Le novità infrastrutturali di Huawei, per grandi aziende e PMI

Huwei sta puntando molto sulle soluzioni infrastrutturali, sia quelle destinate alle aziende di classe enterprise e la Pubblica Amministrazione, sia per le PMI. Soluzioni progettate con due obbiettivi in mente, come spiega David Wang, Chairman of the ICT Infrastructure Managing Board: accelerare il percorso di trasformazione digitale e abbattere le emissioni. 

Nel suo discorso di apertura della sessione di Huawei al MWC dedicata alle soluzioni infrastrutturali, Wang sottolinea come cloud, intelligenza artificiale e networking siano le tecnologie che guideranno la rivoluzione delle infrastrutture tecnologiche e in fiera erano presenti alcune delle principali novità per vari settori per portare innovazione. Innovazione che per Huawei è la chiave per affrontare il futuro: più della metà dei dipendenti del colosso (58,8%) è infatti impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo.

Il focus di Huawei sulla sostenibilità ambientale

Le infrastrutture ICT e in generale il mondo dell'informatica, cloud e dispositivi personali inclusi, hanno un notevole impatto sull'ambiente e ridurre il consumo elettrico delle tecnologie è uno dei modi più efficaci per ridurre le emissioni. Huawei sta già iniziando ad applicare le sue tecnologie nei propri data center in Cina, cercando anche di integrarli al meglio con la natura. Le immagini dei data center della multinazionale a Gui'an e Shenzen appaoino bucoliche, con centri di calcolo perfettamente integrati nell'ambiente naturale. Quello che conta, però, sono i numeri. 

Bob Chen, VP of Huawei Enterprise Business di Huawei, spiega che le tecnologie integrate in questi centri di calcolo nel 2022 hanno permesso all'azienda di risparmiare 1 miliardo di kWh, l'equivalente dell'elettricità utilizzata in un mese dalla città di Barcellona.

Due le tecnologie chiave che hanno permesso di raggiungere tali risultati: storage più efficiente, grazie alla deduplicazione dei dati e ad algoritmi di compressione più efficaci, e connessioni a bassissima latenza (20 ms su una distanza di 2.000 km!) grazie a connessioni in fibra con la tecnologia Optical Cross Connect (OXC), che richiedono meno energia rispetto al rame o altre implementazioni con la fibra ottica, che richiedono numerosi ripetitori (che, ovviamente, vanno alimentati).

Le nuove soluzioni infrastrutturali enterprise di Huawei 

Fra le novità presentate da Huawei al MWC ci sono i nuovi switch della gamma CloudEngine, nello specifico CloudEngine S16700, CloudEngine S8700. Si tratta di dispositivi pensati per le esigenze dei campus. S16700 è uno switch modulare in grado di garantire una banda di 14,4 Tb/s per slot.

Uno solo di questi dispositivi può servire un campus con 50.000 utenti e 100.000 terminali. Il modello più piccolo, S8700, offre prestazioni inferiori ma non certo trascurabili: un singolo dispositivo S8700 è in grado di gestire flussi video HD per 10.000 utenti in contemporanea. 

In un campus prevedibilmente una buona parte dei dispositivi sarà connessa in Wi-Fi e qui entra in gioco il nuovo access point AirEngine 8771-X1T, che supporta Wi-Fi 7 e offre una velocità massima teorica di 18,6 Gbps. 

Fino a ora abbiamo citato i dispositivi per la rete interna del campus, ma Huawei ha delle novità anche per le reti di accesso: parliamo di OptiXaccess EA5800 e OptiXStar S992E. Il primo è un OLT con supporto per 50 GPON mentre il secondo è un ULT (Optical Network Unit) per gestire connessioni wireless veloci. Huawei lo suggerisce come un modo semplice e veloce per aggiornare l'infrastruttura Wi-FI 6 a Wi-Fi 7.

Per il branch networking, cioè la connessione delle sedi remote (che siano di campus, catene di retail o altro) Huawei ha presentato al MWC il virtual gateway AR6700V, che supporta connessioni SD-WAN sino a 200 Gbps, AR8700-8 (80 Gbps) e il "piccolo" AR5710-S.

Le nuove soluzioni infrastrutturali per le PMI

Fino a ora abbiamo parlato di soluzioni di altissimo livello, ma Huawei non ha trascurato le piccole e medie aziende. Nello specifico, ha presentato delle nuove soluzioni di storage che hanno due caratteristiche: sono semplici da gestire, almeno rispetto a quelle trattate fino a ora e sono relativamente economiche. Aspetto non trascurabile, garantiscono una maggior protezione dai ransomware. E, in caso di disastri, consentono il ripristino dei sistemi in pochi secondi.

Parliamo dei sistemi di storage OceanStore Dorado 2000 e OceanProtect X3000. OceanStore Dorado 2000, unità all-flash, è già disponibile e, secondo Huawei, può essere configurato velocemente in soli tre passi. Garantisce un'affidabilità del 99,999% e, tornando al tema della sostenibilità, consuma il 30% meno energia rispetto alla media di questa tipologia di dispositivi. La capacità di storage oscilla fra i 10 e i 50 TB. OceanProtect X3000 invece ha una capacità compresa fra i 17 e gli 80 TB. Sarà disponibile a partire da luglio.

A garantire la protezione dai ransomware è la tecnologia MRP, Multilayer Ransomware Protection. Il concetto è piuttosto semplice da comprendere: nell'architettura MRP coesistono un ambiente di produzione e uno totalmente isolato, air-gapped, quindi non direttamente connesso col precedente che si appoggia a un filesystem di tipo WORM, Write Once Read Many, che impedisce quindi a un eventuale ransomware di riscrivere le informazioni. Non appena il sistema nota dei tentativi di cifratura, queste operazioni vengono bloccate e i dati originali vengono ripristinati in pochi istanti dalla zona di isolamento.