Torrenza Technology: coprocessori e acceleratori per sistemi server
di Paolo Corsini pubblicata il 02 Giugno 2006, alle 08:47 nel canale Private CloudA dispetto del nome, si tratta di una tecnologia particolarmente interessante: più acceleratori, ad esempio coprocessori, collegati direttamente alla cpu via HyperTransport
I nomi scelti dalle aziende americane per indicare nuove tecnologie o prodotti sono spesso alquanto curiosi. "Centrino" fa decisamente sorridere la prima volta che viene letto, mentre "Duron" ha un inequivocabile rimando a sfondo sessuale. Quello "Torrenza", nuovo termine introdotto nella giornata di ieri da AMD nel corso del proprio Technology Analysts Day, anche se non ha un'attinenza diretta con termini italiani non sembra avere un "appeal" di quelli che trascinano le folle.
Fortunatamente, questo nome indica una serie di tecnologie particolarmente interessanti che AMD introdurrà all'interno delle proprie architetture server.
Torrenza è all'atto pratico una architettura cosiddetta aperta, nella quale le future generazioni di processori Opteron potranno essere collegati direttamente a quelli che AMD definisce "accelerators".
Di cosa si tratta? Di particolari componenti che mirano a velocizzare l'esecuzione di calcoli o compiti specifici, nei quali una singola architettura x86 per quanto complessa come le future cpu AMD K8L non potrebbe portare ad ottenere risultati prestazionali sufficientemente elevati.
Un esempio pratico potrebbe essere quello di utilizzare differenti coprocessori montati nel sistema in diretta connessione con i processori Opteron, dedicati all'esecuzione di specifici ambiti di applicazioni. Uno specifico acceleratore potrebbe anche essere montato nello stesso package con processori Opteron, oppure addirittura all'interno del Die del processore in un processo d'integrazione particolarmente spinto.
Alla base di Torrenza troviamo l'utilizzo del protocollo HyperTransport per il collegamento delle varie periferiche tra di loro, processore, chipset e accelerators. HyperTransport permette di bilanciare questo flusso di dati con una ridotta latenza di accesso tra le varie periferiche.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoscherzi a parte, processori "specifici" capaci di fare determinati compiti non solo velocizzano le operazioni, ma alleggeriscono il processore principale per consentirgli di fare altre cose...
bisogna vedere però 1) quanto consumeranno in più questi Torrenza e 2) se avrà senso questo upgrade rispetto all'impiego di processori più performanti...
Sembra, ultimamente, che processori e gpu non abbiano più la potenza necessaria per fare il loro dovere: coprocessori per la fisica in ambito video e adesso questi accelleratori
Se sono effettivamente utili lo vedremo.
Ciao
...se non sbaglio IBM già monta coprocessori dedicati (zAAP IFL e zIIP) per sollevare la cpu dal carco di esecuzione di determinate tipologie di programmi e linguaggi...
...ciao...
Secondo me torrenza..
É una flautolenza torinese!Utilità dubbia, ma se si può integrare nel Die allora potrebbe avere un futuro, si tratta solo di svilupparla parallelamente alle nuove cpu e migliorare il processo produttivo..
Ci sono un sacco di campi come fisica e biologia molecolare a cui fa comodo semplificare e alleggerire i calcoli, e visto che i computer quantistici parlano ancora poco le università trarrebbero grande beneficio da ogni piccolo miglioramento portato da tecnologie come questa!
Esistono già acceleratori dedicati per alcuni compiti. In generale sono schede esterne, come ad esempio alcuni acceleratori per calcoli crittografici. Certo portano incementi prestazionali, ma volete mettere con la possibilità di collegarli direttamente a cpu e chipset con bus HT?!?
Oltretutto il principale vantaggio di questa architettura sta nella modularità!
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