Dynatrace: il cloud genera troppi dati e ci vogliono soluzioni in grado di gestirne la mole

Dynatrace: il cloud genera troppi dati e ci vogliono soluzioni in grado di gestirne la mole

L'accelerazione del passaggio al cloud pone nuove sfide, prima fra tutte la necessità di soluzioni di monitoraggio e analisi per gestirne la complessità. Resta il problema dei talenti: il 64% dei CIO ha difficoltà nel trovare professionisti IT ops e DevOps

di pubblicata il , alle 15:41 nel canale Cloud
DynatraceCloud SecurityData Management
 

Il cloud si è rivelato uno strumento chiave nel processo di trasformazione digitale delle imprese di ogni dimensione ma ha anche portato nuovi problemi. Con il passaggio ad architetture cloud-native, infatti, ci si è resi conto che le attuali soluzioni di analisi e monitoraggio faticano a tenere il passo con l'enorme quantità di informazioni generate. È quanto emerge dalla ricerca "How to Tame the Data Explosion and Overcome the Complexity of the Cloud" di Dynatrace, che evidenzia un dato molto significativo: il 71% dei CIO afferma che l’esplosione di dati generata dagli stack tecnologici cloud-native va oltre le capacità umane di gestione.

L'analisi è stata condotta da Coleman Parkes e si basa su interviste a 1.303 CIO e professionisti IT senior che si occupano di cloud e gestione delle IT operation in aziende con più di 1.000 dipendenti. Il campione comprendeva 200 intervistati negli Stati Uniti, 100 in America Latina, 603 in Europa, 150 in Medio Oriente e 250 in Asia Pacifico.

dynatrace survey CIO

Gestione dati in cloud: serve un approccio più automatizzato alle IT operation

Secondo Bernd Greifeneder, fondatore e Chief Technology Officer di Dynatrace, “Le architetture multicloud e cloud-native sono fondamentali per aiutare le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi di trasformazione digitale. Se da un lato le organizzazioni traggono vantaggio dalla flessibilità e dalla scalabilità che queste tecnologie portano, dall’altro l’esplosione di dati di osservabilità e sicurezza che producono è sempre più difficile da gestire e analizzare. Gli strumenti esistenti - e possono essere decine - conservano i dati in silos, rendendo difficile e costoso sbloccare gli insights quando le aziende ne hanno bisogno. Di conseguenza, le aziende faticano a raggiungere i più alti standard di sicurezza e di prestazioni nei loro servizi digitali”.

Come evidenzia l'analisi effettuata da Dynatrace, infatti, per la maggior parte dei CIO la complessità attuale è troppo elevata, e sta creando problemi di gestione. Secondo più di tre CIO su quattro (77%), infatti, l'ambiente IT cambia troppo rapidamente, in certi casi più volte in un solo minuto, e gli strumenti attuali non tengono il passo. Nonostante ogni azienda ne usi in media una decina, queste soluzioni permettono di osservare appena il 9% del loro ambiente

osservability

In molti casi, la soluzione adottata è quella di limitare l'analisi solo ai dati più critici, dato che le soluzioni esistenti, secondo il 45% del campione, renderebbero troppo costoso estenderla alla totalità delle informazioni. Il risultato è che mediamente le aziende acquisiscono solamente il 10% dei dati di osservabilità per successive analisi. 

La necessità di reindicizzare e decomprimere grandi volumi di informazioni, operazioni che hanno un costo significativo in termini di tempo e di budget, rendono inoltre complesso sbloccare il pieno potenziale dei dati, come afferma il 63% del campione preso in esame. 

La soluzione al problema sembra unanime: il 93% dei CIO presi in esame ritiene vada ricercata in automazione e AIOps. Anche perché contare sulle persone sta diventando sempre più complicato e il 64% degli intervistati dichiara di faticare nell'assumere o trattenere professionisti IT ops e DevOps qualificati.

Bernd_Greifeneder_SVP-CTO

In un mare di dati, i singoli data point sono molto più preziosi quando mantengono un contesto, ed è per questo che i team investono così tanto nel tentativo di correlare flussi diversi”, sottolinea Greifeneder. “Ma gli approcci manuali di oggi sono troppo reattivi e lenti, e perdono le informazioni più importanti. I team hanno urgentemente bisogno di un nuovo approccio all’osservabilità e all’analisi e gestione dei dati di sicurezza. Intelligenza artificiale e automazione devono essere alla base di questo approccio, che deve essere in grado di unificare tutti i dati e di mantenere intatte le loro relazioni e dipendenze. Questo consentirà alle organizzazioni di massimizzare il valore dei propri dati e delle proprie persone, riducendo il tempo dedicato a banali attività manuali e consentendo un’innovazione più rapida e sicura”.

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