Elasticsearch cambia licenza e arriva il fork di AWS: cosa sta succedendo

Elasticsearch cambia licenza e arriva il fork di AWS: cosa sta succedendo

Elastic ha annunciato un cambio di licenza per Elasticsearch, in risposta a comportamenti definiti "non corretti" da parte di AWS. La quale decide di effettuare un fork del progetto, che continuerà a mantenere da sé

di pubblicata il , alle 13:01 nel canale Cloud
AWS
 

Si chiama Elasticsearch ed è normale se non ne avete mai sentito parlare. È un software che, nonostante non sia noto al grande pubblico, permette in realtà a moltissime aziende di indicizzare e analizzare i propri dati sia sul cloud che fuori da esso. L'azienda che lo produce, Elastic, è entrata ora in conflitto con AWS, che fa uso del software e lo offre come servizio ai suoi clienti. In una situazione sempre più complessa, Elastic ha deciso di modificare la licenza di Elasticsearch nel tentativo di costringere Amazon a pagare, ottenendo però un fork del software da parte di quest'ultima.

Elasticsearch cambia licenza "a causa di AWS"

Elastic

Elasticsearch è diventato nel tempo uno strumento fondamentale per molte aziende: assieme a Logstash e Kibana costituisce uno degli stack software più usati per indicizzare e analizzare i dati ed è utilizzato anche da realtà come Netflix e LinkedIn. Viene anche impiegato in maniera massiccia da AWS, che però avrebbe messo in atto comportamenti definiti come "non OK" da Elastic. Tra questi Elastic afferma che Amazon chiami il suo servizio "Amazon Elasticsearch Service" senza pagare i diritti sul marchio "Elasticsearch", che dichiari che tale servizio sia stato creato in collaborazione con Elastic (che, invece, nega qualunque coinvolgimento), che usi codice che pare provenire dalla versione commerciale di Elasticsearch.

Elastic afferma che questi problemi non sono presenti con altre aziende con cui l'azienda lavora, "inclusi Microsoft, Google, Alibaba, Tencent, Clever Cloud e altri". Per cercare di costringere AWS a collaborare e a rispettare le proprie condizioni, Elastic ha dunque cambiato i termini della licenza di Elasticsearch: dalla licenza Apache 2.0, particolarmente liberale, si è passati alla Elastic Licence e alla Server Side Public Licence (SSPL), che non prevede la possibilità di fornire Elasticsearch come servizio senza pagare dei costi di licenza. Tale cambiamento è già stato bollato dalla Open Source Initiative come negativo: l'organizzazione ha affermato che "quello che un'azienda non può fare è dichiarare o sottintendere che il software rilasciato sotto una certa licenza che non è stata approvata dalla Open Source initiative, e ancor meno una licenza che non rispetta i criteri della Definizione di Open Source, sia software open source. È un inganno puro e semplice se si afferma che il software offre tutti i benefici e le promesse dell'open source quando non li offre."

La situazione è, come ben si capisce, piuttosto tesa e ha causato un certo dibattito nel mondo dell'open source. La scelta di Elastic è comprensibile a livello commerciale, ma meno a livello di rispetto della definizione di "open source": tale definizione richiede infatti che il software sia utilizzabile per qualunque scopo senza limitazioni, non solo che il codice sia pubblicamente disponibile. Se così non fosse, per assurdo, sarebbe possibile avere accesso al codice senza però poterci fare alcunché: non esattamente la situazione più rispettosa delle libertà individuali così care al movimento open source.

La risposta di AWS: in arrivo un fork di Elasticsearch

AWS

Vista questa imposizione, AWS ha agito come in passato e ha deciso di effettuare un fork del progetto. Le future versioni di Elasticsearch su AWS saranno dunque basate sul codice contenuto nella versione 7.10, con successive aggiunte e modifiche apportate da AWS ma senza le novità contenute nella versione pubblicata da Elastic. Di fatto si tratterà di due progetti separati, che divergeranno sempre più (da qui fork, inteso come "biforcare, dividere"). AWS ha annunciato che procederà a pubblicare i sorgenti su un repository di GitHub dedicato nelle prossime settimane.

L'azienda ci tiene a specificare che "né il cambio di licenza di Elastic, né la nostra decisione di effettuare un fork avranno alcun impatto negativo sull'Amazon Elasticsearch Service che utilizzate ora. Oggi offriamo 18 versioni di Elasticsearch su Amazon ES e nessuna di queste avrà alcun impatto dato dal cambio di licenza."

Amazon è comunque un forte contributore sia al progetto Elastisearch che a molti altri progetti open source: ad esempio, nel 2020 sono stati più di 200 i contributi ad Apache Lucene, progetto su cui si basa Elasticsearch.

L'aspetto forse più interessante della vicenda è che la licenza SSPL nasce da MongoDB, azienda che ha seguito lo stesso percorso di Elastic e ha creato la nuova licenza proprio per rispondere all'esigenza di costringere Amazon a contribuire al progetto (senza riuscirci: Amazon creò in risposta il fork DocumentDB). Ci sono diverse voci nella comunità che affermano che tale problema si sarebbe potuto risolvere utilizzando una licenza copyleft come la AGPL, che impone il rilascio dei sorgenti qualora questi vengano modificati, ma la verità è che il problema è più complesso.

