Elmec: viaggio all'interno di una realtà italiana all'avanguardia dell'IT

Elmec: viaggio all'interno di una realtà italiana all'avanguardia dell'IT

Abbiamo visitato il campus tecnologico di Elmec a Brunello, in provincia di Varese, per scoprire cosa c'è dietro una delle realtà più interessanti del panorama informatico italiano. Fiore all'occhiello un data center Tier IV fra i più avanzati d'Europa.

di pubblicato il nel canale Cloud
Elmec Informatica
 

Da dove iniziare per raccontare cos’è Elmec? Si potrebbe iniziare dai numeri, che sono sicuramente interessanti, come i 129 milioni di euro di fatturato consolidato o i 680 dipendenti, con una crescita del 14% rispetto al 2021. Si potrebbero elencare i servizi che Elmec offre da oltre 50 anni al mercato, e non si può non iniziare dall’infrastruttura IT che viene messa a disposizione dei clienti attraverso un avveniristico data center certificato Tier IV con 364 server fisici, 5.377 macchine virtuali, 2,4 MW di potenza utilizzata ma con un PUE dell’1,15%. Servizi che spaziano poi dalla cybersecurity alla gestione del digital workspace, passando per connettività e stampa 3D.

Elmec Informatica Sede

Preferiamo invece iniziare da un indirizzo: Via Pret 1, Brunello (VA). È una mattina di metà giugno, che si appresta a essere molto calda, anche fuori Milano, in una spianata accanto all’uscita di Castronno dell’autostrada che porta a Varese. A pochi minuti in macchina si trovano dei luoghi molto affascinanti che attraggono turisti per la loro bellezza naturale o per il valore storico che hanno, dal Sacro Monte a diverse località sul Lago Maggiore, ma di affascinante Via Pret a Brunello ha ben poco. È una zona industriale conosciuta nei paraggi, con fabbriche e depositi anche abbastanza anonimi ed è quindi difficile pensare che proprio qui sia cresciuto un vero e proprio polo tecnologico all’avanguardia in Italia. Non partiamo prevenuti, perché conosciamo bene Elmec, ma sicuramente rimaniamo un po’ spiazzati quando parcheggiamo la macchina ed entriamo nella reception, molto tradizionale e poco tecnologica.

Elmec: competenza e passione

Bastano pochissimi minuti per cominciare a provare invece un certo stupore. La prima cosa che ci viene mostrata da Xania Bellinzani, Corporate Marketing Communications manager di Elmec Informatica, è il nuovo ristorante, questo invece molto tecnologico e rispettoso dell’ambiente, recentemente inaugurato e dove tutti i dipendenti, a turno nei 200 posti a sedere, si ritrovano per pranzo. La descrizione della cucina smart, che permette al cuoco di predisporre delle cotture che può poi monitorare durante la notte inizia a stuzzicare la nostra attenzione, ma è entrando nel bar aziendale per un caffè che la curiosità si trasforma in un istante in vero stupore. Lungo le pareti del bar c’è un museo con pezzi di modernariato tecnologico davvero notevoli. C’è il primo portatile IBM del 1983, accanto a un IBM XT, dello stesso anno, che è stato il vero punto di riferimento dei personal computer dell’epoca. Un’intera parete è dedicata all’evoluzione dei computer portatili, con modelli storici di Toshiba e Compaq. È bastato un caffè per capire che dietro Elmec non c’è solo competenza ma anche molta passione per la tecnologia e una lunga storia: l’azienda ha festeggiato il 50mo anno dalla fondazione nel 2021, che anche grazie alla capacità di evolvere ha portato Elmec a essere oggi un Managed Service Provider di riferimento in Italia.

Elmec IBM Portable PC

Avendo fatto le mie prime esperienze con l’informatica proprio su un IBM XT nei primi anni ’80, le mie aspettative per la visita del campus di Elmec sono immediatamente aumentate. Visita che non è dedicata esclusivamente ai giornalisti, perché il percorso denominato Study Tour è aperto a tutti, basta prenotarsi su www.study-tour.it. Dopo il caffè, ci siamo spostati, sotto il sole che a quel punto faceva sentire decisamente la sua presenza, in quello che chi, come me, non è solo un giornalista specializzato nella tecnologia b2b, ma anche e soprattutto un nerd, non vedeva l’ora di visitare, il building a più alto contenuto tecnologico. Prima di entrare nell’edificio che ospita il data center Tier IV di Elmec, camminando fra una fabbrica e l’altra, ho notato un furgone ben apparecchiato che vendeva porchetta e panini. Un segnale chiaro che non tutte le aziende della zona, e non solo, hanno la stessa attenzione per i propri dipendenti e che sottolinea come investire in un nuovo ristorante interno non è fine a sé stesso, ma una scelta conseguente nell’ambito di una strategia che tende a valorizzare i talenti presenti in azienda. Tema questo su cui torneremo più tardi, perché è centrale nel comprendere le ragioni del successo di Elmec.

