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Microsoft licenzia 10.000 dipendenti. Satya Nadella: decisione difficile ma necessaria
di Manolo De Agostini pubblicata il 18 Gennaio 2023, alle 16:45 nel canale MarketMicrosoft ha annunciato che ridurrà il numero di dipendenti di 10 mila unità entro la fine del terzo trimestre fiscale 2023. Si tratta di un taglio inferiore al 5% della forza lavoro globale, necessario a detta del CEO per affrontare le nuove condizioni macroeconomiche e rivedere il focus della società.
66 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe una persona non trova lavoro a 55 anni, allora non è più appetibile sul mercato del lavoro e deve formarsi nuovamente o cambiare settore.
Qui entra in gioco il welfare. Invece di chiedere sussidi ed aiuti, chiedete allo stato che vi dia gli strumenti per poter essere reintegrati nel mondo del lavoro.
Se a 55 anni non sei più produttivo come quando ne avevi 25 o 35 (ed è normale) e non hai expertise neanche per formare le nuove leve (a mio avviso dopo una certa età le persone dovrebbero smettere di fare ed iniziare ad essere tutor o manager) allora forse dovresti ringraziare di aver lavorato tutti questi anni nell'azienda che ti ha dato lo stipendio, perché non eri già da prima una risorsa indispensabile e super produttiva.
Per quanto riguarda i manager, ti assicuro che vengono licenziati anche quelli in US. In US non si guarda in faccia a nessuno, il pesce puzza dalla testa. Se un ramo d'azienda non ha funzionato, si fanno colloqui e si mandano a casa dai manager agli impiegati di livello più basso. Si tagliano i rami secchi per farne crescere di nuovi invece di avere un'azienda agonizzante come succede in italia.
Bella la legge della jungla, spera di non trovarti mai dalla parte della gazzella.
PS e un dipendente è SEMPRE una gazzella virtuale.
No caro, non lo sarò mai, perché mi sono fatto il culo dall'età di 17 anni. Ho expertise tale da poter lavorare come autonomo o decidere di farmi assumere da una delle aziende che mi cerca in continuazione, ho fatto azienda di mio ed assunto persone, ho diversificato i miei investimenti.
I soldi non mi sono piovuti dal cielo, mi sono fatto il culo e sto raccogliendo i risultati dopo aver passato metà della mia vita a studiare e lavorare (facendo sempre entrambe le cose assieme e continuando a farlo). Il tutto senza aiuto economico della mia famiglia che non avrebbe potuto permettersi di farmi studiare lontano da casa o alla bocconi (e si, anche io avevo vinto una borsa di studio, ma milano costa...).
I soldi non mi sono piovuti dal cielo, mi sono fatto il culo e sto raccogliendo i risultati dopo aver passato metà della mia vita a studiare e lavorare (facendo sempre entrambe le cose assieme e continuando a farlo). Il tutto senza aiuto economico della mia famiglia che non avrebbe potuto permettersi di farmi studiare lontano da casa o alla bocconi (e si, anche io avevo vinto una borsa di studio, ma milano costa...).
Bene, sono contento per te, credi che ci sia posto per 60milioni di warside in italia?
L'italia è un paese tecnicamente fallito. Ma c'è posto per 60M di warside nel mondo. Basta uscire dalla comfort zone.
La vita è fatta di scelte: accettare il lavoro che ti ritrovi e vivere nel posto in cui vivi o fare armi e bagagli e andare via conscio che la seconda strada comporterà sudore, sangue, fatica e nessuna garanzia di riuscita.
Quando sono andato via dall'italia avevo un livello scolastico dell'inglese, adesso posso dire che l'inglese è la mia seconda lingua. Da qualche anno ho aggiunto anche lo spagnolo e mi piacerebbe riuscire anche ad imparare il cinese, ma non credo di esserne in grado, ormai mi sento mentalmente vecchio (e non sono ancora negli anta).
Ho vissuto anche per mesi dormendo sul materasso ad aria. Ho vissuto in case dove non so come abbia fatto a non prendere funghi o altro. Mi sono fatto il culo e mi permetto di parlare come una persona che non ha il culo comodamente seduto alla scrivania dopo aver vinto un concorso pubblico o con il padre che ha la fabbrichetta.
