AWS
Elasticsearch cambia licenza e arriva il fork di AWS: cosa sta succedendo
di Riccardo Robecchi pubblicata il 27 Gennaio 2021, alle 13:01 nel canale CloudElastic ha annunciato un cambio di licenza per Elasticsearch, in risposta a comportamenti definiti "non corretti" da parte di AWS. La quale decide di effettuare un fork del progetto, che continuerà a mantenere da sé
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer quale motivo la GPL costringe a pagare il supporto per utilizzare un software in un progetto closed-source?
L'aspetto saliente della GPL è che il software è pubblico e opensource, disponibile per tutti e per qualsiasi tipo di progetto; ma se modifichi il sorgente di un software GPL per qualsiasi tua necessità, sei obbligato dalla licenza a pubblicare le modifiche che hai fatto.
https://www.kernel.org/doc/html/lat...ernel-licensing
praticamente il 90% del mercato smartphone e il 100% del mercato networking SOHO, senza contare svariate altre situazioni....
pardon , parlavo delle GPLv3.
la v2 non è virale.
la gpl3, di norma, in un prodotto commerciale la eviti tra le dipendenze. porta solo casini.
La stragrandissima maggioranza del software alla base di Android è LGPL, Affero, BSD, MIT e affini
una bash ad esempio, il comando ls, il comando cd e via dicendo.
un’implementazione nuda e cruda di qualcosa in GPL3 al contrario t’incasina solo la vita su un prodotto commerciale.
pensa se OpenSSL fosse GPLv3, sostanzialmente saremmo tutti obbligati a stare su quella licenza, senza possibilità di scelta alcuna.
strano concetto di libertà quello di obbligare gli altri
la v2 non è virale.
No, anche la v2 lo è. "Semplicemente" la v3 è ancora più restrittiva.
La stragrandissima maggioranza del software alla base di Android è LGPL, Affero, BSD, MIT e affini
Meglio evitare licenze come LGPL (che rimane abbastanza virale, se non ci stai attento) e, soprattutto, Affero (che è la peggiore in assoluto) e affidarsi BSD, MIT, Apache, et similia.
una bash ad esempio, il comando ls, il comando cd e via dicendo.
un’implementazione nuda e cruda di qualcosa in GPL3 al contrario t’incasina solo la vita su un prodotto commerciale.
pensa se OpenSSL fosse GPLv3, sostanzialmente saremmo tutti obbligati a stare su quella licenza, senza possibilità di scelta alcuna.
strano concetto di libertà quello di obbligare gli altri
Esatto: hanno completamente ribaltato il concetto di libertà per sdoganare licenze estremamente liberticide, e spacciandole come "libere". Di uno squallore unico.
Per il resto e tornando in tema, ha assolutamente torto Elastic e ragione Amazon. Ma ha torto pure la Open Source Initiative quando pretende di essere l'unica a voler definire il concetto di open source...
Meglio evitare licenze come LGPL (che rimane abbastanza virale, se non ci stai attento) e, soprattutto, Affero (che è la peggiore in assoluto) e affidarsi BSD, MIT, Apache, et similia.
beh dai, a seconda di quello che fai c'è una bella differenza tra v2 e v3.
noi facciamo un prodotto SaaS che distribuiamo anche sotto forma di pod kubernetes e vm linux per chi vuole installare on premise. se linux docker o kubernetes fossero stati v3 non ci sarebbe stato proprio business model.
LGPL e GPL2 alla fine rimangono più facilmente confinate
poi son d'accordo che in generale con BSD/MIT/Apache ci si evitano tanti possibili casini
il rischio c'è sempre.
bisogna considerare le dinamiche dietro a certi prodotti del genere... amazon ha fatto un fork tempo fa di MongoDB per un motivo simile. avevano problemi di scalabilità con mongo se ricordo bene... ma documentDB (il fork) non deve aver mai ingranato veramente se ora forkano elasticsearch.
e non a caso, questa volta il fork han detto lo lasceranno opensource.
