Intervista al MWC 22 per scoprire tutte le novità di Ericsson nella gestione delle reti
di Raffaello Rusconi pubblicata il 09 Marzo 2022, alle 11:01 nel canale CloudAll'evento di Barcellona l'azienda svedese ha presentato una nuova versione dell'Ericsson Operations Engine che punta sulla previsione delle anomalie per aiutare gli operatori ad affrontare le complessità delle reti e a limitare i disservizi.
Al Mobile World Congress 2022 di Barcellona, il nostro inviato Vittorio Manti ha avuto la possibilità di incontrare Enrico Rocchetti, Global Portfolio Director di Ericsson, per capire come l'intelligenza artificiale sta aiutando l'azienda svedese (e gli operatori mobile) a gestire tutte le complessità e criticità delle reti. È stata l'occasione per parlare di Ericsson Operations Engine, il modello operativo (nel settore dei managed services) proposto dall'azienda svedese e presentato proprio al Mobile World Congress nel 2019. Nella nuova implementazione, infatti, Ericsson Operations Engine ha cambiato approccio diventando proattivo e predittivo, puntando sulla previsione delle anomalie per aiutare gli operatori ad affrontare le complessità delle reti e per ottimizzarle, limitando così i disservizi.
Undici modi di utilizzare l'IA nelle reti da parte di Ericsson
Il focus di Ericsson è orientato ai “business outcome” per aiutare gli operatori telefonici ad abbracciare nuove tipologie di business e ad accontentare i clienti. Enrico Rocchetti ci ha mostrato “11 proof point”, 11 modi in cui Ericsson ha applicato l'IA a una strategia data driven per risolvere una serie di problematiche relative alla gestione delle reti. Per questo motivo, l'azienda svedese ha individuato 4 macro aree di servizi. La prima è quella denominata “Data-driven cloud IT services” e si occupa della complessità delle reti: l'IA viene usata nei sistemi cloud con architetture multi layer per risolvere un'anomalia. Viene tracciata una correlazione tra gli indicatori di performance a livello alto (rete) con quelli sottostanti: in questo modo è possibile ricostruire velocemente qual è il problema alla base dell'anomalia.
La seconda area è dedicata all'ottimizzazione delle Open RAN. In questo caso vengono mostrate tre tipologie di proof point: “Cognitive planning e design”, “Cognitive tuning” e “Cognitive Optimization”. Nel primo caso, gli operatori telefonici possono risparmiare ottimizzando la rete indipendentemente dall'utilizzo che viene fatto. Negli altri due casi l'IA viene utilizzata per identificare in quale area geografica è necessario intervenire o dove potrebbe verificarsi una possibile anomalia/problema.
Nella terza area il focus è sulla rete e abbiamo 4 diverse proposte di servizi: “Data-Driven Operations”, “Best Customer Experience”, “5G Network Operations” ed “Energy Infrastructure” (sostenibilità). Nel primo caso, si tratta di un modello classico di data-driven: l'IA viene utilizzata per rilevamento delle anomalie e per individuare velocemente dove si trova il problema (viene ripristinato il servizio in modo automatico). Esiste, poi, un'evoluzione di questo modello all'interno delle reti 5G che viene utilizzato per risolvere una serie di problematiche specifiche. Per quanto riguarda la customer experience, viene fornito un indice particolare per analizzare il comportamento delle reti e capire in quali aree geografiche è necessario ripristinare il servizio. In tema di sostenibilità, invece, l'IA può aiutare gli operatori telefonici a migliorare e ottimizzare la distribuzione dei carichi all'interno di una stazione radiobase e come gestire in modo efficace la manutenzione (per avere un risparmio in termini di risorse e costi).
L'ultima area è stata ribattezzata “Next gen enterprise services” ed è orientata al mondo enterprise: alcuni servizi proposti offrono agli operatori la possibilità di monetizzare attraverso l'SD-WAN (“Monetizing the emerging SD-WAN opportunity”). Ericsson, per esempio, ha aiutato diversi operatori telefonici nord americani a migliorare le proprie revenue accelerando il time to market dei nuovi servizi. Infine, con “Secure and efficient private network operation” l'azienda svedese punta a coprire quello che è considerato come il volano principale dei servizi enterprise per gli operatori, ossia le reti private virtuali.
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