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Cohesity: l'impiego di tecnologie obsolete compromette il modo in cui le organizzazioni rispondono ai ransomware

di pubblicata il , alle 15:21 nel canale Security Cohesity: l'impiego di tecnologie obsolete compromette il modo in cui le organizzazioni rispondono ai ransomware

Secondo una ricerca di Cohesity, quasi la metà degli intervistati dichiara che la propria azienda si affida a un'infrastruttura di backup e recovery obsoleta, in alcuni casi risalente agli anni Novanta, anteriore all’avvento dei sofisticati cyberattacchi di oggi

 

Cohesity è un'azienda che si occupa di soluzioni per rendere facile proteggere, gestire e generare valore dai dati, sia che essi si trovino nei data center, nelle reti edge o in cloud. Ha ora commissionato una nuova ricerca globale secondo cui un buon numero di aziende dipende da un'infrastruttura di backup e ripristino obsoleta per gestire e proteggere i dati. In alcuni casi, questa tecnologia ha più di 20 anni ed è stata progettata molto prima dell'attuale era multicloud e dell'ondata di sofisticati attacchi informatici che colpiscono le aziende a livello globale.

Infrastrutture di backup e recovery “arcaiche”

Il 46% degli intervistati ha dichiarato che la propria organizzazione si affida a un'infrastruttura primaria di backup e recovery progettata nel 2010 o prima. Quasi 100 intervistati (94 su 2.011) hanno rivelato che la propria organizzazione si affida addirittura a un'infrastruttura costruita prima del nuovo Millennio, negli anni Novanta.

Le aziende continuano a utilizzare queste tecnologie tradizionali, sebbene la gestione e la protezione degli ambienti di dati sia diventata molto più complessa, non solo a causa della crescita esponenziale dei dati strutturati e non strutturati, ma anche in conseguenza della vasta gamma di ambienti in cui questi dati vengono oggi archiviati. Il 41% degli intervistati ha dichiarato di archiviare i dati on premise, il 43% si affida al cloud pubblico, il 53% utilizza un cloud privato e il 44% ha adottato un modello ibrido (alcuni intervistati utilizzano più di un'opzione).

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La ricerca ha l'obiettivo di verificare se le attuali soluzioni di backup e recovery siano adatte alle nuove strutture multicloud. Sistemi di disaster recovery automatici così come sistemi di prevenzione, e l'aggiornamento delle procedure di backup alle versioni più moderne sono tutte pratiche suggerite, ma che non tutte le aziende hanno avviato.

Con l'aumento degli attacchi che si è verificato durante il periodo della pandemia e con il settore energetico, particolarmente critico a seguito dei recenti fatti di cronaca, preso di mira a più riprese anche in Italia, il tema della sicurezza e protezione dei dati è sempre più di attualità. Cohesity punta a fornire servizi che possano consentire alle aziende la ripartenza del servizio a poche ore - e non giorni - dal momento in cui avviene l'attacco.

L'indagine commissionata da Cohesity, di fatto, verte proprio sulle possibilità di recupero dei dati in caso di attacco informatico. Le sfide legate a un'infrastruttura obsoleta potrebbero essere ulteriormente complicate dal fatto che molti team IT e di sicurezza non sembrano avere messo in atto un piano per mobilitarsi in caso di attacco informatico. Quasi il 60% degli intervistati ha espresso un certo livello di preoccupazione sulla capacità dei team IT e di sicurezza di mobilitarsi in modo efficiente per rispondere all'attacco.

Sono solo alcuni dei risultati di un sondaggio dell'aprile 2022, condotto da Censuswide, su oltre 2.000 professionisti IT e SecOps (divisi quasi al 50% tra i due gruppi) negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia e in Nuova Zelanda. Tutti gli intervistati svolgono un ruolo nel processo decisionale relativo all'IT o alla sicurezza all'interno delle proprie organizzazioni.

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Le preoccupazioni dei team IT e SecOps

Ecco i punti che gli intervistati ritengono essere i maggiori ostacoli alla ripresa dell'operatività di un'organizzazione dopo un attacco ransomware andato a segno.

  • integrazione tra i sistemi IT e di sicurezza (41%);
  • mancanza di coordinamento tra IT e sicurezza (38%);
  • assenza di un sistema di disaster recovery automatizzato (34%);
  • sistemi di backup e recovery superati (32%);
  • assenza di una copia recente, pulita e immutabile dei dati (32%);
  • mancanza di alert dettagliati e tempestivi (31%).

Le misure prioritarie per il management

Secondo gli intervistati, modernizzare le capacità di gestione, protezione e ripristino dei dati, oltre che rafforzare la collaborazione tra IT e SecOps, è la via da intraprendere per migliorare le posture di sicurezza delle proprie organizzazioni e le operazioni multicloud. Queste le prime cinque misure “indispensabili” che gli intervistati chiederebbero al proprio management nel 2022:

  1. integrazione tra le moderne piattaforme di gestione dei dati e di sicurezza e alert che segnalino un accesso anomalo ai dati potenziati dall'Intelligenza Artificiale, per fornire un avviso tempestivo in caso di attacchi in corso (34%);
  2. piattaforma estensibile per applicazioni di terze parti per le operazioni di sicurezza e la risposta agli incidenti (33%);
  3. disaster recovery automatico dei sistemi e dei dati (33%);
  4. aggiornamento dei tradizionali sistemi di backup e recovery (32%);
  5. backup rapido a livello dell'intera organizzazione con crittografia dei dati in transit (30%).

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Cohesity: una discontinuità rispetto al modo tradizionale di gestire i dati

Fondata nel 2013 da Mohit Aron, già sviluppatore Google e co-founder e CTO di Nutanix, Cohesity nasce con la missione di semplificare la gestione dei dati, inaugurando una nuova generazione del data management. Ripensando completamente l'infrastruttura, Cohesity ha adattato i principi di progettazione software dei grandi cloud hyperscaler, che gestiscono i dati di migliaia di utenti in tutto il mondo, e li ha applicati alla gestione dei dati aziendali.

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Il risultato è la Cohesity Helios Multicloud Platform, che risolve il problema della data fragmentation, risponde alle minacce sul fronte cybersecurity e aiuta a creare nuovo valore dai dati.

Cohesity mette oggi a disposizione una suite completa di servizi, consolidati sulla piattaforma Helios: backup e ripristino, disaster recovery, servizi di file e oggetti, dev/test, conformità dei dati, sicurezza e analisi. Tutto questo riducendo la complessità ed eliminando la frammentazione dei dati.

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