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Data Migration e Data Security sono spine nel fianco per i professionisti italiani?

di pubblicata il , alle 14:51 nel canale Security Data Migration e Data Security sono spine nel fianco per i professionisti italiani?

Il mondo digitale dei professionisti italiani è in grande evoluzione. Un trend in ascesa è quello della migrazione dei dati e una problematica costante è quello della loro sicurezza. La tecnologia viene in soccorso e Genya di Wolters Kluwer è spesso risolutiva. Ma la formazione rimane al centro

 

Il rapporto dell’anno scorso di Clusit - Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, evidenzia numeri preoccupanti: nel 2023 sono stati registrati 2.779 incidenti gravi al mondo, con una percentuale di crescita del 12 per cento rispetto al 2022. In questo contesto, l’Italia appare sempre più nel mirino dei cyber criminali: lo scorso anno nel nostro Paese è andato a segno l’11% degli attacchi gravi globali mappati dal Clusit (era il 7,6% nel 2022), per un totale di 310 attacchi, dato in crescita del 65% rispetto al 2022.

Il tema della sicurezza dei dati è un tema estremamente importante e delicato e Andrea Gazzaniga, director technology di Wolters Kluwer Tax and Accounting Italia ne fa un argomento centrale.

Nell’esatto momento in cui i nostri clienti, i professionisti, trattano i dati dei loro clienti ne diventano responsabili. Trattarli con strumenti tradizionali è possibile, ma farlo bene e in sicurezza non è facile come sembra. Il cloud invece abilita il professionista a garantire la reperibilità dei dati, la sicurezza e la flessibilità di accesso in modo semplice ed economico.”

Studi di commercialisti e cybersecurity

Andrea Gazzaniga

La sicurezza dei dati è un argomento primario per lo Studio di commercialisti e il personale deve essere formato sui nuovi sistemi e sulle procedure. Gazzaniga sottolinea che: “Il lavoro in mobilità è entrato nella realtà quotidiana, anche per i professionisti. Per questo motivo, sempre più clienti ci chiedono un modo per accedere ai dati presenti nei loro archivi anche fuori dallo studio. E qui si nasconde un altro potenziale rischio per la sicurezza: garantire l’accesso ai dati da remoto e la loro sicurezza richiede soluzioni adeguate e competenza. Ecco quindi che il TCO (Total Cost of Ownership) di una soluzione tradizionale accessibile e sicura diventa più elevato di quanto si possa pensare. Uno dei vantaggi del cloud è che permette di ridurre questo costo, condividendo infrastrutture e competenze su scala più larga. Nell’ambito della nostra direzione Technology opera un team dedicato totalmente alla security, che cura particolarmente la sicurezza infrastrutturale. In aggiunta a questo abbiamo squadre che quotidianamente controllano la sicurezza degli algoritmi in ogni prodotto. Questo perché i pericoli e le minacce non sono stabili, dunque altrettanto la sicurezza non può essere concepita come un elemento statico.”

Nel momento in cui si considera il passaggio al cloud, il discorso si collega strettamente a quello della data migration: “la migrazione dei dati consiste nel trasferire i dati da un sistema ad un altro. Per gli Studi professionali, questo può significare migrare i dati da un sistema contabile locale a un sistema basato su cloud, oppure migrare i dati da un sistema di gestione dei documenti a un altro. La migrazione dei dati può essere un processo complesso e impegnativo, ma è importante pianificarla ed eseguirla con cura per evitare la perdita di dati o altri problemi. La data migration è una diretta conseguenza del salto tecnologico che stanno compiendo tantissimi Studi professionali. Il cloud è una frontiera che va conquistata dai professionisti e in quell’ambiente si può operare con tantissima flessibilità in più, preparandosi anche al meglio alle nuove sfide e possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale. Si possono ridurre i costi operativi, si può aumentare l’efficacia e l’efficienza dello Studio e si può garantire anche una maggiore sicurezza” spiega Gazzaniga.

Su tutte però serve la sensibilizzazione del personale sulla sicurezza dei dati, perché è chi opera con quei dati che deve essere consapevole delle minacce alla loro sicurezza e di come poterli proteggere.

Notebook

Ancora, per Andrea Gazzaniga: “è assolutamente necessario che i componenti degli Studi siano consapevoli dei pericoli esistenti oggi nel mondo digitale. Avere la cassaforte più sicura del mondo e lasciare le chiavi incustodite non serve a nulla. Dunque parliamo di formazione e di conformità ad una serie di leggi e normative sulla privacy, tra cui il GDPR (General Data Protection Regulation) europeo. Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia offre con il suo ecosistema Genya una protezione aggiuntiva a partire dalla doppia autenticazione, che riduce sensibilmente il rischio di accesso indesiderato ai dati tramite credenziali legittime sottratte al personale. Sappiamo benissimo tutti che i rischi di hakeraggio sono concreti e che lo Studio non è un’entità isolata, anche considerando il lavoro da remoto. Ma, come detto, la prima barriera al social engineering è la conoscenza e la competenza”.

A tutto questo Wolters Kluwer aggiunge un altro tassello, una sorta di elemento intangibile che concorre alla sicurezza e alla praticità di gestione, soprattutto di dati: Genya è una soluzione semplice. La semplicità è un elemento di vantaggio dell’ecosistema Genya ed è stato tra i concetti più importanti che hanno guidato lo sviluppo della soluzione: la volontà di offrire al mercato dei professionisti uno strumento gestionale innovativo, semplice e sicuro. “Abbiamo sviluppato il concetto di semplicità anche come baluardo della sicurezza” – conclude Andrea Gazzaniga – “Genya è uno strumento complessivo che consente, senza oneri per il cliente finale, al professionista di garantire la sicurezza dei dati, nella semplicità della gestione e della migrazione. Grazie alla semplicità è difficile incorrere in errori e si può operare in convenienza e solidità. Elementi questi che perdurano nel tempo anche quando la visione del futuro può essere complicata, come lo è attualmente”.

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