, sono in US. Morto un papa se ne fa un altro.
Ma capisco che sia difficile da comprendere se si vive in italia ed anche i politici mettono la superattack sulla poltrona prima di metterci il culo sopra.
In un paese con un'economia in buona salute è normale e salutare che ci siano tagli del personale e che si cambi lavoro. L'importante non è tenersi il posto fisso, l'importante è che ci sia abbastanza domanda (i.e. aziende in cerca di personale) da riuscire a trovare sempre un nouvo lavoro.
Penso che in italia il problema sia anche culturale: posto fisso, compro casa nel paese X e non voglio sapere più nulla fino alla morte.
In US la gente è abituata a traslocare anche una volta all'anno (e lo fanno con tutto il mobilio, perché le case le affitti vuote) ed a cambiare lavoro. Molti non stanno mai più di 2-3 anni nella stessa azienda e sono sempre a caccia di nuove opportunità di crescita personale. Non esiste la comfort zone
Tutto questo è possibile perché ci sono opportunità e se tizio X ti licenzia, trovi un altro posto di lavoro nel giro di qualche settimana o mese (a seconda del tuo livello di competenze e delle tue aspirazioni personali).
Forse l'unico vero "posto fisso" in US è quello dei dipendenti dei supermarket. Se il market funziona, una volta dentro nessuno vi licenzierà.
Certo, come no
Ed ecco la mentalità tipica dell'italiano medio. Mi raccomando, culo incollato sulla sedia che si va lontano!
Perché nella ditta in cui lavoro io sono praticamente il piú vecchio. Sto qua da 12 anni ormai e 9 su 10 che vedo arrivare sono neo diplomati e neo laureati.
Francamente, non vedo un roseo futuro per me...
Inoltre, siccome i milioni che si intascano gli imprenditori sono in virtu del rischio di impresa, a me piacerebbe sentire una volta dire "dobbiamo tagliare i costi ma invece che licenziare, tagliamo lo stipendio dei manager del 5% e tagliamo le spese superflue".
Invece no: gli azionisti vogliono che il loro titolo valga di piú, o si sposteranno altrove. Meccanismo perverso, che porta ad aziende sempre piú ciclopiche, affamate di soldi e che necessitano di interventi drastici.
Se una persona non trova lavoro a 55 anni, allora non è più appetibile sul mercato del lavoro e deve formarsi nuovamente o cambiare settore.
Qui entra in gioco il welfare. Invece di chiedere sussidi ed aiuti, chiedete allo stato che vi dia gli strumenti per poter essere reintegrati nel mondo del lavoro.
Se a 55 anni non sei più produttivo come quando ne avevi 25 o 35 (ed è normale) e non hai expertise neanche per formare le nuove leve (a mio avviso dopo una certa età le persone dovrebbero smettere di fare ed iniziare ad essere tutor o manager) allora forse dovresti ringraziare di aver lavorato tutti questi anni nell'azienda che ti ha dato lo stipendio, perché non eri già da prima una risorsa indispensabile e super produttiva.
Per quanto riguarda i manager, ti assicuro che vengono licenziati anche quelli in US. In US non si guarda in faccia a nessuno, il pesce puzza dalla testa. Se un ramo d'azienda non ha funzionato, si fanno colloqui e si mandano a casa dai manager agli impiegati di livello più basso. Si tagliano i rami secchi per farne crescere di nuovi invece di avere un'azienda agonizzante come succede in italia.
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