Hard disk SMR "a sorpresa", le risposte di Seagate e Western Digital

Sia Seagate che Western Digital, coinvolte in uno scandalo sull'uso non dichiarato della tecnologia SMR nei propri dischi, rispondono alle accuse: nessuna delle due, però, ammette l'errore pur confermando l'uso della tecnologia.
di Riccardo Robecchi pubblicata il 23 Aprile 2020, alle 13:41 nel canale DeviceSeagateWestern Digital
Sia Seagate che Western Digital hanno commentato i report sull'uso non dichiarato della tecnologia SMR in alcuni modelli di hard disk. Le due aziende, coinvolte assieme a Toshiba in quello che può essere definito un "inganno" perpetrato ai danni dei consumatori e delle aziende, hanno rilasciato dichiarazioni che però non rispondono pienamente ai dubbi più che leciti e alle preoccupazioni sorte in questi giorni.
Seagate e Western Digital rispondono (a metà) sui dischi SMR
Le risposte di Seagate e Western Digital sono simili, ma diverse in un punto fondamentale. Entrambe le aziende hanno confermato l'utilizzo di piatti basati su tecnologia SMR, la prima in una serie di email ad Ars Technica e la seconda con una pagina ufficiale.
Seagate conferma l'uso della tecnologia SMR nei dischi per il mercato desktop, ma afferma di usare esclusivamente dischi CMR per il mercato NAS proprio a causa dei problemi che la tecnologia SMR crea in questo tipo di applicazione. Viene confermato che Seagate non ha sentito l'esigenza di confermare l'uso dei dischi SMR nel mercato desktop dal momento che questo viene considerato un tipo di utilizzo in linea con le prestazioni offerte da questa tecnologia. Ci riserviamo di dissentire in merito.
Western Digital ha invece perso un'importante occasione per correggere le proprie pratiche commerciali e mostrare maggiore trasparenza e chiarezza. L'azienda ha preferito continuare sulla propria linea con affermazioni che lasciano intendere come la comunicazione di informazioni non corrette o parziali ai propri clienti sia una pratica normale e accettabile ("non discutiamo sempre di cosa c'è sotto il cofano").
Come se non bastasse, Western Digital consiglia di utilizzare dischi dalle prestazioni più elevate (e dal costo maggiore) "se state riscontrando prestazioni che non sono come vi aspettereste" perché "vista la nostra reputazione sappiamo che, a volte, i nostri dischi vengono utilizzati per impieghi al di là di quelli per cui sono progettati". L'azienda appare dunque incolpare gli utenti per aver scelto dischi non adeguati, sorvolando abilmente sul fatto che i dischi avrebbero dovuto essere pienamente compatibili con gli impieghi per cui sono stati acquistati se avessero rispettato le specifiche.
Sembra dunque che l'uso di dischi SMR continuerà anche in futuro e nessuna delle società coinvolte sembra fare un pieno "mea culpa" per le informazioni parziali o non corrette fornite agli utenti. La trasparenza e la corretta informazione devono essere alla base di qualunque rapporto; se vengono a mancare, viene anche meno la fiducia: quanti utenti si fideranno ora ad acquistare i prodotti nelle linee coinvolte?
In quest'ultima domanda c'è, però, anche il germe del problema: Seagate, Western Digital e Toshiba costituiscono l'interezza del mercato degli hard disk, con tutti gli altri produttori che sono falliti o sono stati assorbiti da questi tre. È purtroppo impossibile acquistare un hard disk senza che in qualche modo questo sia riconducibile a una di queste tre aziende.
Forse è proprio la coscienza di questo strapotere a convincere le aziende di poter fare il bello e il cattivo tempo, ma in questo caso non si può che augurarsi un intervento da parte degli enti regolatori del mercato per ristabilire una situazione di correttezza ed equità, nonché acquistare dalle aziende che hanno operato nella maniera meno scorretta.
40 Commenti
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https://blog.westerndigital.com/wp-...SKUs_1Slide.pdf
La cosa è abbastanza brutta e preoccupante... in sostanza hanno venduto una serie di hard disk dedicata espressamente ai NAS (i Red) con delle caratteristiche non dichiarate che li rendono in pratica inutilizzabili in RAID.
Negli HDD SMR le tracce sono parzialmente sovrapposte: la testina di lettura è più stretta e non ha problemi, ma per scrivere la traccia l'HDD deve riscrivere anche quella immediatamente adiacente.
Se l'hard disk è pieno, la cosa degenera a livelli tali per cui è possibile che il disco venga droppato dall'array perché ritenuto difettoso, in quanto non risponde perché è troppo impegnato a riscriversi.
Inoltre, una volta riempita la cache le velocità di scrittura crollano letteralmente (per forza, finché si riempie la cache la velocità di scrittura sul disco non è rilevante, perché tanto il disco ha tutto il tempo di svuotarla dopo).
La giustificazione ufficiale è stata che lo SMR è una tecnologia che permette di ottenere capacità maggiori, ma è una bugia bella e buona, perché la WD la utilizza su dischi da 1 a 6 TB, e non sui dischi da 8 TB in su.
La spiegazione più plausibile è che serva solo a ridurre il numero dei piatti e a ridurre i costi.
è nel documento linkato
https://blog.westerndigital.com/wp-...SKUs_1Slide.pdf
Però parla solo di quelli attualmente spediti. Si sa da quando fanno questo giochetto? Ne ho 4 in casa di Wd Red, presi apposta per il Nas
dovrebbe essere il codice tipo "WD30EFAX" a dirlo
"For WD REDs this shows as EFRX (standard drive)
suffix being changed to EFAX suffix (DM-SMR)
dovrebbe essere il codice tipo "WD30EFAX" a dirlo
"For WD REDs this shows as EFRX (standard drive)
suffix being changed to EFAX suffix (DM-SMR)
Ah ok, infatti i miei sono EFRX.
Grazie per la risposta!
la questione € adesso come capire se i nuovi dischi che uno vuole comprare sono SMR?
Ci deve pur essere una utility di basso livello che lo scopra, o un sito dove informarsi prima di comprarne uno.
Ora ho ordinato un quarto hard disk della stessa serie per terminare il raid, richiedendo espressamente che fosse della serie EFRX, mi deve ancora arrivare, speriamo in bene.
Si sa qualcosa di queste?
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