Microsoft, datacenter in legno per ridurre le emissioni di carbonio
di Manolo De Agostini pubblicata il 04 Novembre 2024, alle 17:01 nel canale CloudLa casa di Redmond sperimenta l'uso dei pannelli di legno massiccio a strati incrociati (CLT) per costruire datacenter con un minor quantitativo di acciaio e calcestruzzo. L'obiettivo è ridurre le emissioni di carbonio in atmosfera in fase di costruzione.
Microsoft sta pensando di ricorrere al legno per realizzare i propri datacenter. La casa di Redmond vuole usarlo in affiancamento all'acciaio e al cemento per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi climatici.
Nel 2020, Microsoft ha annunciato che punta a essere "carbon negative" entro il 2030, quando inizierà a eliminare dall'atmosfera più carbonio di quanto ne emetta. L'obiettivo entro il 2050 è rimuovere dall'atmosfera l'equivalente di tutto il carbonio emesso dalla sua fondazione nel 1975.
In quello che è stato definito un vero e proprio esperimento, realizzato in un sobborgo della Virginia settentrionale, gli ingegneri della casa di Redmond stanno adottando un approccio ibrido basato sul legno lamellare a strati incrociati, o CLT, un materiale prefabbricato in legno resistente al fuoco che consente di ridurre l'uso di acciaio e cemento, tra le fonti più significative di emissioni di carbonio.
Secondo le stime, la costruzione in legno, acciaio e cemento ridurrà l'impronta di carbonio di due nuovi datacenter del 35% rispetto alla costruzione tradizionale in acciaio e del 65% rispetto al tipico calcestruzzo prefabbricato.
A quasi metà del suo cammino verso un impatto ecologico minore, Microsoft ha già registrato importanti progressi. A maggio, la società ha annunciato di aver ottenuto una riduzione del 6,3% delle emissioni dirette in tre anni. Ma le emissioni indirette sono aumentate del 30,9%, a causa della crescita dei datacenter e dell'hardware al loro interno.
Le emissioni indirette sono particolarmente difficili da gestire, poiché comprendono il carbonio emesso durante l'estrazione, la lavorazione, la produzione e persino il trasporto dei materiali, e quindi sono al di fuori del controllo diretto di Microsoft. Non che la casa di Redmond non stia incentivando i partner a fare meglio e di più, ma è una sfida continua.
Il legno lamellare a strati incrociati è solitamente fatto di abete rosso, pino o abete Douglas. Più resistente, leggero e stabile del legno comune, il CLT viene ottenuto incollando insieme da 3 a 9 strati di legno impilati in direzioni alternate, pressati in un pannello solido. A differenza dell'acciaio, che si deforma e si rompe più rapidamente ad alte temperature, il CLT sviluppa uno strato di carbonizzazione che fornisce isolamento e mantiene l'integrità della struttura più a lungo.
Il CLT - raccolto in modo sostenibile - che Microsoft sta utilizzando sostituirà una parte del calcestruzzo solitamente utilizzato per pavimenti e soffitti. Per garantire durevolezza e impermeabilità, verrà applicato un sottile strato di calcestruzzo per il rinforzo - in pratica, il legno permette di ridurre lo spessore del calcestruzzo. "Anche includendo quel sottile strato protettivo", spiega Microsoft, "il risultato sarà un edificio molto più leggero che richiederà molto meno acciaio, un altro fattore che riduce il carbonio incorporato nell'edificio".
Microsoft sottolinea che nonostante il CLT aumenti i costi dei materiali dal 5 al 10% rispetto al legno tradizionale utilizzato per le abitazioni, per progetti di grandi dimensioni può essere conveniente grazie ai tempi di costruzione ridotti, alla minore necessità di manodopera qualificata e alle economie di scala.
L'uso del CLT è solo una delle tante misure messe in campo da Microsoft per rendersi più "ecosostenibile": si studia anche l'uso di cemento ecologico, ma soprattutto si guarda all'uso dell'energia nucleare con la riapertura della centrale di Three Mile Island.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLogicamente questo fattore è stato preso in considerazione. Ovviamente il legno, come puoi leggere nella notizia, è adeguatamente ricoperto da altro materiale...mica costruiscono un datacenter stile "baita del nonno di Heidi" !
Ad ogni modo, scherzi a parte...
Bruciano "di gusto" comunque, quando dice male, ricordi in nostri amici ?
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Pare il reattore numero quattro di Chernobyl invece è il famoso datacenter di OVH...o meglio...ERA...!
Teoricamente il collante è ignifugo ( resine e non colla), gli strati esterni dovrebbero essere in fenolico rosso ( ignifugo ed idrofugo) anche per fare aggrappare il cemento ( intonaco).
Tali strutture resistono bene alle fiamme libere perché quando brucia in superficie forma come prodotto della combustione un composto non infiammabile e non permeabile all'aria.
Quindi sufficientemente resistente al fuoco.
Quindi il fuoco non sarà alimentato dal legno e paradossalmente è più stabile dell'acciaio ad alte temperature ( ma non alla fiamma diretta)
Il legno è un serbatoio di CO2, se usato nelle costruzioni e ricavato da piantagioni, insieme al pellet ricavato dagli scarti, è a impatto negativo sul co2
In effetti ho subito pensato anche io a quella notizia...
Soffitti in legno e impianti antincendio insufficienti: emergono nuovi dettagli sul rogo del data center di OVHcloud
Falso...
L'oceano da solo produce oltre il 50% dell'ossigeno! Ebbene sì, dobbiamo ringraziare alghe e cianobatteri se oggi possiamo respirare l'ossigeno dell'atmosfera.
continua su: https://www.geopop.it/i-veri-polmon...ano-nelloceano/
https://www.geopop.it/
Magari se invece di affidarti solo ai tuoi bias cominciassi davvero a "kuriosare" e fare qualche ricerca...
Però l'articolo ci dice che ci saranno meno acciaio e cemento non che ci sarà solo legno.
Certo, faccio un esempio. Nelle case di montagna si rivestono le pareti di legno perché questo isola e mantiene il calore all'interno.
Nel caso dei datacenter invece il calore va buttato fuori.
Ma anche senza essere un carpentiere credo che nessuno metta in dubbio che il legno sia un buon isolante termico, tuttavia dal basso della mia ignoranza dubito che sostituire una parte di cemento armato con pannelli di legno abbia poi tutto questa rilevanza nella dissipazione di un datacenter che avrà comunque un impanato di raffreddamento studiato appositamente per il carico di lavoro che deve supportare.
Che poi mi viene in mente che anni fa si parlasse di come Microsoft stesse sperimentando dei data center da immergere nell'oceano ma pare che per quanto l'esperimento stia andando bene (pare durerà 20 anni) MS non pare più interessata a quel progetto...
Progetto Natick
Microsoft confirms Project Natick underwater data center is no more
Invece il discorso del legno in edilizia... È un materiale rinnovabile. Mica si usano le sequoie o gli ulivi millenari. Si usano legni provenienti da coltivazioni per produzione, non è che si deforesta l'Amazzonia. Sempre meglio il legno piuttosto che estrarre e lavorare metalli o CLS.
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