Red Hat annuncia Red Hat Enterprise Linux 10 con l'IA e la nuova modalità immagine
di Riccardo Robecchi pubblicata il 23 Maggio 2025, alle 16:21 nel canale Cloud
Red Hat ha annunciato la disponibilità di Red Hat Enterprise Linux 10, versione del suo sistema operativo che porta con sé molteplici novità, tra cui un motore d'IA integrato e la nuova modalità immagine
Red Hat ha annunciato il lancio di Red Hat Enterprise Linux 10 (o RHEL 10 in breve), la sua distribuzione Linux dedicata alle aziende. Sono diverse le novità introdotte con quest'ultima versione, a partire dall'integrazione dell'IA direttamente nella riga di comando per arrivare alla nuova "modalità immagine".
Red Hat Enterprise Linux 10 porta diverse novità, tra cui l'IA
Red Hat Enterprise Linux 10 arriva a distanza di tre anni dal lancio di RHEL 9 e porta con sé non solo gli aggiornamenti alle varie componenti del sistema operativo che è lecito attendersi, ma anche funzionalità interamente nuove.
La prima e più significativa novità di RHEL 10 sta nell'inclusione di un motore d'intelligenza artificiale chiamato Red Hat Enterprise Linux Lightspeed, che fornisce assistenza ai sistemisti direttamente dalla riga di comando, così da semplificare la gestione e manutenzione dell'infrastruttura IT aziendale.
Un'altra novità importante è rappresentata dall'integrazione dei nuovi standard di crittografia post-quantistica, che aiuta così le aziende a prepararsi all'arrivo dei computer quantistici e a difendersi dagli attacchi "raccogli ora, decifra poi" ("harvest now, decrypt later") in cui i dati vengono raccolti con l'intenzione di decifrarli una volta che saranno disponibili i sistemi in grado di farlo.
Guardando al sistema operativo in sé, il cambiamento più considerevole è l'arrivo della cosiddetta "modalità immagine": si tratta di un'applicazione pratica del concetto di sistema operativo immutabile e assomiglia al modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti su Android. Anziché avere un sistema operativo che viene installato singolarmente su ogni singolo dispositivo e poi modificato tramite aggiornamenti classici, viene creata un'immagine di base del sistema a livello centralizzato che viene installata in sola lettura. In questo modo non è possibile modificare il sistema e per installare gli aggiornamenti è necessario ricreare l'immagine di base, cosicché tutti i dispositivi su cui viene installato il SO avranno lo stesso identico software installato, senza la possibilità che vengano aggiunte o rimosse componenti o che ci siano bug dovuti a installazioni imperfette degli aggiornamenti.
Si tratta di un approccio simile a quello impiegato per i container e proprio questi sono l'ispirazione dietro questa nuova modalità, che consente di usare gli stessi strumenti per creare e gestire i container anche per il sistema operativo di base. In questo modo Red Hat intende semplificare la gestione dell'infrastruttura IT in quegli ambiti in cui si fa un uso intenso dei container.
Red Hat continua poi a investire nell'ambito del cloud ibrido e lo fa con nuove immagini di RHEL 10 pensate per l'uso su AWS, Google Cloud e Microsoft Azure. Tali immagini sono ottimizzate per l'uso nei rispettivi ambienti cloud e sono certificate per essere usate all'interno di ambienti di confidential computing.
Red Hat Enterprise Linux 10 è già disponibile, sia direttamente tramite Red Hat, sia tramite gli operatori di cloud pubblico.
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