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HP Imagine 2024: arrivano gli AI PC ma non sono per tutti. Almeno per ora

di pubblicato il nel canale Device HP Imagine 2024: arrivano gli AI PC ma non sono per tutti. Almeno per ora

Seconda edizione per l’evento HP Imagine, che si è tenuto nella sede dell’azienda a Palo Alto in California. HP ha presentato due nuovi notebook con NPU da oltre 50 TOPS, per gestire direttamente in locale l’elaborazione legata all’intelligenza artificiale

 

Esattamente dodici mesi fa, durante l’edizione 2023 di HP Imagine, sentivamo parlare per la prima volta di intelligenza artificiale nei PC. Era un concetto appena abbozzato e non era chiaro, in quel momento, come si sarebbe concretizzato e, soprattutto, quali fossero i benefici di avere una specifica capacità elaborativa dedicata all’intelligenza artificiale in locale. A un anno di distanza, HP presenta due notebook con NPU da oltre 50 teraflops (Tops) e la novità è che le CPU hanno architettura X86 con processori AMD e Intel, dopo aver lanciato qualche mese fa un modello basato su architettura ARM e processore Qualcomm. Come avevamo già detto dopo gli annunci a IFA, inizia l’era degli AI PC, che hanno il potenziale di rivitalizzare il mercato, aprendo a nuovi scenari d’uso legati all’intelligenza artificiale.

L’IA è pervasiva in tutto il portafoglio di prodotti HP, quindi non solo nei PC, ma anche nelle stampanti e nei prodotti per il workplace a marchio Poly. Durante lo “showcase” che ha seguito la conferenza iniziale, abbiamo avuto modo di parlare con diverse persone di HP che hanno presentato le potenzialità dei vari prodotti.

La Silicon Valley è ancora al centro del mondo (digitale)?

Dopo la visita all’HP Garage dell’anno scorso, quando abbiamo visitato quello che è considerato il luogo dove è “ufficialmente” nata la Silicon Valley nella metà degli anni ’30 del secolo scorso, quest’anno abbiamo invece fatto una lunga passeggiata dall’albergo che ci ha ospitato fino all’università di Stanford, passando per la “rurale” Palo Alto. Rurale si fa per dire, perché qui le case hanno i prezzi al metro quadro più alti del mondo, ma visto che fu proprio il rettore di Stanford in quel periodo a incitare gli studenti a stabilire le sedi delle loro aziende non lontane dal campus, avevamo la curiosità di visitare il luogo che, ancora oggi, è un motore essenziale per la crescita e lo sviluppo della Silicon Valley.

Che sia una città ricca, o forse sarebbe meglio chiamarlo paese visto che i residenti sono meno di 70.000, appare subito evidente camminando fra le villette a uno o due piani caratteristiche della zona. A un europeo fa storcere un po’ il naso l’architettura degli edifici, che non ha un canone comune e neanche particolari elementi distintivi. È un susseguirsi di giardini perfettamente curati, che si contrappongono a una vegetazione molto fitta che lascia la sensazione che possa inglobare tutto se non venisse costantemente “contenuta”. E nel camminare nella tarda mattinata di un giorno feriale, si incontrano solo giardinieri molto impegnati o gruppi di anziani che fanno tai chi nel parco. Tutta la popolazione adulta in età di lavoro è sicuramente in ufficio e i ragazzi a scuola o all’università. Non c’è nessun altro in giro, letteralmente nessuno, qui non c’è spazio per chi non è costantemente impegnato e quindi ha le risorse per permettersi di vivere qui. La nostra passeggiata prosegue nel campus di Stanford, che dopo oltre un secolo dalla sua fondazione rimane uno degli atenei più ambiti degli USA, dove solo il 5% dei ragazzi che provano a entrare viene ammesso, nonostante rette da capogiro. Qui la pulizia e la precisione dei dettagli raggiunge un livello maniacale e anche il modo in cui i ragazzi si muovono fra un edificio e l’altro racconta di un luogo dove la motivazione e la disciplina sono degli elementi imprescindibili.