Questa situazione fa comunque emergere un problema che viene evidenziato da questo articolo di Eliot Horowitz, uno dei fondatori di MongoDB: "[la licenza SSPL] è stata scritta per rispondere alla nuova situazione in cui i grandi fornitori di servizi cloud sono nella condizione di poter raccogliere la maggior parte dei frutti dei progetti open source, ma senza contribuire alcunché di rimando." Per quanto i fornitori di servizi cloud contribuiscano molto attivamente a diversi progetti e siano tra i principali sostenitori di molte nuove tecnologie, c'è la sensazione nella comunità open source che quanto viene dato in cambio per lo sfruttamento del software non sia commisurato al valore di quest'ultimo nelle attività di queste aziende.

Il problema è spinoso e ha molteplici sfaccettature, la cui analisi va al di là dello scopo di questo articolo, ma un fatto interessante emerge chiaramente: c'è una tensione che si sta sviluppando tra molti progetti open source e i fornitori di servizi in cloud. E un cambio di licenza non sarà abbastanza.

20 Commenti
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jepessen27 Gennaio 2021, 14:14 #1
Il problema non e' complesso, il problema e' molto semplice. Le aziende che basano il loro business su software open source campano perche' il loro software si diffonde dato che lo possono utilizzare tutti, e poi campano di supporto alle aziende, o sulla vendita delle versioni enterprise/professional/quelchee' dei loro prodotti che sono piu' testati, piu' stabili e con supporto annesso. Vedi ad esempio le Qt, che comunque hanno solo le librerie principali LGPL, mentre quelle piu' particolari (Qt3D ad esempio) sono GPL, costringendo in un certo modo a pagare il supporto se vuoi utilizzarli nei tuoi progetti closed source.

Se grosse aziende, quali amazon, danno il supporto al software praticamente togliendoti i clienti, allora il tuo business va a farsi benedire.

E' la soluzione che deve essere piu' complessa, non il problema. Parlano facile tutte le altre aziende, professionisti et similia quando criticano elastic search. Vorrei vedere loro a investire soldi e risorse in un progetto opensource per poi vedere i mancati introiti perche' altre aziende ti rubano il lavoro.

Sono tutti Stallman con i progetti degli altri...
MikTaeTrioR27 Gennaio 2021, 15:17 #2
Paperon de Paperoni...

Amazon pessima ed indegna.
acerbo27 Gennaio 2021, 15:34 #3
Originariamente inviato da: MikTaeTrioR
Paperon de Paperoni...

Amazon pessima ed indegna.


Sarà grazie ad AWS se avremo una nuova versione opensource di elastiscsearch, cosa c'é che non và?
DevilsAdvocate27 Gennaio 2021, 16:01 #4
Amazon è comunque un forte contributore sia al progetto Elastisearch che a molti altri progetti


AWS ha annunciato che procederà a pubblicare i sorgenti su un repository di GitHub dedicato nelle prossime settimane.


Quindi il problema è che Amazon contribuisce a livello di codice, rispetta tutti i termini dell'open, ma non paga Elastic??!? Oppure stanno effettivamente usando una versione commerciale che, se non capisco male, open non è?
lollo927 Gennaio 2021, 16:57 #5
Originariamente inviato da: jepessen
Sono tutti Stallman con i progetti degli altri...


questa è buona

ad ogni modo, chi sano di mente si porta in pancia una licenza virale come la GPL?
non parlo di progetti personali o open, dico aziende di prodotto, anche prodotti open source.

il sistema di licensint QT è doppio dalla nascita proprio per questo motivo, ed il 99% dei moduli è con licenze liberali e non virali (BSD-3, MIT e compagnia cantante, compresi tutti i moduli QT3D).

qui nessuno ha obbligato Elastic ad andare su con la AL2. ne hanno beneficiato loro come altri.
poi per carità, il copyright è loro quindi liberi di cambiare licenza come desiderano, ma han poco da far le vittime o buttarla sul lato emozionale (cattivoni multinazionali rubano il lavoro del mondo open). non è così che funziona.

Originariamente inviato da: DevilsAdvocate
Quindi il problema è che Amazon contribuisce a livello di codice, rispetta tutti i termini dell'open, ma non paga Elastic??!? Oppure stanno effettivamente usando una versione commerciale che, se non capisco male, open non è?

