Hybrid learning e sostenibilità ambientale vanno di pari passo

Hybrid learning e sostenibilità ambientale vanno di pari passo

In base a una ricerca condotta da Dynabook, i notebook e i dispositivi portatili sono diventati gli "eroi non celebrati della pandemia". Che impatto avranno nel prossimo futuro le loro vendite sull'ambiente?

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Cloud
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Durante la fase più delicata della pandemia, la didattica a distanza è stata utilizzata da oltre il 90% dei paesi: secondo i dati forniti dall'UNICEF, circa 1,6 miliardi di bambini e adolescenti in 195 nazioni non hanno potuto frequentare le lezioni nelle loro aule scolastiche. La didattica a distanza ha mitigato in parte queste difficoltà attraverso corsi online e video lezioni: grazie al prezioso supporto di computer e dispositivi mobile è nata l'era dell'hybrid learning, in cui alcuni studenti frequentano in presenza e altri lo fanno virtualmente. 

La didattica a distanza può avere un impatto dannoso sull'ambiente

L'hybrid learning, però, potrebbe avere anche un impatto dannoso sull'ambiente: per questo motivo è importante per le aziende valutare attentamente gli strumenti, le tecnologie e processi lavorativi. In base a una ricerca condotta da Dynabook (produttore di notebook, ex Toshiba), una strategia IT sostenibile può aiutare qualsiasi organizzazione a raggiungere obiettivi sociali, economici e ambientali. Per esempio, un buon servizio di assistenza IT può garantire una maggiore durata dei dispositivi e di evitare problemi di funzionamento con una conseguente riduzione dell'e-waste (rifiuti elettronici).

Con la fine dell'emergenza sanitaria, la didattica a distanza non scomparirà ma continuerà a crescere. L'aumento della spesa scolastica per soluzioni cloud, assistenza IT da remoto e dispositivi portatili è destinata ad aumentare. Grazie alla loro portabilità e flessibilità, i notebook sono diventati gli "eroi non celebrati della pandemia": la ricerca di Dynabook ha evidenziato quanto sia importante investire a lungo termine in attrezzature IT sicure e robuste per risparmiare tempo e denaro e, allo stesso tempo, migliorare le condizioni lavorative e la didattica a distanza. 

Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe, ha così commentato: "Impegnarsi in una strategia IT sostenibile sembra semplice quando si prospetta un aumento dello smart working o della didattica a distanza. Il report del World Economic Forum, The Future of Jobs 2020, delinea alcuni trend tra cui la diffusione del lavoro a distanza e l'accelerazione della digitalizzazione e dell'automazione che potrebbero potenzialmente avere un impatto positivo sull'ambiente. Gli stessi risultati potrebbero sicuramente essere attribuiti alle scuole: la DAD ad esempio ridurrebbe le emissioni di CO2 provocate da mezzi di trasporto o dal riscaldamento e raffrescamento degli edifici scolastici o universitari".

In base al report "The rising tide of e-waste", la maggioranza delle aziende intervistate (97%) ha dovuto acquistare nuovi computer portatili per adattarsi al passaggio allo smart working durante l'emergenza sanitaria. Per soddisfare le esigenze del lavoro da remoto e della didattica a distanza, le spedizioni globali di laptop nel 2021 sono destinate a raggiungere il record di 236 milioni di unità. La ricerca di Dynabook ha poi evidenziato che nel 2021 quasi due terzi dei leader IT nel settore dell'istruzione aumenteranno i propri budget.

La crescita esponenziale delle vendite di notebook e di altri dispositivi portatili avrà un impatto di qualche tipo sull'ambiente? Se l'attuale consumo di materiali elettronici è stato etichettato come "insostenibile" da alcuni esperti, le scuole e le università potrebbero scegliere un modello di economia circolare, migliorando le prestazioni ambientali del ciclo di vita dei prodotti.

Rivendita e riciclaggio possono aiutare scuole e università

Come ha aggiunto Massimo Arioli: "Il primo modo per ridurre l'e-waste è un buon servizio di assistenza IT, che assicura una maggior durata dei dispositivi ed evita eventuali problemi di funzionamento. Lontano dall'aula o dalla struttura, il supporto IT remoto può fornire a studenti e insegnanti un supporto on-demand, in modo che i team IT possano accedere ai dispositivi per eseguire in remoto le attività, tra cui gli aggiornamenti di manutenzione generale e la risoluzione di problemi tecnici più complessi".

Per aiutare scuole e università a gestire i dispositivi alla fine del loro ciclo di vita, alcuni vendor supportano anche la rivendita e il riciclaggio. Nel primo caso, le vecchie apparecchiature ancora in buone condizioni possono essere riacquistate; nel secondo qualsiasi struttura educativa potrà affidare il processo di smaltimento dei dispositivi al proprio fornitore, avendo la certezza che venga svolto in modo sicuro e sostenibile.

“L'apprendimento ibrido può sicuramente diventare più sostenibile. L'assenza di studenti e docenti all'interno delle aule può avere un impatto ambientale positivo, ma questa è solo una piccola parte. E' fondamentale passare a un modello circolare quando si tratta di dispositivi tecnologici e migliorare la gestione dei rifiuti elettronici. Anche le maggiori università che rinnovano frequentemente il parco macchine possono compensare aderendo a iniziative che le aiutino a rivendere o smaltire i vecchi device in modo responsabile”, ha concluso il Business Unit Director Italy di Dynabook Europe.

 

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