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Reply: il modello di lavoro ibrido traina gli investimenti su automazione e produttività

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Cloud Reply: il modello di lavoro ibrido traina gli investimenti su automazione e produttività

Uno studio di Reply ribadisce ulteriormente come oggi per trattenere e attirare talenti sia necessario garantire loro flessibilità sugli orari e luoghi di lavoro. E mettere a disposizione strumenti adeguati per collaborare ed essere più produttivi

 

"Non solo i dipendenti beneficiano del modello di lavoro ibrido, ma anche le aziende. Le esperienze nei mesi “pandemici” mostrano che ci sono tre prerequisiti per consentire una cultura del lavoro ibrido di successo: fiducia, accordi sugli obiettivi e buone attrezzature di lavoro". Queste le conclusioni cui giunge la ricerca Hybrid Work condotta da Reply e realizzata grazie a Trend SONAR, la piattaforma proprietaria di rilevamento e monitoraggio delle tendenze basata su intelligenza artificiale.

A cambiare, però, non sarà solo il luogo dove si svolgono le proprie mansioni, ma l'intera struttura organizzativa. Per supportare al meglio il nuovo modello di lavoro le aziende devono investire in cloud, soluzioni di comunicazione e colaborazione, nell'automazione e nella sicurezza. 

Investimenti miliardari per migliorare la produttività

Secondo Reply il modello di lavoro ibrido non è una moda passeggera e sarà questo l'approccio più diffuso, in quanto apprezzato sia dai dipendenti sia dalle aziende. È però necessario investire in strumenti digitali per affrontare al meglio questa trasformazione, a partire dal cloud, per arrivare a soluzioni in grado di potenziare la produttività. 

Lo studio di Reply evidenzia che nei Paesi Europe-5 (Germania, Francia, Italia, Belgio e Paesi Bassi) il mercato di queste soluzioni potrà raggiungere i 7,6 miliardi di euro entro il 2025. La spinta verso il cloud computing guiderà il mercato anche dei Paesi che compongono il cluster Big-5, che raggiungeranno invece un mercato di 36 miliardi. Un incremento di spesa importante, giustificato dal fatto che se fino a ora l'IA e l'automazione erano destinate ai compiti più ripetitivi, oggi queste tecnologie vengono utilizzate anche alle attività a maggior valore aggiunto. 

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I paesi europei che investiranno maggiormente in questo senso sono Francia e soprattutto Germania: quest'ultima investirà 3 miliardi di euro nel 2025 per gli strumenti di produttività. In Italia questo valore ammonta a 900 milioni circa per il 2022, mentre successivamente è previsto un calo degli investimenti. 

Un aspetto interessante è come sia mutata la percezione dei lavoratori nei confronti dell'IA e dei robot. Se inizialmente c'era un certo scetticismo e il timore che la tecnologia sostituisse l'uomo, oggi sempre più persone sono convinte che possono essere dei validi alleati. l'IA può diventare un’assistente personale per i lavoratori e il potenziamento cognitivo può aiutare a migliorare il processo decisionale o il lavoro creativo. Questo vale anche per i robot, e si assiste a una maggiore diffusione dei cobot, i robot collaborativi, che affiancano gli umani nelle loro mansioni. Secondo IDC, il 40% delle aziende G2000 - le principali mutinazionali - avrà introdotto tecnologie che andranno proprio ad affiancare i lavoratori.

Il nodo della collaborazione

Le videochiamate fanno ormai parte della nostra vita ma ora si sente l'esigenza di soluzioni più complete e integrate, come le piattaforme di unified communication, che integrano vari tipi di comunicazione (chat, audio, video) e supportano la collaborazione istantanea. Piattaforme che oggi sono molto utilizzate dai knowledge worker - le persone che lavorano prevalentemente in ufficio - ma che devono essere estese anche ad altre figure, a partire dalla forza vendita. 

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A tal proposito crescerà la diffusione dei social network aziendali: i dati di PAC (Teknowlogy Group) mostrano che l’adozione dei social network aziendali sta crescendo rapidamente in tutti i paesi del cluster Europa-5. I principali mercati nel 2020 sono stati Germania (561 milioni di euro) e Francia (439 milioni di euro) e vedranno entrambi un incremento intorno al 24% entro il 2025. Il mercato crescerà anche in Italia, Belgio e Olanda, per entrambi i segmenti Services e Software & SaaS.

Il digitale e la tecnologia hanno rimodellato il futuro dell’employee experience", spiega Filippo Rizzante, CTO di Reply, "A seconda del contesto lavorativo in cui ci si trova, sia esso un ufficio o una fabbrica, il lavoro ibrido sarà sempre più caratterizzato dal supporto e dalla collaborazione di software o hardware basati sull’intelligenza artificiale, facilitati anche dal fatto che una maggiore alfabetizzazione sui dati e una propensione alla digitalizzazione non saranno appannaggio solo degli sviluppatori, ma fondamentali per tutta la forza lavoro. Il passaggio a modelli di lavoro a distanza e flessibili rimarrà in una certa misura permanente e la nuova cultura aziendale dovrà accogliere la dimensione digitale come parte integrante delle routine di lavoro quotidiane, facilitando le connessioni sociali e la comunicazione anche a distanza. Temi come la sostenibilità e il benessere dei dipendenti saranno sempre più parte integrante del DNA di una azienda”.

La ricerca completa è disponibile a questo indirizzo

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