Come archiviare l'enorme mole di dati del mondo odierno? OVHcloud, IBM e Atempo collaborano sui nastri magnetici

L'ultima parola sui nastri magnetici nell'ambito dell'archiviazione dei dati non è ancora stata detta. Con la crescente mole di dati "freddi" che le aziende si trovano a gestire, i nastri magnetici possono essere un valido metodo di conservazione in grado di assicurare resistenza agli imprevisti e durabilità. A pensarlo sono certamente OVHcloud, IBM e Atempo, che hanno recentemente annunciato una soluzione di "storage as a service" basata proprio sui nastri. Ne abbiamo parlato con Miroslaw Klaba, co-fondatore e vice president of engineering di OVHcloud.

OVHcloud, IBM e Atempo insieme per l'archiviazione dei dati su nastro

Le aziende devono ormai fare attenzione a quali dati mantenere sui propri sistemi: la capacità di archiviazione è costosa e ogni dato che si memorizza è soggetto a regolamentazione, nonché a rischi di sicurezza. Non tutti i dati, poi, hanno bisogno di essere sempre e immediatamente accessibili: i cosiddetti "dati freddi" (in inglese "cold data") sono infatti dati che l'azienda deve mantenere, ma di cui non ha bisogno costante. Possono dunque essere memorizzati su supporti lenti ma economici, come i nastri magnetici, che offrono anche la certezza della durabilità nel tempo: se conservati correttamente, i nastri possono mantenere i dati inalterati per 30 anni.

Il problema che molte aziende incontrano sta proprio nella crescita dei dati: "sono ovunque e in forme diverse. Gli SSD sono molto comuni oggigiorno e rappresentano la maggior parte degli utilizzi. Hanno rimpiazzato la maggior parte degli hard disk grazie a migliori prestazioni e minori latenze", afferma Klaba. "Ma queste due tecnologie non sono le migliori per il cold storage che deve accogliere backup, archivi e così via, perché deve consumare meno e non deve rispondere a tali esigenze di latenza. La tecnologia a nastri magnetici ha un piano di sviluppo della capienza per il futuro piuttosto ben delineato, mentre non è così per gli hard disk. Tale previsione la rende piuttosto attraente per rispondere alla crescita dei dati prevista."

Questa è la premessa dietro l'offerta di "storage as a service" di OVHcloud, creata insieme a IBM e Atempo. Il servizio sfrutta i nastri IBM Enterprise 3592 e la piattaforma tecnologica Atempo Miria per la gestione dei dati. Come spesso avviene negli ultimi anni, OVHcloud fornisce questa soluzione come servizio, che non prevede dunque l'investimento massiccio altrimenti necessario all'acquisto delle varie componenti e alla creazione dell'infrastruttura necessaria.

Il servizio utilizza la tecnologia di erasure coding con rapporto 9+3. Si tratta di una tecnologia con lo stesso scopo del RAID, ovvero la creazione di ridondanza così da poter sopportare la perdita di uno o più dispositivi, ma utilizza sistemi di equazioni non linearmente correlate in modo tale da poter andare oltre i limiti imposti dalla tecnologia RAID. Nel caso della soluzione scelta da OVH, il sistema è in grado di perdere 3 nastri senza perdere le informazioni che contenevano e occupa il 25% dello spazio a disposizione per offrire la ridondanza. In questo modo si ottiene maggiore certezza che i dati possono resistere a imprevisti e incidenti rispetto all'impiego di altre tecnologie.

Proprio per evitare di mettere tutte le uova in un solo paniere, OVHcloud ha costruito quattro siti specifici in Francia, separati da diverse centinaia di chilometri l'uno dall'altro, così da ridurre la probabilità che un incidente possa causare la perdita irreparabile dei dati.

OVHcloud afferma che questa soluzione è compatibile con S3 e, afferma Klaba, "assumerà la forma di una soluzione di object storage per l'archiviazione e sarà parte del nostro public cloud. Sarà complementare alle alte prestazioni fornite dalla soluzione di object storage che arriverà a seguito della nostra acquisizione di OpenIO."

Il servizio avrà un prezzo "ultra-competitivo e prevedibile per ottenere un rapporto prezzo/prestazioni imbattibile". La soluzione ha ricevuto la ANSSI Secuity Visa per SecNumCloud, indicata dall'Agenzia Nazionale Francese per la Sicurezza dei Sistemi Informativi per i sistemi destinati ad accogliere dati sensibili e strategici.

Uno dei temi su cui OVHcloud si sta focalizzando è infatti quello della sovranità sui dati. Ne avevamo parlato con Michel Paulin, CEO dell'azienda, e Klaba riafferma la posizione aziendale anche parlando di questo servizio. "OVHcloud si è posizionata come pioniera ne creare un cloud europeo degno di fiducia e ha altresì contribuito alla definizione di un "cloud di fiducia" ["Cloud de confiance" nell'originale] francese all'interno del comitato per i settori strategici partecipando all'iniziativa Gaia-X come membro fondatore", spiega Klaba. "Come società, questi investimenti rappresentano una parte piuttosto significativa del nostro budget e sono effettuati con l'intento di ottenere la fiducia [del governo e dei partner] grazie a infrastrutture dedicate all'archiviazione dei dati sensibili. Ci affidiamo a un ecosistema ricco e dinamico per fornire soluzioni concrete agli utenti del nostro cloud."

"Per rispondere alle esigenze dei nostri clienti," conclude Klaba, "stiamo espandendo il nostro portafoglio di soluzioni di archiviazione, così da poter servire clienti dalle piccole imprese tecnologiche fino al settore pubblico. E volevamo aggiungere i nastri magnetici perché era una tecnologia che mancava per fornire una soluzione efficiente dal punto di vista dei costi per un fornitore europeo di servizi cloud che incontri le aspettative di sovranità europee."