Le decisioni? I dirigenti preferirebbero delegare all'IA quelle basate sui dati. La ricerca di Oracle
di Alberto Falchi pubblicata il 15 Maggio 2023, alle 15:37 nel canale dataI dati necessari per prendere decisioni sono troppi, e secondo i leader aziendali sono più utili ai data scientist e agli specialisti IT più che ai manager. La maggior parte delle persone vorrebbe che fosse l'IA a prendere decisioni al posto loro
Per prendere buone decisioni ci vogliono dati e insight a supporto. E i manager preferirebbero che fosse l'intelligenza artificiale ad analizzare le informazioni e suggerire cosa fare. È quanto emerge dalla ricerca The Decision Dilemma di Oracle, uno sondaggio effettuato su un campione di 14.000 persone in 17 Paesi.
Troppi dati, troppe decisioni da prendere.. perché non far scegliere all'IA?
L'indagine di Oracle rivela come prendere decisioni sia sempre più complicato. Prima di tutto, sono troppe: due intervistati su tre (74%) dichiarano che il volume di decisioni da prendere quotidianamente è decuplicato negli ultimi tre anni.
Allo stesso tempo, per il 78% è aumentata a dismisura anche la quantità di dati da valutare per prendere tali decisioni. Un rispondete su tre, inoltre, (35%) sostiene di non sapere di quali dati può fidarsi.
Il risultati? Per l'86% dei rispondenti, il processo decisionale è sempre più complicato, tanto che il 70% ha affermato di non aver preso una decisione proprio a causa di una quantità di dati da analizzare ingestibile. L'85%, inoltre, soffre di stress decisionale, arrivando anche a mettere in dubbio alcune delle scelte prese nell'ultimo anno.
Come già detto, il problema è da ricercare nell'enorme quantità di informazioni dalle quali si viene quotidianamente bombardati. Sia chiaro: la stragrande maggioranza del campione (97%) è favorevole all'uso dei dati, e vorrebbe che fossero di ausilio per prendere decisioni migliori (44%), ridurre i rischi (41%), prendere decisioni più rapide (39%), migliorare i risultati di business (37%) e prepararsi ad affrontare l'inaspettato (29%).
Allo stesso tempo, l'89% sostiene che i dati a disposizione siano davvero troppi. Questo mina anche la produttività, dato che è spesso necessario appoggiarsi ad altre risorse per analizzarli (40%), col risultato di rallentare il processo decisionale (36%) e di incrementare le possibilità di errore (26%).
Le tante dashboard e grafici a disposizione dei dirigenti non sembrano essere di grande ausilio, tanto che il 77% degli intervistati ritiene che l'attuale approccio alla data analytics non li stia aiutando, dato che la maggior parte di queste informazioni è utile prevalentemente a data scientist e professionisti IT.
Come uscirne? Per la maggior parte del campione, la soluzione è da cercare nell'intelligenza artificiale, come suggerisce il 70% dei leader aziendali intervistati. IA che non dovrebbe limitarsi a selezionare le informazioni ma addirittura a prendere decisioni al loro posto.
"Man mano che le aziende si espandono per servire nuovi clienti in nuovi modi, si espande anche il numero di input di dati necessari per ottenere il quadro completo. I leader aziendali che prendono decisioni di importanza critica su come gestire i loro business ignorano questi dati a proprio rischio e pericolo", commenta T.K. Anand, executive vice president di Oracle Analytics. "L'esitazione, la diffidenza e la mancanza di comprensione dei dati mostrate in questo studio indicano che molte persone e organizzazioni devono ripensare il loro approccio ai dati e al processo decisionale. Ciò di cui le persone hanno realmente bisogno è poter connettere dati, insight, decisioni e azioni. Grazie alla nostra ampia gamma di funzionalità cloud connesse, dalla gestione dei dati fondamentali agli analytics aumentati e applicati alla nostra suite di applicazioni sui processi aziendali, siamo in grado di soddisfare questa esigenza".
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