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IBM estende la partnership con VMware per accelerare l'adozione del cloud ibrido

di pubblicata il , alle 11:00 nel canale Cloud IBM estende la partnership con VMware per accelerare l'adozione del cloud ibrido

IBM ha presentato una suite di nuove soluzioni per accelerare la migrazione dei carichi di lavoro VMware verso l'infrastruttura di cloud pubblico di IBM. La versione beta di IBM Cloud per VMware Solutions Shared è attesa per dicembre

 

Sfruttato l'occasione del VMware Europe 2019, IBM ha annunciato una partnership con VMware con l'obiettivo di accelerare l'adozione dei un modello di cloud ibrido da parte delle aziende. Un modello già adottato da numerose imprese, 2.000 delle quali sono state seguite nel loro percorso di migrazione da IBM e VMware. Fra queste, spiccano nomi importanti, come Veritas, che è stata in grado di migrare con tempi di inattività minimi e di adottare una strategia cloud ibrida per modernizzare i carichi di lavoro mission-critical, compresi il portale clienti, il sito Web e altri sistemi IT. 

Universidad Europea, invece, ha adottato IBM Cloud per VMware Solutions per aggiornare ed espandere il suo campus virtuale, la Universidad Europea Online, e trasformare la sua offerta così da rispondere alle esigenze degli studenti.

Perché il cloud ibrido è importante per le aziende

Tipicamente, le aziende più grandi hanno i propri data center on-premise, sui quali vengono salvati i dati e lanciati i carichi di lavoro necessari al funzionamento delle app aziendali. Col crescere del numero delle sedi, aumenta anche la necessità di spostare velocemente queste informazioni e workload da un ufficio all'altro. Anni fa il modello classico era quello di realizzare più datacenter ma la crescita del cloud ha stravolto questo approccio e sempre più aziende si rifanno a un modello di cloud ibrido, mantenendo le loro strutture on-premise e appoggiandosi a servizi di cloud privato per distribuire workload e informazioni verso tutte le sedi, senza rinunciare alle prestazioni e potendo contare su una struttura facilmente scalabile e, spesso, più economica da gestire rispetto alle soluzioni on-premise.

"Il cloud non è più una destinazione, ma piuttosto un modello operativo su cui VMware e IBM hanno una profonda convergenza" - ha dichiarato Ajay Patel, senior vice president e general manager, Cloud Provider Software business unit di VMware - "Abbiamo aiutato migliaia di grandi clienti nel mondo a migrare decine di migliaia di migliaia di carichi di lavoro mission-critical verso il cloud e a farli funzionare su larga scala. Una volta nel cloud IBM, questi clienti possono trasformare le applicazioni in modi non possibili semplicemente eseguendole on-prem, approfittando di un ricco set di servizi nativi in cloud per lo sviluppo di applicazioni, AI/ML, machine learning e IoT".

Le soluzioni di IBM e VMware per accelerare la migrazione al cloud ibrido

Fra le soluzioni già disponibili per i clienti segnaliamo IBM Cloud for VMware Mission Critical Workloads e IBM Cloud Hyper Protect Crypto Services con HyTrust Data Control Integration. La prima è un'architettura cloud a più zone pensate limitare i  tempi di inattività per le applicazioni cloud e ad automatizzare i failover in una regione cloud, che garantisce una disponibilità aggregata del 99,99%. Risulta molto utile nel caso di carichi di lavoro mission critical dal momento che al verificarsi di un problema su un sito, il sistema riavvierà questa struttura senza interrompere il servizi, che verrà erogato dai nodi adiacenti assicurando la continuità.

IBM Cloud Hyper Protect Crypto Services è un modulo hardware basato sulla tecnologia IBM LinuxONE che si occupa della gestione delle chiavi e delle policy di sicurezza. Si tratta di un sistema certificato FIPS 140-2 Level 4 e garantisce i più elevati standard dal momento che nemmeno gli amministratori dell'IBM Cloud sono in grado di accedere alle chiavi dei loro clienti.

Per provare IBM Cloud for VMware Solutions Share le aziende dovranno invece attendere il mese di dicembre, quando verrà distribuita una versione beta. Questa è una soluzione pensate per offrire alle aziende un ambiente flessibile e gestito dove possono fornire direttamente le loro macchine virtuali on-demand. Eviterà ai clienti di doversi occupare dell'installazione e dell'aggiornamento della propria infrastruttura virtuale, rendendoli liberi di concentrarsi sull'innovazione dei servizi. 

