Nutanix Enterprise Cloud Index 2019: l'Italia accelera l'adozione del cloud ibrido

Nutanix Enterprise Cloud Index 2019: l'Italia accelera l'adozione del cloud ibrido

L'Italia non è poi così indietro dal punto di vista tecnologico. Secondo il Nutanix Enterprise Cloud Index 2019 siamo fra i paesi col tasso di adozione più elevato del cloud ibrido. Solo il Regno Unito ci supera

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Cloud
Nutanix
 

Il cloud pubblico non è più la scelta prediletta delle aziende che, anzi, nei prossimi cinque anni prevedono di spostare i propri investimenti a favore delle architetture di cloud ibrido. A suggerirlo è l'edizione 2019 dell’Enterprise Cloud Index, condotto da Vanson Bourne per conto di Nutanix, azienda che Gartner identifica come leader nel settore delle infrastrutture iperconvergenti. L'Enterprise Cloud Index è stato stilato intervistando 2.650 responsabili in ambito IT su base globale, Italia inclusa, e per una volta la Penisola non sfigura, risultando uno dei paesi col più rapido tasso di adozione del cloud ibrido.

I dati dell'Enterprise Cloud Index 2019

Per quanto riguarda l'adozione del cloud ibrido, l'Italia è un paese che guarda avanti. Il tasso di penetrazione di questa tecnologia è del 24%, quasi il doppio rispetto alla media degli altri paesi, e a pari merito col Regno Unito. Il motivo del successo di questo specifico modello di cloud è da ricercare nelle garanzie di sicurezza offerte: tre quarti degli intervistati italiani (il 75%) hanno indicato un livello di sicurezza coerente tra diverse "nuvole" come uno dei principali fattori da cui dipende la decisione di continuare a migrare applicazioni in ambienti cloud di qualsiasi tipo.

Questo non significa che questo sia attualmente il modello predominante: il 46% degli intervistati è ancora legato al tradizionale data center, mentre il 35% si affida ancora al cloud privato. Un settore, quest'ultimo, che attira sempre meno i professionisti: il report 2018 dell'Enterprise Cloud Index stimava una penetrazione del 49% di questa tecnologia, valore che è sceso al 35% nel 2019. E il cloud pubblico? Solo il 9% si appoggia a questo tipo di struttura

Lo scenario per i prossimi cinque anni vede una netta diminuzione dell'uso di esclusivo data center, cloud privato e cloud pubblico, con una crescita significativa dell'adozione di cloud ibrido e multi cloud.

Il motivo di queste scelte è dovuto nella maggior parte dei casi alla sicurezza offerta da questo modello, ma anche la sua flessibilità gioca un ruolo chiave

Cloud Ibrido

Va sottolineato il fatto che lo studio del 2018 prevedeva una crescita maggiore nell'adozione del cloud ibrido, che invece è rimasto stabile. Fra le ragioni del rallentamento a breve termine della migrazione verso il cloud ibrido potrebbero esservi la necessità di una migliore mobilità delle applicazioni, di strumenti di gestione cross-cloud e l'applicazione della sicurezza.

"Quali che siano le ragioni" chiosa il rapporto 2019  - "i piani cloud annuali di molti degli intervistati del 2018, incluse le aziende italiane, non si sono concretizzati. Che ci voglia un anno, cinque anni o più, le aziende italiane e non solo continueranno probabilmente a percorrere la strada ibrida, a meno che non si presenti un'opzione più sicura. Poiché la sicurezza è un fattore sempre più importante, il fatto che la maggior parte degli intervistati nel report ECI consideri il cloud ibrido come l'opzione di infrastruttura IT più sicura, probabilmente contribuirà a mantenerlo nei piani aziendali anche per il futuro". 

 

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