OVHcloud: un nuovo nome per il primo cloud provider europeo
di Vittorio Manti pubblicata il 10 Ottobre 2019, alle 08:31 nel canale CloudOVH in occasione della settima edizione del suo Summit interazionale cambia nome e diventa OVHcloud. Un cambiamento che rispecchia anche nel marchio l’evoluzione dei servizi offerti al mercato, sempre più incentrati su soluzioni cloud, che rappresentano oggi il 70% del fatturato dell’azienda francese
Sono passati 20 anni da quando, nell’ormai lontano 1999, Octave Klaba fondò OVH. Nato in Polonia nel 1975, Octave si trasferì a 16 anni in Francia e, senza conoscere inizialmente una parola di francese, riuscì a iscriversi all’ICAM di Lille, dove ottenne un diploma in Informatica. Dalla passione sfrenata di Octave per la tecnologia, la prima incarnazione di OVH nacque come hosting provider e negli anni si è evoluta fino a diventare uno dei primi 10 cloud provider al mondo, unica azienda europea della Top 10, per il resto dominata da aziende cinesi e statunitensi, come AWS, Microsoft Azure, Google Cloud.
OVHcloud: all’insegna di un cloud aperto e accessibile a tutti
Il nuovo nome di OVHcloud vuole testimoniare immediatamente come l’azienda francese si sia trasformata in modo sostanziale negli ultimi anni, mettendo il cloud al centro della sua strategia e dei servizi che offre ai clienti. Dalla passione del suo fondatore e di tutto il team guidato dal CEO Michel Paulin, nasce un approccio unico e originale che ha l’ambizione di portare sul mercato una visione aperta del cloud. Dove non ci devono essere barriere nel trasferire risorse e applicazioni da un cloud a un altro, evitando che la scelta di un provider diventi una prigione dorata. L’impegno verso questa visione aperta del cloud non è solo a parole, perché OVH si è fatta promotrice da tempo di un’iniziativa da portare al vaglio dell’Unione Europea per definire un codice di comportamento che imponga a tutti i player del mercato delle regole chiare che abilitino realmente la portabilità, che secondo OVHcloud non solo è possibile tecnicamente ma va anche tutelata a livello istituzionale.
Questa attenzione nei confronti delle esigenze dei clienti si ritrova in ogni dettaglio dei servizi e dei prodotti offerti da OVHcloud e in una visione SMART del cloud. Per SMART OVHcloud intende un cloud che sia Smart, ossia semplice da usare; Multi-Local, con 30 datacenter dislocati in 4 continenti e una rete proprietaria, ma poi con team locali di supporto; Accessibile, perché OVHcloud cerca di proporre sul mercato i servizi con il migliore rapporto prezzo/prestazioni; Reversibile, ribadendo quindi il concetto che il cloud debba essere open e per questo OVHcloud basa tutte le sue soluzioni su standard o che comunque garantiscano l’interoperabilità; Trasparente, sia sui costi che sulla protezione dei dati.
OVHcloud Summit: molte novità in arrivo
Giunto alla settima edizione, il Summit di OVHcloud è un’occasione per l’azienda di incontrare i propri partner e presentare le ultime novità in ambito di prodotti e servizi. OVHcloud ha un’altra peculiarità, in quanto è un’azienda completamente integrata verticalmente. Questo significa che OVHcloud produce i propri server, disegna e costruisce i propri data center e possiede la rete di interconnessione che li collega, con una capacità totale di 20 TBps. Ogni novità è quindi pensata per rendere più efficienti le soluzioni hardware e per implementare soluzioni software da offrire ai clienti.
In una conferenza stampa che ha preceduto il Summit, il CTO di OVHcloud, Alain Fiocco, ha confermato che è in atto un rinnovo completo di tutta l’infrastruttura server “Bare Metal”, per allineare il parco macchine alle ultime tecnologie Intel e AMD, a partire dalle soluzioni base per l’SMB fino ai server infrastrutturali più performanti.
Nei prossimi mesi vedremo poi molte novità nell’offerta di OVHcloud. La prima sarà la possibilità di acquistare dei cluster di server preconfigurati, perfetti per soluzioni avanzate di private cloud, mentre oggi è il dipartimento IT del cliente che si deve occupare di clusterizzare server acquistati singolarmente. Visto il successo dell’implementazione di Kubernetes in alcuni mercati, le soluzioni verranno rese disponibili in nuove regioni ed è in fase di sviluppo una nuova implementazione che permetterà di far girare Kubernetes direttamente su server Bare Metal. L’obiettivo è di lanciare la soluzione all’inizio del 2020 con una possibilità di anticipare il rilascio già prima di Natale. Un altro interessante sviluppo sarà la possibilità di gestire per i server infrastrutturali le interfacce di rete per permettere ai clienti di costruire delle configurazioni personalizzate, decidendo di volta in volta se inserire i server solo nella rete privata o renderli accessibili dall’esterno.
Grande attenzione da parte di OVH anche nei confronti dei partner, con un OVHcloud Partner Program completamente ridisegnato e con un approccio, anche in questo caso, originale. Non si parla quindi di sconti applicati ai partner sui prezzi dei servizi, per mantenere la coerenza con l’approccio aperto anche sui prezzi, ma delle soluzioni per permettere ai partner di creare valore insieme a OVHcloud per i clienti. Fra le aziende che hanno già aderito al programma segnaliamo Thales, Capgemini e Deloitte.
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