L'IA traina il settore dei data center in UE. Ma c'è un problema: alimentarli in maniera sostenibile. L'analisi di Bcs

Nonostante l'Europa sia indietro rispetto a USA o Cina nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, l'adozione di questa tecnologia nel Vecchio Continente è molto elevata. Tanto che è aumentata significativamente la domanda di nuovi data center. Lo evidenzia il report “Powering the Future” realizzato da iXConsulting e BCS (Business Critical Solutions) Consulting: l'85% degli intervistati (un campione di 3.000 professionisti nel campo dei data center in tutta Europa) afferma che la domanda di soluzioni di IA è aumentata nell'ultimo anno, e l'87% prevede un ulteriore crescita nel 2025. 

Ci sono però alcuni problemi. Il primo è rappresentato dall'approvvigionamento energetico: i data center sono infrastrutture energivore e alimentarli in maniera sostenibile è una sfida complessa. Il secondo problema è burocratico: serve un quadro normativo più efficace.

Cresce la domanda di data center in Europa: come li alimenteremo?

Secondo l'analisi di iXConsulting e BCS, entro il 2030 il consumo dei data center europei triplicherà, in buona parte spinto dalla crescente domanda di soluzioni di IA.

Servirà insomma molta più energia per alimentare queste infrastrutture, che dovrà ovviamente essere pulita per sostenere la transizione green sulla quale l'UE punta moltissimo. Come arginare il problema dei consumi e delle relative emissioni? La soluzione, secondo l'analisi, è l'IA stessa: integrandola nella gestione dei data center, infatti, è possibile ottimizzarne l'utilizzo, riducendo sprechi e assicurando una maggiore efficienza energetica. Un approccio già adottato dal 70% dei rispondenti al sondaggio. L'86% di questi, inoltre, afferma che sarà proprio l'IA a portare più efficienza in queste infrastruttura molto energivore.

Gli altri nodi da sciogliere: regolamenti, supply chain e competenze 

I consumi non sono l'unico problema. Secondo l'analisi di BCS, infatti: serve un quadro normativo più chiaro a livello europeo, che consideri queste infrastrutture come "critiche" (come quelle per la generazione e il trasporto di energia), come ha già fatto di recente il Regno Unito, introducendo fra le varie cose politiche che promuovono la produzione decentralizzata di energia. 

Il report sottolinea anche l'importanza di consolidare la supply chain, che tutt'ora rappresenta uno scoglio da non sottovalutare. L'85% degli intervistati afferma di aver avuto problemi di approvvigionamento nell'ultimo anno, in particolare di componenti come generatori, trasformatori, UPS, server. In parte, la causa è dovuta ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, che hanno interrotto o rallentato alcune delle principali catene di approvvigionamento. 

Infine, rimane il problema di trovare personale tecnico competente e specializzato, che è una delle sfide più ardue da superare. 

“Il settore dei data center si trova di fronte a un delicato equilibrio”, commenta Jim Hart, CEO di BCS Consulting. “La crescita economica e il progresso tecnologico dipendono da queste infrastrutture, ma il loro fabbisogno energetico deve essere gestito in modo sostenibile ed equo. Servono investimenti mirati per modernizzare le reti elettriche, oltre a normative nazionali e comunitarie, così da incentivare la produzione di energia decentralizzata da fonti rinnovabili. Senza un’azione decisa, si rischia di compromettere le ambizioni digitali e gli impegni ambientali nella regione”.