Una versione "commerciale" non è mai esistita, quello che esiste sono contratti di supporto da parte di Elastic. Ma il prodotto ElasticSearch in sé era opensource, di libero utilizzo anche a fini commerciali, e lavori derivati non dovevano necessariamente rispettare i dettami della licenza originale salvo per la parte direttamente interessata del derivato.

amazon è stato negli anni uno dei maggiori contributori ad ElasticSearch.

elasticsearch è stato incluso dentro i pacchetti offerti da aws, google cloud ed alibaba cloud.
tutti e tre hanno siglato partnership ufficiali con Elastic, un po` per decenza/reputazione, un po' per avere anche una linea diretta col maintainer del prodotto elasticsearch.

tuttavia ad elastic devono aver iniziato a pruder le mani probabilmente. passi google, passi alibaba, ma la capacità di monetizzazione che amazon aveva mi se che loro l'han sempre vista col binocolo, quindi han deciso di cambiare licenza per evitare altri "casi amazon".
loro pieno diritto

amazon decide dunque di prender il codice fino al punto in cui è stato open sotto licenza AL2 e continuare a lavorare su quello mantenendolo open source.
loro pieno diritto altrettanto

la storia open source è piena di casi del genere, c'è chi ci sta, e chi non ci sta.
owncloud/nextcloud, mambo/joomla, openoffice/libreoffice, mysql/drizzle, xorg/xfree86, hudson/jenkins, mysql/mariadb, java/openjdk e chissa quante altre migliaia. ognuno per i propri motivi, a volte opinabili e discutibili, ma legittimi.
lollo927 Gennaio 2021, 17:10 #6
questo diceva elastic non molto tempo fa...
We did not change the license of any of the Apache 2.0 code of Elasticsearch, Kibana, Beats, and Logstash — and we never will.
beh, si son rimangiati quanto detto dunque.

amazon si è rotta i cog***** di aver a che fare con le banderuole, preme sul bottoncino FORK e pubblica questo


è un discreto riassunto del perché adori l'open source
MikTaeTrioR27 Gennaio 2021, 17:45 #7
Originariamente inviato da: acerbo
Sarà grazie ad AWS se avremo una nuova versione opensource di elastiscsearch, cosa c'é che non và?


non va che oltre ad affossare i piccoli commercianti ora si mettono a mortificare pure i "piccoli" (rispetto a loro) sviluppatori indipendenti..

inoltre si genera un precedente che secondo me no farà benissimo all'universo open source..
lollo927 Gennaio 2021, 17:58 #8
In realtà è Elastic che non ci sta a non aver l’esclusiva come vendor. pretende monopolio e dunque cerca di tagliar fuori la propria concorrenza, Amazon in questo caso.
se se ne vuole fare un discorso morale, non è che siano proprio l’esempio di come esser “open”.

visto che han poco da dire, la buttano sul lato emozionale, il grande e cattivo gigante vs piccolo innocente indipendente (che poi è una multinazionale pure elastic...)

sono loro che han pubblicato in AL2 fino a ieri, non Amazon che gli è entrata a rubar il codice la notte.

se vuoi lo puoi forkare anche tu elasticsearch, è così per tutti.
e nessuno vieta di farlo ad amazon



P.S.: sono un grande estimatore di elasticsearch, lo uso molto da diversi anni in diversi progetti. questo fork fa paura anche a me perché se, come si prevede, lo standard de-facto sará dettato dalla "versione amazon", il rischio è che prenda una piega un po' meno friendly verso i competitors di AWS. ecco, io uso elasticsearch su azure, mi piacerebbe continuasse a funzionare senza problemi.
immagino che amazon non vada a rovinarsi la reputazione così dopo aver fatto un fork di questa portata, ma non si sa mai.
MikTaeTrioR27 Gennaio 2021, 18:44 #9
Originariamente inviato da: lollo9
In realtà è Elastic che non ci sta a non aver l’esclusiva come vendor. pretende monopolio e dunque cerca di tagliar fuori la propria concorrenza, Amazon in questo caso.
se se ne vuole fare un discorso morale, non è che siano proprio l’esempio di come esser “open”.

visto che han poco da dire, la buttano sul lato emozionale, il grande e cattivo gigante vs piccolo innocente indipendente (che poi è una multinazionale pure elastic...)

sono loro che han pubblicato in AL2 fino a ieri, non Amazon che gli è entrata a rubar il codice la notte.

se vuoi lo puoi forkare anche tu elasticsearch, è così per tutti.
e nessuno vieta di farlo ad amazon



P.S.: sono un grande estimatore di elasticsearch, lo uso molto da diversi anni in diversi progetti. questo fork fa paura anche a me perché se, come si prevede, lo standard de-facto sará dettato dalla "versione amazon", il rischio è che prenda una piega un po' meno friendly verso i competitors di AWS. ecco, io uso elasticsearch su azure, mi piacerebbe continuasse a funzionare senza problemi.
immagino che amazon non vada a rovinarsi la reputazione così dopo aver fatto un fork di questa portata, ma non si sa mai.


ok, quindi in pratica è una paraculata di elasticsearch?

va bene ritiro calunnie verso Amazon

anche se continuo a pensare che questa cosa potrebbe cambiare/disincentivare il mondo open source..
blackshard27 Gennaio 2021, 20:56 #10
Originariamente inviato da: lollo9
ad ogni modo, chi sano di mente si porta in pancia una licenza virale come la GPL?
non parlo di progetti personali o open, dico aziende di prodotto, anche prodotti open source.


Linux è GPLv2:
https://www.kernel.org/doc/html/lat...ernel-licensing

praticamente il 90% del mercato smartphone e il 100% del mercato networking SOHO, senza contare svariate altre situazioni....

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