Cloud@Customer, Exadata, X9M e Zero Data Loss Recovery Appliance al centro del nuovo ciclo di webinar di Oracle

Cloud@Customer, Exadata, X9M e Zero Data Loss Recovery Appliance al centro del nuovo ciclo di webinar di Oracle

Per novembre Oracle ha programmato una serie di tre appuntamenti online per approfondire il tema dell'innovazione in azienda, che passa attraverso la modernizzazione infrastrutturale. Gli esperti dell'azienda si focalizzeranno su come migliorare competitività, contenere i costi e proteggersi dalle minacce

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Cloud
Big del CloudOracle
 

Per il mese di novembre Oracle ha organizzato un ciclo di tre webinar da 60 minuti ciascuno per guidare gli utenti alla scoperta delle soluzioni dell’azienda per accelerare l’evoluzione dell’infrastruttura attraverso piattaforme automatizzate, semplici da implementare e in grado di ridurre i costi grazie al modello di utilizzo a consumo.

Gli appuntamenti sono destinati a un pubblico di responsabili tecnici, delle operation e dei database, ma anche alle figure manageriali che si occupano di valutare gli investimenti in soluzioni innovative. Le soluzioni in esame sono destinate non solo alle aziende di fascia enterprise, ma anche a quelle medie imprese che hanno la necessità di appoggiarsi a un’infrastruttura agile e scalabile (caratteristiche tipiche del cloud), oltre che alla Pubblica Amministrazione. Abbiamo parlato con Riccardo Iommi, Cloud Systems Solution Engineering Manager dell’azienda, che ci ha dato qualche anticipazione sui temi che verranno approfonditi.

Webinar Oracle: gli appuntamenti di novembre

Riccardo Iommi

Il primo appuntamento con Oracle è programmato per il 9 novembre e ruoterà attorno alla proposta Cloud@Customer, che porta la filosofia e l’approccio del modello cloud e as-a-Service nel data center del cliente. Gli esperti di Oracle analizzeranno i vantaggi offerti da questa modalità di utilizzo, che garantisce da un lato la scalabilità e la flessibilità del modello cloud e dall’altro garantisce la riservatezza dei dati che, come le chiavi crittografiche che li proteggono, sono esclusivamente nelle mani del cliente. Come sottolinea Iommi, Oracle sarà insomma responsabile del corretto funzionamento e aggiornamento dell’infrastruttura, ma non avrà mai modo di accedere ai dati, una caratteristica fondamentale soprattutto per quelle realtà che devono fare i conti con le norme relativa alla sovranità sui dati: banche, istituti finanziari, strutture sanitarie, Pubblica Amministrazione e via dicendo.

oracle exadata

Il secondo webinar, previsto per il 16 novembre, è invece più orientato verso gli aspetti tecnici, e ruoterà attorno a uno dei pilastri dell’offerta Oracle, l’Exadata Database Machine, che recentemente è stata aggiornata con la nuova generazione X9M. I tecnici di Oracle illustreranno le componenti di Exadata, soffermandosi sulle novità di X9M e sui benefici sul business di questa piattaforma, esplorando casi d’uso concreti.

Il 23 novembre si terrà l’ultimo incontro virtuale di questo ciclo, incentrato su una soluzione complementare a Exadata: la Zero Data Loss Recovery Appliance, ZDLRA. Si tratta di un prodotto molto particolare destinato al backup e al recovery dei dati che si distingue per un approccio totalmente differente dalle altre soluzioni sul mercato ed è progettata specificamente per adattarsi al DB di Oracle.

A renderla unica è il fatto che effettua costantemente backup incrementali (una logica che Oracle definisce “incremental forever”) registrando e soprattutto validando ogni singola transazione. Invece di effettuare la classica “bitcopy”dei dati, insomma, ricostruisce i cambiamenti  effettuati sul database e permette la creazione costante di full backup “virtuali” immediatamente applicabili e dalla coerenza garantita, fatto che permette di ridurre i tempi di restore in caso di problemi e, a quanto dichiara Oracle, è l’unico modo per assicurare l’integrità del dato. ZDLRA, inoltre, sgrava da un lato i database server di produzione dallo sforzo di effettuare frequentemente backup completi delle informazioni, dall’altro alleggerisce in modo rilevante le reti dal traffico di backup generato da soluzioni tradizionali.

ZDLRA offre benefici anche per quanto riguarda la protezione da ransomware, dato che non utilizza “mount point” noti o trasferimento di file “raw”, che sono principali veicoli di trasporto di ransomware e malware in generale, ma si affida unicamente alle API di RMAN, protocollo di recovery proprietario del database Oracle. Come ci spiega Riccardo Iommi utilizzando tale modalità, il cui traffico è comunque criptato e non permette per costruzione l’esposizione di alcuna credenziale di accesso, il sistema risulta praticamente invisibile agli attaccanti e di conseguenza molto più difficile da compromettere in caso di attacco informatico, rappresentando quindi una valida soluzione per mitigare i rischi di una eventuale minaccia.

Tre passi nel futuro con Oracle
9 novembre, 16 novembre, 23 novembre
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