Nemmeno il cloud è infinito: problemi di capacità per Microsoft Azure
di Riccardo Robecchi pubblicata il 08 Luglio 2022, alle 17:51 nel canale CloudMicrosoft Azure starebbe incontrando difficoltà nel soddisfare la domanda da parte dei clienti e ha annunciato che limiterà i carichi di lavoro interni per cercare di tamponare la situazione. Il cloud non è, insomma, infinito
Uno dei vantaggi del cloud è che è elastico: è dunque in grado di fornire più (o meno) risorse di calcolo alla bisogna e in maniera molto rapida. Ma non sempre è così: all'inizio della pandemia gli hyperscaler, e in particolare Microsoft Azure, hanno avuto difficoltà nel rispondere alla domanda. Tale situazione sembra non essere ancora conclusa: Azure starebbe vivendo un momento di difficoltà nel soddisfare le richieste dei clienti.
Azure ha problemi di capacità: il problema è la filiera?
Diverse regioni di Microsoft Azure starebbero vivendo un momento di difficoltà: negli Stati Uniti, in Europa e in Asia alcuni clienti starebbero incontrando difficoltà nell'eseguire le proprie macchine virtuali e le proprie applicazioni perché non ci sarebbe semplicemente abbastanza potenza di calcolo a disposizione. In altri termini, Azure avrebbe finito le risorse che può assegnare ai clienti.
Ciò ha portato l'azienda a sospendere, secondo quanto riporta The Register, la possibilità di assegnare nuove macchine virtuali e nuove risorse di calcolo per i nuovi clienti.
Microsoft ha confermato che sta vivendo un momento di domanda "senza precedenti" e ha affermato che "se sarà necessario mettere delle restrizioni sulla capacità [di calcolo utilizzabile], prima restringeremo le prove e le applicazioni interne per dare priorità alla crescita dei clienti esistenti."
Anche una realtà di dimensioni colossali come Microsoft sembra subire l'effetto dei problemi nella catena di approvvigionamento del materiale informatico: non solo ci sono problemi per procurarsi nuovi server, ma anche per gli apparati di rete, cosa che complica ulteriormente l'espansione della capacità nei data center degli hyperscaler come Azure.
La situazione in cui siamo è tale per cui le aziende non riescono a ottenere server da inserire nella propria infrastruttura e si rivolgono, dunque, al cloud pubblico, i fornitori del quale piazzano ulteriori ordinativi per far fronte alla domanda, peggiorando così la situazione della fornitura di server e apparati di rete. In un classico caso di cane che si morde la coda, dunque, l'unica cosa che sembra rimasta da fare è aspettare che la situazione migliori con un aumento dell'offerta. Che pare, però, ancora lontano dall'avverarsi.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infocomunque sono problemi che sono lì già da diverse settimane, anche se è proprio negli ultimi 2-3 giorni che ha iniziato a deragliare tutto
Una Availability Zone di AWS sono interi datacenter interconnessi. Una AZ di Azure sono una dozzina di rack in un DC.
L'unica cosa positiva di Azure sono i free credits che ti regalano inizialmente, poi finiti quelli si migra su un cloud serio, ovvero AWS.
i casini capitano, non dovrebbe ma capitano ugualmente.
quel che è certo che è che Azure non è AWS, né come offerta né come filosofia, e nemmeno come price model. Hanno tutti i propri punti di forza in cui sono best-in-class, altri in cui vivacchiano ed amen
Signora mia dove andremo a finire???
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