HP Imagine 2024

La sensazione che si prova girando anche per poche ore a Palo Alto è che la Silicon Valley sia un luogo fuori dal mondo, con i suoi ritmi e suoi rituali, che ancora oggi riesce a generare delle eccellenze assolute, soprattutto nel campo della tecnologia, ma che sia, almeno in parte, scollegato dalla realtà di un mondo che è sempre più sfaccettato e complesso. La Silicon Valley è quindi ancora un luogo centrale nello sviluppo della tecnologia, ma non è più l’unico e deve competere cercando di innovare senza perdere le caratteristiche che nascono dalle sue radici.

HP è forse uno degli esempi più chiari di come sia ancora possibile, in Silicon Valley, fare innovazione in settori maturi, come quello dei PC e della stampa, mantenendo i valori che l’hanno sempre contraddistinta, ma riuscendo, al tempo stesso, a cogliere le opportunità dei nuovi trend, come quello dell’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale nei PC è una realtà, per adesso non per tutti

La grande novità di questo periodo sono gli AI PC, computer che affiancano alle tradizionali CPU e GPU la novità della NPU. NPU sta per Neural Processing Unit ed è quindi un “acceleratore” per tutti i carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale. Di pari passo con il concetto di NPU c’è quello di TOPS (Tera/Trillion Operations per Second), ossia 1.000 miliardi di operazioni al secondo, che però va preso con le pinze, perché è una misura molto grossolana della reale capacità di una NPU di svolgere in modo efficiente ed efficace carichi di lavoro legati all’IA. Possiamo paragonare i TOPS ai “vecchi” cavalli che misuravano la potenza di un motore: anche nel caso delle auto sono diversi i parametri che determinano le prestazioni finali del mezzo, ma i cavalli riescono comunque a dare un ordine di grandezza facilmente interpretabile. I TOPS sono già diventati un parametro di riferimento universale, da quando Microsoft ne ha indicato in 40 il numero minimo per ottenere la “certificazione” Copilot+ PC, quindi possiamo, anzi dobbiamo, utilizzarli per valutare le prestazioni in campo IA.

HP Imagine 2024

Gli AI PC sono quindi dei computer con NPU sufficientemente potenti per realizzare in locale delle elaborazioni legate all’intelligenza artificiale, operazioni che finora erano possibili solo utilizzando servizi in cloud. HP è fermamente convinta che l’avvento degli AI PC porterà degli enormi benefici per gli utenti e tutto il settore IT sta scommettendo che questa rivoluzione annunciata permetterà al mercato di crescere a tassi che non si vedono da diversi anni.

Il modo in cui HP sta interpretando questo momento chiave del mercato è però sensibilmente diverso rispetto a molti concorrenti perché, come ha dichiarato il CEO Enrique Lores durante la conferenza di apertura di HP Imagine 2024, l’IA deve creare le condizioni per personalizzare l’esperienza che l’utente vive con la tecnologia. Questa visione si concretizza nel progettare PC che vadano a soddisfare le specifiche esigenze di determinate tipologie di utenti e che devono differenziarsi per come vengono amalgamate insieme specifiche caratteristiche tecniche. La priorità, in questa fase, è data a PC che possano migliorare l’esperienza lavorativa degli utenti, per rendere, anch’essa, sempre più personalizzata.

