GitLab rimuove la fascia 'starter' e incrementa il prezzo di cinque volte
di Riccardo Robecchi pubblicata il 04 Febbraio 2021, alle 09:01 nel canale Cloud
GitLab ha annunciato novità nell'organizzazione della sua offerta: ha rimosso la fascia "starter" lasciando come unica alternativa la fascia superiore, che però ha un costo cinque volte superiore, o la versione gratuita con meno funzionalità
GitLab si è fatta strada nel corso degli ultimi anni come alternativa a GitHub e BitBucket (e altre soluzioni simili) che può essere ospitata sui server aziendali e gestita direttamente. L'azienda ha finora mantenuto un listino prezzi che includeva una versione base, chiamata "Bronze/Starter", a 4$ al mese per ciascun utente. Tale opzione viene però ora rimossa, lasciando i clienti con la scelta tra la versione gratuita, dotata però di meno funzionalità, e quella Premium dal costo di 19$ al mese per utente. Questo cambiamento ha creato molto malumore nella comunità, che vede il prezzo aumentare i 5 volte senza una valida ragione tecnica.
GitLab aumenta i prezzi di cinque volte
GitLab produce l'omonimo software che permette di gestire i progetti di sviluppo del software ed è incentrato sulla filosofia DevOps, per la quale offre molteplici strumenti integrati al suo interno.
Nel suo annuncio della novità, il cofondatore e CEO dell'azienda Sid Sijbrandij ha affermato che "la fascia Bronze/Starter non soddisfa l'huddle rate che GitLab si aspetta da una fascia e ci limita nell'investire per migliorare GitLab per tutti i clienti." Il termine huddle rate fa parte del gergo finanziario e rappresenta il ritorno di un investimento definito da un manager o da un investitore: in altre parole, la fascia Bronze/Starter non permetteva di ottenere sufficienti profitti rispetto a quanto voluto da GitLab e dai suoi investitori.
Tutte le funzionalità presenti nella fascia Bronze/Starter sono state spostate nella fascia Premium a eccezione di una, che verrà invece portata nella versione gratuita. Le aziende che necessitino di una delle funzionalità a pagamento saranno dunque costrette a pagare quasi cinque volte tanto quanto hanno pagato finora. Sijbrandij ha affermato che le aziende con un massimo di 25 utenti possono decidere di continuare per un anno a 4$/mese/utente, oppure di passare alla fascia Premium e di beneficiare di sconti per i prossimi tre anni (6$/anno/utente il primo anno, 9$/anno/utente il secondo anno, 15$/anno/utente il terzo anno). Le realtà più grandi sono invece invitate a "contattare il proprio commerciale di riferimento".
Il problema di questa mossa di GitLab è l'entità dell'aumento: non si parla di una differenza ridotta. Con 100 utenti si passa da 400$/mese a 1900$/mese, una differenza decisamente significativa. Parte della ragione per questo aumento sarebbe l'intenzione da parte dell'azienda di lanciare un'IPO nel prossimo futuro, dunque poter contare su maggiori guadagni potrebbe favorirla. A discapito, però, dei clienti paganti. La domanda a questo punto diventa: per quanto tempo sarà disponibile la fascia gratuita?
Le aziende che adottano un modello ibrido di sviluppo del software, con elementi open source ed elementi a pagamento, sembrano trasversalmente in crisi: GitLab, MongoDB, Elastic, Qt e Mozilla sono solo alcuni dei nomi di aziende che stanno affrontando delle difficoltà, quando non finanziarie almeno a livello di filosofia di sviluppo. Gli equilibri sono difficili da mantenere, in particolare quando si parla di prezzi e di margini di guadagno che permettono di continuare a sviluppare i prodotti, ma sembra che finora nessuna di queste società sia riuscita a trovare quello corretto.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info...soprattutto se hanno un piano free.... e la gente passa a quello....
Esistono software e servizi che uso ogni giorno ma che la differenza tra il contratto FREE e quello a PAGAMENTO e talmente alto che si rimane al Free, anche se si vorrebbe magari contribuire quel poco.
Ed è anche uno dei migliori software con i quali mi sia capitato di lavorare, aggiungo personalmente.
In se' l'idea e' buona, ovvero offrire il software gratuito e poi farsi pagare per la versione stabile, o con funzionalita' avanzate, o per avere supporto.
Il fatto e' che puoi proporre questo business alle singole aziende. Ma adesso ci sono i colossi come AWS e Azure che utilizzano quei prodotti open-source, e i clienti di AWS non vanno piu' a rompere gli zebedei ai chi crea quel servizio, ovvero queste aziende, ma a chi lo offre, ovvero i partner cloud. In questo modo si ha il paradosso che molte piu' aziende utilizzano il tuo prodotto, ma molte meno ti pagano per il plus che offri, dato che in realta' quel plus e' in grado di farlo in un certo qual modo l'azienda di cloud in cui quel servizio e' incluso.
Bisognerebbe mettere, se fosse legale, delle clausole nella licenza che ti obbligano ad avere la versione a pagamento, ad esempio nel caso in cui non sei tu direttamente l'utilizzatore di quel software, ma lo installi nei tuoi PC e poi lo rendi disponibile ad aziende terze, che in realta' e' quello che fanno con il cloud, e pagare un tot per ogni numero di istanze, o di utenti del servizio. Di certo Amazon e Microsoft non sono aziende che utilizzano software a sbafo, quindi se c'e' da pagare una licenza la pagano. Se non ci sono valide alternative al tuo software ed eventualmente anche i concorrenti sviluppano un contratto di licenza simile, a questo punto le aziende cloud si troverebbero a un bivio, ovvero pagare oppure creare il proprio servizio interno analogo, e molte volte pagare alla fine e' piu' conveniente.
Se non ho capito male non viene rimossa la possibilità di utilizzare il software ma la parte di gestione cloud del software stesso. Quindi quello per cui chiedo soldi non è il software ma i sistemisti/infrastruttura che mettono a disposizione perchè tu possa usare la tecnologia.
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Di certo Amazon e Microsoft non sono aziende che utilizzano software a sbafo, quindi se c'e' da pagare una licenza la pagano
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La recente vicenda ElasticSearch smentisce questa tua teoria. Elastic ha cambiato licenza proprio per ovviare al problema Cloud e in risposta AWS mi sembra abbia fatto un fork del progetto per continuare a offrirlo gratuitamente.
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