IA: l'adozione nelle grandi aziende italiane è superiore alla media globale. L'analisi di Cloudera
di Alberto Falchi pubblicata il 23 Ottobre 2024, alle 12:11 nel canale dataSecondo l'indagine, per essere veramente all'avanguardia nell'era dell'IA le aziende italiane devono dare priorità alla costruzione di una solida infrastruttura di dati, alla promozione di una più forte cultura data-driven e a una più ampia adozione di moderne architetture di dati come i data lakehouse
L'intelligenza artificiale è utilizzata da praticamente tutte le grandi aziende. Secondo un'indagine di Cloudera, basata su un campione di 600 leader IT in USA, EMEA e APAC che lavorano per imprese con più di 1.000 dipendenti, l'88% delle realtà prese a campione ha già adottato l'IA in qualche forma. Restringendo il dato all'Italia, si scopre che il Bel Paese è ben sopra la media, con il 98% delle imprese (sempre sopra i 1.000 dipendenti) che la utilizzano.
Non vanno però trascurati alcuni problemi, che potrebbero rischiare di far naufragare alcuni progetti. Il primo, ben noto, è quello della carenza di competenze fra i lavoratori. Il secondo è relativo alle infrastrutture, considerate obsolete e inadatte a cogliere a pieno i benefici della nuova tecnologia.
Tutti usano l'IA, ma non mancano ostacoli: ecco quali sono
Il primo grande scoglio nell'adozione dell'IA è rappresentato dalle preoccupazioni sulla sicurezza e la conformità normativa, un problema evidenziato dal 74% degli intervistati. Questo, a livello globale. Se restringiamo l'analisi alla sola Italia, sono due i limiti evidenziati: metà degli intervistati lamenta una carenza di competenze specifiche e di un'adeguata formazione per il personale, mentre l'altra metà sottolinea l'assenza di un'infrastruttura per i dati adeguata.
Insomma, si evince che le aziende stanno correndo per implementare l'IA, ma senza una visione strategica sufficientemente ampia: "questi risultati segnalano che, nonostante la rapida adozione dell’AI, molti pilastri di una strategia di AI resiliente vengono trascurati o dimenticati", specifica il report.
Il problema dell'architettura dati obsoleta è segnalato da più della metà del campione (55%). Quasi tutti gli intervistati (94%), infatti, affermano di fidarsi dei propri dati, ma allo stesso tempo sottolineano la difficoltà ad accedervi, definendo il processo "doloroso". Specificando che i dati sono spesso contradditori (49%), difficili da gestire quando sono sparsi su più piattaforme (36%). E anche che la quantità di informazioni da gestire è troppa (35%).
Come usano l'IA le aziende?
La maggior parte delle implementazioni di IA è destinata a migliorare l'esperienza dei clienti (60%), a portare più efficienza (57%), per esempio tramite l'automazione dei processi, e ad accelerare i processi di analytics (51%).
"Per la maggior parte delle aziende, i dati non hanno qualità sufficiente, sono distribuiti su diverse infrastrutture e non sono documentati in modo efficiente, cosa che emerge nelle sfide identificate dal sondaggio", spiega Abhas Ricky, Chief Strategy Officer di Cloudera. "Gestire i dati dove risiedono è la cosa più importante quando si tratta di adottare l’IA: essere in grado di eseguire i modelli in modo efficiente dal punto di vista dei costi dove i dati risiedono già. Invece di portare i dati ai modelli, le aziende stanno iniziando a capire i vantaggi di portare i modelli di IA ai loro dati".
Focus sull'Italia
Come anticipato, nelle aziende con più di mille dipendenti l'adozione dell'IA in Italia supera quella globale. Ma va anche detto che questo dato può essere fuorviante, perché andando più a fondo si scopre che solo il 36% dei leader IT italiani afferma di adottarla in maniera estensiva. In Italia, è soprattutto l'IT che la utilizza (88%), seguita dai reparti marketing (51%) e nel servizio clienti (43%).
I vantaggi indicati dagli utenti sono il miglioramento del processo decisionale, più efficienza operativa e un miglior supporto al cliente. Ma si potrebbe fare molto di più. Per esempio, solamente il 19% delle imprese del campione ha a disposizione un data lake, che potrebbe dare vantaggi tangibili, o a dati non strutturati. Urge dotarsi di un'infrastruttura moderna, insomma, per sfruttare a pieno il potenziale dell'IA. E anche per ridurre i timori degli utenti aziendali: il 53% è preoccupato per la sicurezza e l'affidabilità dei dati, il 45% per i crescenti costi di gestione dei dati e il 44% per i problemi di conformità e governance.
3 Commenti
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prima potevi parlare con un operatore facilmente sul sito web adesso se sei fortunato riesci a trovarlo col telefono facendo la combinazione giusta o per caso
adesso complicato la vita con questi chatbot automatici
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