Desktop remoto secondo Lenovo: l'importanza di un'architettura iperconvergente
di Alberto Falchi pubblicata il 21 Dicembre 2020, alle 10:21 nel canale DeviceCon la rapida adozione di sistemi di IA, lavoro remoto e nuove forme di collaborazione, le aziende hanno la necessità di ripensare la propria infrastruttura, realizzandone una da zero o affidandosi a soluzioni chiavi in mano come ThinkAgile VX Series
Oggi più che mai l'infrastruttura di rete aziendale è fondamentale per business di qualsiasi dimensione. L'IA e il data analytics stanno entrando di prepotenza in numerosi ambiti ed è sempre più importante poter contare sulla potenza di calcolo necessaria a gestire questo tipo di elaborazioni, oltre a poter contare su sistemi che offrano la possibilità di attivare velocemente desktop virtuali per garantire ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto in maniera efficace e sicura. Per rinnovare la propria infrastruttura, le aziende hanno due possibilità: realizzarne una da zero, oppure affidarsi a sistemi già pronti, chiavi in mano, pensati per rispondere alle attuali esigenze e in grado di scalare velocemente quando necessario. Per rispondere a queste esigenze, Lenovo propone le architetture iperconvergenti ThinkAgile VX Series, realizzate in collaborazione con VMware e pensate per coprire le necessità di realtà di ogni dimensione.
VDI e desktop remoto: i due approcci allo smart working
Lenovo sta spingendo molto sulle infrastrutture, e ha stretto partnership con i principali attori del mercato, come VMware, NetApp e NVIDIA, per offrire soluzioni hardware end-to-end in grado di rispondere alle esigenze delle aziende che vogliono puntare sull'innovazione. Una delle più grandi rivoluzioni alle quali stiamo assistendo è la trasformazione del luogo di lavoro: la pandemia ha obbligato la maggior parte delle aziende a consentire ai dipendenti di lavorare in smart working, garantendo loro gli stessi strumenti e la stessa sicurezza che avrebbero in ufficio, ma per offrire queste possibilità non è sufficiente acquistare nuovi computer o permettere ai lavoratori di portarsi a casa gli strumenti che usano in ufficio. Bisogna offrire loro tutto quello su cui possono contare quando lavorano in sede: accesso veloce e sicuro ai dati, backup frequenti e ripristinabili in pochi istanti quando necessario, potenza di calcolo. Le soluzioni VDI (Virtual Destkop Infrastructure) rispondono proprio a queste esigenze.
Per meglio comprendere il concetto di VDI è necessario fare una premessa. Il desktop remoto è semplicemente il prendere il controllo di un PC da un'altra postazione: pensiamo per esempio al dipendente che da casa, con un notebook anche basilare, utilizza un software per connettersi in maniera sicura al suo computer posizionato in ufficio. Il VDI va oltre, e virtualizza l'intera infrastruttura: il computer che si controlla da remoto non è una macchina fisica, ma una virtual machine all'interno della Virtual Desktop Infrastructure. Questo significa che non è necessario fornire un PC a ogni dipendente: le risorse del server che gestisce la virtualizzazione sono condivise fra tutti gli utenti. Un approccio che da un lato garantisce una maggiore sicurezza dei dati, dall'altro semplifica di molto l'infrastruttura e il processo di onboarding: quando arriva del nuovo personale non è necessario acquistare e configurare nuovi computer, ma bastano pochi clic per creare nuove virtual machine da assegnare ai dipendenti. Macchine virtuali i cui stati sono frequentemente salvati sotto forma di snapshot: in caso di problemi, con pochi clic si può ripristinare la situazione precedente, velocemente e senza perdere alcun dato.