Un data center davvero unico

Dall’esterno, l’edificio denominato B4 può sembrare un normale ufficio, sicuramente realizzato da un architetto con una grande attenzione agli stilemi del design più moderno. Spicca ancora di più in funzione di dove è posizionato, con terrazze ben integrate nel corpo principale e una parete verticale completamente ricoperta di pannelli fotovoltaici, a testimoniare l’attenzione di Elmec per la sostenibilità ambientale. Ma ancor prima di entrare nel corpo principale dell’edificio, Giuseppe Bistoletti, Responsabile Managed Services di Elmec Informatica, ci fa notare quello che in azienda chiamano “coccodrillo”. In pratica è un dissuasore mobile che riesce a bloccare un camion lanciato a 40 km/h che dovesse cercare si sfondare il cancello… indizio invece questo dell’attenzione alla sicurezza che in Elmec è davvero più di un mantra.

Elmec Green Data Center

Per accedere al data center vero e proprio, attraverso una doppia porta di sicurezza, dobbiamo essere “accettati” come ospiti da parte del responsabile, sfruttando un sistema di lettura di badge completamente sviluppato internamente, soluzione questa che poi viene anche rivenduta ai clienti. Il badge del responsabile è un piccolo dongle portato al polso e stampato direttamente in 3D dalla specifica divisione di Elmec che si occupa di sviluppare soluzioni basate su questa tecnologia, a testimoniare come tutte le attività svolte da Elmec lavorino in sinergia. All’interno il data center è decisamente all’avanguardia. Tutti i sistemi sono completamente ridondati e tutto è stato progettato e costruito da zero. A differenza di altri data center che abbiamo visitato, che sono stati costruiti all’interno di edifici già esistenti e quindi dovendosi adattare alla struttura, quello di Elmec è stato costruito in uno spazio occupato prima da una fabbrica, che è stata completamente rasa al suolo. Il progetto del data center, anche questo certificato Tier IV, cosa non scontata, è stato quindi realizzato senza dover sottostare a vincoli di strutture preesistenti. Avere questa libertà di progetto ha permesso, ad esempio, di realizzare un impianto di raffreddamento che sfrutta dei flussi d’aria canalizzata nelle sale server che vengono convogliati in degli scambiatori di calore posizionati nel retro dell’edificio. Questi scambiatori sono raffreddati da pozzi di acqua sorgiva che rimane a 16° tutto l’anno e che permette di non dover accendere dei compressori aggiuntivi, se non nei mesi più caldi dell’anno. Grazie ad accorgimenti come questi il PUE dichiarato del data center è di 1,15%, contro una media globale di 1,8%. Il PUE, Power Usage Effectiveness, indica l’efficienza energetica di un data center ed esprime il rapporto fra l’energia totale assorbita e quella per i soli apparati IT, i server. In pratica il data center di Elmec utilizza il 15% dell’energia assorbita dai server per tutte le funzioni di supporto, come il raffreddamento o l’assorbimento dei gruppi di continuità. 

Parlando di corrente assorbita, un data center come quello di Elmec ne assorbe molta, fino a 2,4 MW ossia 2,4 milioni di Watt, che servono ad alimentare i 364 server fisici e gli storage collegati che complessivamente hanno una capienza di 12 PetaByte (12.000 TB). Per garantire la continuità di funzionamento c’è naturalmente un gruppo di continuità, anzi due per la ridondanza, con una capacità di 500 kW che riesce ad alimentare l’intero data center per circa 15 minuti. La corrente che alimenta il data center passa sempre attraverso il gruppo di continuità, per fare si che possa intervenire immediatamente in caso di mancanza di corrente, ma anche per “ripulire” la corrente in entrata da eventuali picchi indesiderati. Se la corrente dovesse mancare per periodi prolungati, interviene un generatore diesel, che può tendenzialmente funzionare indefinitamente e per questo Elmec ha anche stipulato degli accordi che garantiscono un costante approvvigionamento di gasolio. Il generatore diesel impiega circa 50 secondi per entrare in funzione, in virtù del fatto che la testata è costantemente mantenuta a temperatura di esercizio. Tutto è quindi strutturato per operare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche in caso di black out. In un data center è molto importante la connettività, la cui ridondanza è garantita da un’architettura ad anello dei cavi in fibra ottica che collegano il data center alle altre sedi e direttamente al MIX. Elmec ha fatto posare una dorsale in fibra ottica che collega fisicamente Brunello all’Internet Exchange di Milano, distante quasi 50km. Naturalmente per gestire tutta l’infrastruttura e, soprattutto, le oltre 5.000 macchine virtuali utilizzate dai clienti di Elmec, è necessario un costante monitoraggio di ogni aspetto del data center. Usciti dalle sale server, siamo saliti al piano di sopra dove è ospitata la sala di controllo, dove operano 4 team, ognuno su turni di 8 ore, per garantire la copertura 24 ore su 24. Ogni team è dedicato a un cluster specifico di clienti, per garantire una conoscenza specifica dell’infrastruttura e dei referenti dei singoli clienti.

