Il Garante della Privacy apre una nuova istruttoria su OpenAI per la tecnologia di Sora

Il Garante della Privacy apre una nuova istruttoria su OpenAI per la tecnologia di Sora

Questa è la terza istruttoria che il Garante della Privacy apre nei confronti di OpenAI. Se le prime erano relative a ChatGPT, in questo caso è Sora, il generatore di video basato su IA, al centro dell'attenzione

di pubblicata il , alle 17:35 nel canale data
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Non c'è pace per OpenAI che è nuovamente nel mirino del Garante della Privacy. Questa volta le attenzioni del Garante sono incentrate su Sora, la tecnologia dell'azienda guidata da Sam Altman che permette di generare video fino a 60 secondi a partire da un prompt di testo.

Il Garante della Privacy prende di mira Sora, il generatore di video basato su IA di OpenAI

L'intelligenza artificiale è una tecnologia che sta facendo discutere molto. Sia per l'impatto che la rivoluzione dell'IA generativa porterà sul mondo del lavoro e sull'occupazione, sia per le tantissime ricadute che l'utilizzo dell'IA ha sia per la privacy sia per il copyright. Questo è evidente soprattutto nel Vecchio Continente, dove le leggi sulla privacy sono più stringenti rispetto a paesi come gli USA.

sora garante

Il Garante della Privacy italiano aveva già aperto un'istruttoria su OpenAI quando ChatGPT venne reso disponibile. In quell'occasione, l'IA venne bloccata dall'azienda che l'ha creata per un mesetto circa in Italia. Il tempo di correggere alcuni aspetti segnalati appunto dall'autorità. Ora il Garante italiano torna all'attacco: questa volta al centro dell'attenzione c'è Sora, sulla quale è stata aperta un'istruttoria.

"Entro 20 giorni, la società dovrà precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione Europea, in particolare in Italia", si legge sul comunicato del Garante della Privacy. 

Un'osservazione che ci lascia un po' perplessi, dato che a oggi Sora non è disponibile pubblicamente. Anzi, sul sito di OpenAI si specifica chiaramente che la società prenderà "diversi importanti provvedimenti di sicurezza prima di rendere Sora disponibile nei prodotti di OpenAI. Stiamo collaborando con red teamers, esperti del settore in aree come la disinformazione, i contenuti odiosi e il pregiudizio, che testeranno il modello in modo avversario". Non solo: sempre nel sito, a questo indirizzo, si specifica chiaramente "There is no way to request access at the moment", cioè "non c'è modo di richiedere l'accesso all'applicazione, al momento". 

Più condivisibile le successive affermazioni del Garante: "OpenAI inoltre dovrà chiarire al Garante una serie di elementi: le modalità di addestramento dell’algoritmo; i dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, specialmente se si tratti di dati personali; se tra questi vi siano anche particolari categorie di dati (convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale); quali siano le fonti utilizzate", spiega l'autorità. 

Stiamo rischiando di frenare l'innovazione in Europa?

Sicuramente è fondamentale normare l'IA ed è importante il contributo di autorità come il Garante della Privacy. Quello che ci lascia perplessi è come il Garante italiano stia affrontando la questione, a nostro avviso con provvedimenti affrettati. Il rischio concreto è quello di scoraggiare la ricerca e l'innovazione in Europa. Sicuramente è necessario offrire garanzie di sicurezza e di privacy agli utenti, ma la sensazione è che l'Europa, e in questo caso l'Italia, stiano scalpitando per dimostrare di essere "innovatori" sotto il profilo normativo, come già avvenuto con il GDPR, che effettivamente è stato un modello seguito, con le opportune modifiche, anche da altri Paesi. 

Giocando così di anticipo, però, si rischia che l'UE rallenti la ricerca e l'innovazione tecnologica, che rimarrebbero a vantaggio di altri Stati. Ricordiamo, infine, che c'è un altra istruttoria aperta dal Garante nei confronti di OpenAI a fine gennaio. In questo caso, è stato contestato a OpenAI di aver violato la normativa sulla privacy, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli.  

Sia chiaro: riteniamo che sia necessario che le autorità vigilino e si assicurino il rispetto delle norme europee sulla privacy. Detto questo, ci sembra come minimo bizzarro che un'autorità come il Garante apra istruttorie chiedendo di fornire risposte che già sono disponibili sul sito ufficiale di OpenAI. 

1 Commenti
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AlPaBo08 Marzo 2024, 22:12 #1
Per pura curiosità, il garante ha aperto una istruttoria su Gemini?

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