Quando parliamo di VDI non facciamo riferimento solo ai desktop, ma anche alle workstation usate dagli ingegneri per calcoli complessi, per esempio quelli relativi al CFD (Computational Fluid Dynamics) tipici dei settori automotive e aerospaziale. In questi casi, il vantaggio è anche quello di conservare sempre i dati on-premise, senza farli uscire dal perimetro aziendale, fatto che offre ulteriori garanzie di sicurezza. Questi sistemi sono usati non solo garantire la continuità del business quando i dipendenti lavorano da remoto, ma possono essere utilizzati anche in situazioni di normalità, quando gli ingegneri si trovano in azienda: invece di dotare ciascuno di una workstation dedicata, l'infrastruttura VDI permette di condividere le risorse di un server con chi si occupa di questi complessi compiti.
ThinkAgile VX Series, il VDI secondo Lenovo e VMware
I sistemi della serie ThinkAgile VX sono realizzati unendo le competenze di Lenovo e VMware e hanno il vantaggio di poter essere installati in azienda in maniera estremamente veloce. I team IT interni alle aziende non dovranno preoccuparsi di selezionare l'hardware, installarlo, configurarlo, installare firmware e software ed eseguire tutti i test del caso: avranno una soluzione chiave in mano, preconfigurata a seconda delle esigenze. Questo permette di accelerare quello che in gergo viene definito time-to-business, il tempo necessario ad attivare nuovi processi. Le soluzioni ThinkAgile VX, inoltre, hanno un ulteriore vantaggio: sono infrastrutture iperconvergenti, che includono tutto il necessario: storage, unità di calcolo, software. Non bisognerà occuparsi della gestione di differenti sistemi dato che tutti è racchiuso all'interno di una sola unità, fatto che semplifica anche l'aggiornamento: quando sarà necessario scalare perché è richiesta una maggior potenza di calcolo, basterà aggiungere nuovi nodi.
La serie ThinkAgile VX si declina in “appliance” dove viene fornito anche il SW VMware con unico punto di supporto offerto da Lenovo (SPOC, per fornire un’esperienza integrata di supporto) e in “Certified Nodes”, dove il cliente può eventualmente utilizzare le proprie licenze SW. Anche per il Certified Node è opzionalmente disponibile il supporto integrato (SPOC tramite Premier Support Lenovo).
La serie ThinkAgile VX è composta di vari modelli pensati per coprire le differenti esigenze dei clienti, spaziando con macchine da 1 fino a 4 processori; tutti i prodotti sono disponibili in versione all-flash, oltre che ibrida, che integra sia classici HDD sia veloci memorie flash.
Dal punto di vista dell’offerta, si parte dai sistemi VX 1SE Certified Node Series, con fattore di forma 1U, basate su una singola CPU Intel Xeon E e un massimo di 64 GB di RAM. Se è necessaria una maggiore potenza di calcolo, i modelli della serie VX2000 Series, supportano fino a due CPU e un massimo di 3 TB di RAM. Sono sistemi privi di accelerazione GPU, pensati per soddisfare le esigenze delle filiali remote.
I modelli della serie VX3000 e VX 1U Certified Node Series, che montano CPU Xeon Platinum, sono invece pensati per i carichi di lavoro più intensivi. Qualora sia necessaria della ulteriore accelerazione tramite GPU per VDI per Designer o per IA, i modelli VX3520-G e VX 2U Certified Node Series possono montare da una fino a cinque GPU NVIDIA (a seconda del modello di GPU).
Al top della gamma per i modelli a due CPU si trovano VX 5000 e VX 7000 Series, strutturati per rispondere alle esigenze di aziende che devono fare data analytics o gestire database di grandi dimensioni. Nello specifico, Lenovo suggerisce ThinkAgile VX 5000 per la gestione di database ad alta capacità, e i VX7000 che i carichi di lavoro ad altissime prestazioni.
Andando oltre le due CPU e arrivando a quattro CPU troviamo i modelli VX7820 e VX 4U Certified Node, strutturati per rispondere alle esigenze di aziende che richiedono altissime prestazioni ed ampia scalabilità dal punto di vista computazionale, tipica di ambienti applicativi quali high-end database, enterprise VDI, e-mail e collaboration.
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