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Oracle: il cloud ibrido e sicuro a vantaggio delle imprese
di Redazione pubblicata il 17 Marzo 2023, alle 11:01 nel canale CloudIl distributed cloud può migliorare anche la sicurezza se combinato con la Zero Data Loss Recovery Appliance: quest'ultima effettua un backup dei dati in tempo reale che consente di recuperare le informazioni fino all'ultima transazione
Adottare un approccio al cloud di tipo ibrido e distribuito offre numerosi vantaggi secondo Oracle, come abbiamo già visto in questo articolo: si possono consumare i medesimi servizi in maniera più elastica ed efficiente dimensionandoli nella maniera più corretta laddove servono, abbattendo allo stesso tempo i costi, in particolare quelli per implementare e gestire le soluzioni di disaster recovery. Non sono gli unici vantaggi però. Come ci spiega Riccardo Iommi, Direttore del team di Solution Engineering (Prevendita tecnica) Cloud Systems di Oracle Italia, una simile prospettiva aiuta anche a migliorare la sostenibilità ambientale delle imprese e, soprattutto, facilita la messa in sicurezza dei più preziosi asset aziendali: i dati.
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Distributed cloud: i vantaggi per la sicurezza dei dati
Quando si parla di sicurezza ci si può riferire a differenti ambiti. Quella delle persone, che nel mondo anglosassone definiscono safety, e che fa riferimento a tutte le misure adottate per proteggere i lavoratori da incidenti fisici che possono avvenire nei cantieri, nelle fabbriche, nei magazzini. Quella cyber, cioè la protezione dagli attacchi informatici, estesa ai dati, che comprende tutte quelle soluzioni e accorgimenti per assicurare che le informazioni siano sempre disponibili e non vadano perse in caso di eventi imprevisti come black out, non disponibilità della rete, problemi ai sistemi di archiviazione. In questo articolo ci concentreremo sulle ultime due e su come un approccio di cloud distribuito possa tornare utile. Anche perché faranno parte dei temi che Oracle approfondirà in due eventi in presenza, il primo a Milano (21 marzo) e il secondo a Roma (23 marzo).
In queste due occasioni, Oracle spiegherà come l’adozione della Zero Data Loss Recovery Appliance consente di evitare perdite di dati dovute a imprevisti o guasti dell’hardware. “Questa piattaforma, al contrario di altre soluzioni, si occupa di validare le singole transazioni garantendone l’integrità sino all’ultima”, spiega Iommi. In pratica, offre una sorta di full backup in tempo reale e continuo dall’autoconsistenza garantita, fatto che consente di recuperare le informazioni sino all’ultima transazione. La finestra di backup, insomma, è velocissima ma, cosa più importante, l’eventuale restore sarà valido per definizione.
Soluzioni di questo genere, assieme a servizi di cloud ibrido, tra l’altro, permettono di ridurre il rischio cyber. Questo perché, combinando la piattaforma Exadata con la Zero Data Loss Recovery Appliance, i dati risultano “invisibili” alle metodologie di attacco più tradizionali. “I protocolli utilizzati non sono quelli standard tipicamente utilizzati come soglia d’ingresso, ma proprietari di Oracle, fatto che rende più complicato un possibile attacco”, prosegue Iommi.
C’è anche un altro aspetto da considerare: appoggiandosi a soluzioni di cloud ibrido in modalità distribuita, in cui i servizi sono consumati con la medesima esperienza utente ma in scale diverse, è anche possibile limitare lo shadow IT. Può infatti capitare nelle aziende di grandi dimensioni che qualche filiale, per velocizzare alcune operazioni, si appoggi a soluzioni non validate dall’azienda, per esempio spostando alcuni backup su cloud pubblico o stipulando contratti con fornitori di terze parti che non garantiscono gli stessi standard di sicurezza di Oracle. L’approccio presentato da Oracle consente standardizzazione e maggior controllo su tutte le sedi distaccate, che si troveranno a poter utilizzare i medesimi servizi e soluzioni, ottenendo così più efficienza, maggiore protezione e nessun rischio tecnologico.
Sempre durante i due eventi a Milano e Roma si toccherà anche il tema della sostenibilità ambientale. Al contrario di quanto avviene nei data center aziendali, dove la potenza è dimensionata al picco di potenza di calcolo previsto, adottando le soluzioni Exadata Cloud at Customer unitamente al database Oracle anche in modalità “Autonomous” è possibile sfruttare solo la potenza necessaria in ogni momento, riducendo di conseguenza i consumi. “Oracle è in grado di fornire uno studio gratuito sui dati di consumo energetico inserendo nell'equazione anche questo aspetto”, afferma Iommi, sottolineando anche che oggi tutte le region europee del cloud Oracle sono alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili.
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