La sicurezza è sempre più centrale

Se il design dell’edificio e del data center vero e proprio garantisce la sicurezza fisica, gestire un’infrastruttura di questo tipo rende assolutamente necessario affrontare ogni aspetto della cyber secuirty. Contemporaneamente alla messa in opera del data center, Elmec ha quindi creato una divisione interna con lo specifico obiettivo di tenere in sicurezza l’intera infrastruttura. La complessità di questo compito, nello scenario attuale, ha reso necessario creare un vero e proprio SOC e mettere insieme un team molto articolato con competenze specifiche. È proprio qui che è proseguita la nostra visita, dove abbiamo incontrato Elisa Ballerio, Marketing Director di CybergON, che ci ha spiegato perché partendo dall’esigenza di mettere in sicurezza le proprie risorse è stata poi creata una nuova business unit, che offre servizi di cyber sicurezza anche a clienti esterni di Elmec. CybergON, guidata dal CISO Filadelfio Emanuele, è organizzata seguendo gli standard consolidati di chi si occupa di cyber security, con un blue team specializzato nel contrastare gli attacchi e un red team che cerca costantemente falle nei sistemi dei clienti, oltre a un costante monitoraggio delle minacce, CybergON ha anche recentemente scovato una vulnerabilità zero day, e una forte attenzione alla formazione, sia interna a Elmec che per i clienti. Interessante l’abitudine di mettere alla prova i dipendenti, almeno due volte all’anno, con mail di phishing sviluppate internamente e inviate a tutta l’azienda, con un monitoraggio successivo per valutare lo stato di consapevolezza dei dipendenti e dove è necessario intervenire con formazione più specifica.

CybergON Elmec

Il nostro giro mattutino si conclude incontrando Alessandro Ballerio, Amministratore Delegato di Elmec Informatica. Il nome Ballerio è sinonimo di Elmec, perché fondata da Clemente Ballerio nel 1971 e ancora oggi i vertici aziendali fanno riferimento alla famiglia. Elmec è quindi un’azienda a conduzione familiare, ma che da sempre ha adottato logiche industriali per governare ogni aspetto dell’azienda. Questo è un punto su cui Alessandro Ballerio ha posto molta attenzione, perché non solo distingue Elemec da altre aziende di medie dimensioni in Italia, ma anche e soprattutto nel settore informatico. Molte realtà del settore IT in Italia, secondo Ballerio, hanno competenze di prim’ordine, ma poi non riescono a crescere perché troppo legate a logiche di funzionamento “artigianali”. È sempre Ballerio che, con la sua gestione, ha portato Elmec a interpretare il ruolo di Managed Service Provider, ponendosi nei confronti dei clienti come un partner che può gestire una parte o l’intero dipartimento IT, con approccio cloud best (e non cloud first) molto avveniristico dove public cloud, private cloud e risorse on premise devono lavorare insieme in funzione delle specifiche esigenze di ogni cliente, realizzando una visione di hybrid cloud su cui tutto il settore sta convergendo.

Le persone al centro del progetto Elmec

Per realizzare questa visione sono essenziali le competenze e il nostro viaggio sta per concludersi dove era iniziato, in via Pret 5 a Brunello. Ballerio ci ha fatto capire come Elmec riesca costantemente a essere un polo di attrazione per talenti che, in quanto validi, sentono sicuramente la tentazione di trasferirsi in una città come Milano. Il primo elemento è radicato nella storia del territorio, quando negli anni 60 e 70 era un’eccellenza dell’industria italiana. Aziende come Ignis o Bassetti avevano creato un ecosistema che formava e selezionava talenti e anche oggi, dopo la crisi attraversata dalla maggior parte di quelle aziende, parte di quell’ecosistema ha resistito ed è ancora in grado di fare formazione su quelle competenze che sono coerenti con la missione di Elmec, che ha creato partnership con diverse scuole e università, non solo della zona. Sono stati creati percorsi di formazione e apprendistato all’interno di Elmec per valorizzare chi è alla fine del suo percorso accademico e i risultati, con percentuali di abbandono molto basse, dimostrano come il metodo sia efficace.

Elmec Informatica Sede

La nostra visita si conclude parlando con Mirko Solimena, Pre-Sales Director di Elmec Informatica, che ci ha confermato come la missione di Elmec sia di accompagnare le aziende italiane nel loro percorso di trasformazione digitale, con un approccio "cloud best", perché l’infrastruttura IT delle aziende italiane è molto stratificata e ognuno ha la sua velocità nell’abbracciare le nuove tecnologie. Elmec propone un modello industrializzato di gestione che deve essere sposato dal cliente per essere efficace, ma nel momento in cui si trova questa sintonia, poi l’infrastruttura e le competenze di Elmec, garantite da oltre 2.500 certificazioni con i più importanti vendor a livello mondiale, possono garantire una grande efficacia nella gestione di tutte le funzioni IT.

1 Commenti
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JACK8305 Luglio 2022, 21:39 #1
Li conosco molto bene, eccellenza italiana dell'IT, molto attenta all'ambiente e alle persone

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