La vita è fatta di scelte: accettare il lavoro che ti ritrovi e vivere nel posto in cui vivi o fare armi e bagagli e andare via conscio che la seconda strada comporterà sudore, sangue, fatica e nessuna garanzia di riuscita.
Quando sono andato via dall'italia avevo un livello scolastico dell'inglese, adesso posso dire che l'inglese è la mia seconda lingua. Da qualche anno ho aggiunto anche lo spagnolo e mi piacerebbe riuscire anche ad imparare il cinese, ma non credo di esserne in grado, ormai mi sento mentalmente vecchio (e non sono ancora negli anta).
Ho vissuto anche per mesi dormendo sul materasso ad aria. Ho vissuto in case dove non so come abbia fatto a non prendere funghi o altro. Mi sono fatto il culo e mi permetto di parlare non come la persona che ha il culo comodamente seduto alla scrivania dopo aver vinto un concorso pubblico o con il padre che ha la fabbrichetta.
Bene, e se per ipotesi uno non ha le tue ambizioni è da considerarsi una persona o un subumano? Perchè della scelta di vita che hai fatto puoi essere soddisfatto per te stesso, ma non puoi certo pretendere che sia quella di tutti e non tutti hanno le tue capacità.
Posto ce n'è. Il problema non è il posto, ma tutte le persone che vogliono che gli altri paghino per le proprie cazzate: si innesca un circolo vizioso, una gara al ribasso in cui l'unico perdente è il lavoratore di qualità che alla fine se ne va verso altri lidi. Il circolo vizioso fa fallire il paese, si va verso un sistema di tutela dei cazzari e di invidia, e alla fine non se ne esce: ci si ritrova con una cultura ed una mentalità da falliti cronici, in cui avere successo e farsi il culo non è un merito ma un demerito perché gli altri 60 milioni non ce l'hanno fatta. In una parola: l'Italia.
Ho una storia simile a quella di WarSide, me ne sono andato dalla mia cittadina di origine a 19 anni, a 21 facevo l'università e lavoravo già nel settore, a 24 ero in azienda, dai 19 ai 30 ho preso un master con lode, cambiato 10 città in 3 Stati diversi e 6 lavori, adesso ho la mia azienda. Parlo correntemente 4 lingue ed ho ampia esperienza in settori che in Europa sono strategici.
Se hai paura di rimanere a piedi non puoi chiedere agli altri di non lasciarti a piedi ma devi attivarti per andare alla velocità della società e migliorare la tua condizione. Non c'è altra alternativa. D'altronde i paesi in cui la società funziona così sono anche i più ricchi al mondo... qualcosa vorrà dire, no?
edit: WarSide l'ha detto meglio di me.
@the_joe: "non puoi certo pretendere che sia quella di tutti e non tutti hanno le tue capacità"
E allora loro non possono pretendere di avere lo stesso tenore di vita e le stesse opportunità che ho io. It's that simple.
io sono libero professionista e il lavoro me lo trovo da me ;
in questo paese fermo a meccaniche anni 60 assumere qualcuno implica piu spese, sbattimenti e vincoli che avere 5 figli ; e poi si rimane sorpresi dell'aumento esponenziale delle p.iva.
io stesso, l'ultima cosa che farei in questo paese, è assumere qualcuno; il lavoro in surplus lo condivido con altri professionisti a p.iva e via; piuttosto rifiuto il lavoro, è paradossalmente piu conveniente e SICURO non fare un lavoro piuttosto che rischiare ad assumere qualcuno, e questo la dice lunga su come è messo il male il nostro paese a meccaniche di lavoro e sul perchè è difficile far crescere le aziende.
eh non so te, ma io mi sono anche rotto le pelotas di pagare per scelte sbagliate e fancazzismo degli altri;
E chi lo pretende?
Magari un operaio si accontenta di poter vivere senza chiedere l'elemosina.
E' sufficiente essere operosi, dediti al lavoro e allo studio: nulla può andare storto se lasciamo fare al mercato e alla Provvidenza
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