Sempre a dicembre aziende potranno distribuire più facilmente Kubernetes all'interno dei VMware Software Defined Data Center (SDDC), così da modernizzare le applicazioni VMware esistenti o costruirne di nuove basandosi sui container.

"Le notizie di oggi evidenziano il continuo impegno che si concretizza anche attraverso la nostra partnership di lunga data con VMware e la nostra visione condivisa per aiutare i clienti ad adottare strategie di cloud ibrido che possano veramente modernizzare le loro operazioni" - ha dichiarato Harish Grama, general manager di IBM Public Cloud - "Le aziende stanno selezionando il cloud pubblico di IBM come la migliore destinazione per migrare i loro carichi di lavoro VM e guidare l'innovazione che trasformerà il loro business".

IBM presente al VMworld Europe 2019 per testimoniare la partnership con VMware

IBM era naturalmente presente al VMworld Europe 2019 che si è tenuto a Barcellona ed Edge9 ha incontrato Yasser Eissa, VP Cloud Platform di IBM Europe, che ci ha descritto qual è l’approccio di IBM all’hybrid cloud e al multi cloud: “McKinsey stima in 1.200 miliardi di dollari il mercato mondiale del Cloud. Un mercato che sta crescendo e crescerà ancora perché le aziende percepiscono i vantaggi del Cloud. Fino ad oggi però sono stati fatti solo i primi passi e circa il 20% dei carichi di lavoro e delle app girano sul Cloud. Il primo approccio è stato di spostare le applicazioni “easy”, cercando un contenimento dei costi o dei miglioramenti di efficienza. Adesso inizia il “Chapter 2” e le aziende stanno cercando dei modi di sviluppare e rilasciare applicazioni in modo più veloce, cercando allo stesso tempo di gestire i vari ambienti, dall’on-premise al multi-cloud. Le aziende utilizzeranno il Public Cloud con un approccio differenziale, per tre motivi essenziali:

  1. Perché operano in settori altamente regolati
  2. Perché non sempre il business case rende sensato spostare tutto nel Public Cloud. Il Public Cloud non sempre è l'unica soluzione per qualunque contesto
  3. Perché devono sviluppare e rilasciare velocemente. Questo si può ottenere spostando risorse in Cloud, pur mantenendo una gestione consistente e con altissimi standard di sicurezza

Per venire incontro a queste esigenze dei clienti, IBM è diventata una Hybrid Cloud Company e ha adottato una strategia basta su tre principi

  1. Openess
    Abbiamo costruito la nostra proposta di Public Cloud su open standard, utilizzando Cloud Foundry, container e tecnologie Open Source, fra cui Red Hat OpenShift. Questo è il motivo principale per cui abbiamo acquisito Red Hat. Proponiamouna piattaforma con cui i nostri clienti possono sviluppare una volta e poi rilasciare ovunque: on-premise, su IBM Cloud o su qualsiasi altro Cloud provider
  2. Standard di sicurezza
    Oltre a quanto già offerto da IBM, siamo il primo provider a essere certificato FIPS 140-4
  3. Enterprise Grade
    Offriamo diverse scelte e opzioni. Soluzioni in funzione del tipo di workload necessario: bare metal, macchine virtuali, GPU. Abbiamo oltre 2.000 clienti nel mondo che utilizzano IBM Cloud per i loro workload VMware.

Questa è la nostra visione dell’evoluzione del Cloud e la nostra strategia per seguire questa evoluzione. Molti dei nostri competitor sono focalizzati su un approccio basato su Public Cloud. Per noi la risposta è l’Hybdrid Cloud e una piattaforma basata su Red Hat OpenShift, per lasciare la scelta ai nostri clienti su dove far girare le loro applicazioni: on-premise, IBM Cloud o qualsiasi altro Cloud. 

Abbiamo arricchito il nostro portafoglio introducendo gli IBM Cloud Packs, rendendo il nostro software “cloud-ready”. Offriamo oggi sei IBM Cloud Packs, soluzioni pre-integrate, per i dati, le application, l'automation, la sicurezza, l’integrazione e il multi-cloud management.”

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