HP presenta i primi due AI PC di nuova generazione

Un primo esempio, che arriverà sul mercato nei prossimi mesi, è l’HP EliteBook X pensato per i professionisti dell’IA che devono avere a disposizione una grande capacità di calcolo, che permetta di effettuare operazioni di inferenza sui large language models o sviluppare codice per applicazioni IA. L’HP EliteBook X è dotato dei nuovi processori AMD Ryzen PRO con NPU da 55 TOPS, che è quindi già in grado di gestire carichi di lavoro IA significativi, ma HP è andata oltre e ha sviluppato un’architettura di memoria dedicata che arriva a un throughput di 8.000 Mbps, che permette di sfruttare al meglio i 64GB di LPDDR5x RAM proprio con le considerevoli quantità di dati che devono essere processate nei carichi di lavoro IA. Ipotizzando che il lavoro che viene svolto su questo tipo di PC sia particolarmente riservato, ci sono anche diverse caratteristiche legate alla sicurezza, alcune originali, come un sensore montato nella webcam, anch’essa dotata di IA, che rileva la presenza di persone dietro l’utente e può offuscare lo schermo in caso di necessità.

HP Imagine 2024

Il secondo notebook presentato a Imagine 2024 è l’HP OmniBook Ultra Flip, che ha invece come target chiunque abbia la necessità di creare e presentare contenuti, di qualsiasi genere, con un PC. In questo caso è stato creato un convertibile, che garantisce un’elevata flessibilità, e si è data grande importanza alla durata della batteria, che arriva fino a 20 ore. Prestazioni garantite dai nuovi processori Intel Core Ultra, nome in codice Lunar Lake, con cui Intel ha fatto un importante salto generazionale rispetto ai processori precedenti, sia in termini di efficienza energetica sia di prestazioni dell’NPU.

L’aspetto innovativo di questi due notebook e di tutta la nuova generazione di AI PC è quindi di poter eseguire in locale i carichi di lavoro dedicati all’IA. I vantaggi di questo approccio sono molteplici e molto significativi, in primo luogo perché permettono di garantire la massima privacy e sicurezza nella gestione dei dati aziendali, che vengono elaborati in locale e non escono mai dal perimetro aziendale. Più che un vantaggio, il prerequisito per l’esecuzione in locale è avere a disposizione NPU performanti, che ora sono disponibili su tutte le piattaforme: AMD, Intel e Qualcomm. È comunque innegabile che avere in locale questo tipo di capacità elaborativa permette di organizzare diversamente i carichi di lavoro e di non doversi necessariamente appoggiare a servizi cloud, che sempre di più hanno dei costi significativi di gestione, oltre a porre questioni legate alla salvaguardia dei dati. Ora che gli AI PC cominciano a essere disponibili e promettono prestazioni, in ambito IA, decisamente superiori rispetto al recente passato, vedremo emergere nuove modalità di lavoro legate all’IA. Per avere tutti i dettagli sui nuovi notebook e tutti i nuovi prodotti di HP presentati durante l'evento clicca qui.

Il mercato dei PC negli ultimi anni ha avuto un andamento altalenante, alternando fasi di crescita molto ridotta a picchi come negli anni del Covid, quando è emersa in modo prepotente l’esigenza di avere anche in casa un dispositivo in grado di generare contenuti e poter lavorare in modo efficiente. Quel passaggio ha fatto riemergere una tendenza che è sempre stata presente nel mercato dei PC, che è cresciuto quando c’è stato un salto prestazionale che permette di usare il computer in modo diverso rispetto al passato. Oggi l’IA in locale sembra essere uno di quei passaggi generazionali che posso rivitalizzare il PC e renderlo centrale anche nell’era dell’IA. HP sembra avere le idee chiare su come procedere, sarà molto interessante vedere cosa succederà nei prossimi mesi.

3 Commenti
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zbear01 Ottobre 2024, 17:40 #1
A questo articolo manca solo il marchio "Sponsored by HP", e poi è perfetto ....
rebeyeah02 Ottobre 2024, 15:58 #2
non è ancora scoppiata la bolla ai?
Gnubbolo02 Ottobre 2024, 19:25 #3
sai perchè non scoppia la bolla ? perchè una sempre più grande parte di nuove aziende sceglie di non quotarsi in borsa per evitare di essere scalati o shortati in modo aggressivo e vedere il proprio futuro morire in breve tempo.

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