(se amazon resterà davvero opensource è una bastonata enorme per elastic)
ad ogni modo, il fatto è che andare opensource per aziende come elastic e mongo è l'unica via per il mercato a volte.
se tutti i nosql ed affini che ci sono in giro oggi, non fossero partiti open penso che sarebbero rimasti esercizi accademici e poco più, nessuno investe miliardi per far la guerra ad oracle/microsoft/ibm. ed invece, oggi i nosql opensource ed i cachedb si sono affiancati ovunque a db relazionali "classici". linux ne è un altro esempio ancor più clamroso
il rischio c'è sempre.
bisogna considerare le dinamiche dietro a certi prodotti del genere... amazon ha fatto un fork tempo fa di MongoDB per un motivo simile. avevano problemi di scalabilità con mongo se ricordo bene... ma documentDB (il fork) non deve aver mai ingranato veramente se ora forkano elasticsearch.
e non a caso, questa volta il fork han detto lo lasceranno opensource.
(se amazon resterà davvero opensource è una bastonata enorme per elastic)
ad ogni modo, il fatto è che andare opensource per aziende come elastic e mongo è l'unica via per il mercato a volte.
se tutti i nosql ed affini che ci sono in giro oggi, non fossero partiti open penso che sarebbero rimasti esercizi accademici e poco più, nessuno investe miliardi per far la guerra ad oracle/microsoft/ibm. ed invece, oggi i nosql opensource ed i cachedb si sono affiancati ovunque a db relazionali "classici". linux ne è un altro esempio ancor più clamroso
sai, vanno tranquilli open source supponendo che le possibilità che arrivi qualcuno in grado di rendere la sua distribuzione più importante dell'originale sia infinitesimale...invece arriva Amazon con risorse infinite che in pratica demolisce quell equilibrio...questo non solo uccide un azienda innovativa ma rischia addirittura di frenare il progresso IMHO.
sono stati AL2 fino alla scorsa settimana, hanno 1200 dipendenti e un giro d’affari di mezzo miliardo di dollari, da piccola startup che erano giusto una manciata di anni fa.
tutto considerato, si fa fatica a dire che il business model non fosse buono.
la natura open è stata un win-win senz’altro, l’introduzione di licenze commerciali (sempre open) è un rischio calcolato? lo spero per loro.
quando oracle cambiò la licenza di mysql senza farsi bene i conti si beccò un fork in faccia dalla community con MariaDB + migrazioni di massa ad altri DB, nel frattempo altri progetti open crescevano come postgre, mongo, redis e nel giro di poco ti ritrovi con la metà del market share che avevi solo l’altro ieri. (Oracle ha ben aggiustato il tiro poco dopo)
è parecchio fluida la situazione
che poi, fork o no, è tutto da vedere che amazon detti legge adesso, elastic è alla base dei document managers anche di Microsoft e Google, e le versioni chiavi in mano di elasticsearch per i suddetti cloud sono gestite direttamente da elastic senza tante guerre col fornitore cloud.
pensandoci bene anche amazon si prende un rischio enorme qui. elastic ha ancora parecchia voce in capitolo, soprattutto ha la leva dell’isolazionismo di AWS (che è il motivo principale per cui già oggi noi non lo usiamo)
meglio cosi, grazie per le info
noi facciamo un prodotto SaaS che distribuiamo anche sotto forma di pod kubernetes e vm linux per chi vuole installare on premise. se linux docker o kubernetes fossero stati v3 non ci sarebbe stato proprio business model.
LGPL e GPL2 alla fine rimangono più facilmente confinate
Per le vostre esigenze, sì. Ma mettiti nei panni di programmatore che dovesse usare codice GPL nel suo software...
Se tu avessi lavorato 3 anni per sviluppare un software open source, e poi qualcuno clicca su FORK, e lo distribuisce, lo adoreresti di meno.
.
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