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Il notebook per lo smart working secondo Asus

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Device Il notebook per lo smart working secondo Asus

Abbiamo intervistato Massimo Merici, Responsabile divisione PC di Asus Italia, per approfondire le caratteristiche che dovrebbe avere un notebook per poter lavorare da casa comodamente e in piena sicurezza

 

Il notebook ideale per lo smart working? Secondo Massimo Merici, responsabile divisione PC di Asus, la flessibilità è fondamentale e il portatile "giusto" dovrebbe coniugare leggerezza, robustezza e potenza di calcolo. 

Nonostante al momento si lavori da casa, e il peso possa sembrare un parametro di poco conto, quando si tornerà a fare "business as usual" questo dispositivo tornerà a muoversi insieme a noi, in ogni momento, e un dispositivo leggero farà la differenza. Leggero non significa fragile, anzi, e Merici insiste sull'importanza delle specifiche MIL (Military Grade), che ne garantiscono la resistenza a cadute, vibrazioni, temperature elevate, oltre all'impermeabilità ad acqua e polvere. 

Come è cambiata la strategia B2B di Asus durante la pandemia

Il lockdown ha costretto Asus e i suoi reseller a un veloce cambio di marcia. Sia i reseller sia i centri assistenza hanno continuato a lavorare, per certi versi anche più di prima, ma sono le modalità a essere cambiate, in particolare per i reseller, che si sono dovuti reinventare per proporre webinar di formazione online. Lo stesso è accaduto con il roadshow di Asus che, per forza di cose, è diventato un evento virtuale. 

Asus in ogni caso continua a guardare al futuro e nei prossimi mesi verrà implementato un configuratore che permetterà ai reseller di acquistare per i loro clienti PC con configurazioni specifiche, capaci di adattarsi meglio alle singole esigenze. Una volta configurato, il computer verrà realizzato su misura nelle fabbriche del Sud Est asiatico e, dopo circa un mesetto, verrà spedito. 

Lo smart working è il post-epidemia

Nella prima settimana di lockdown il mercato italiano dei notebook è cresciuto a ritmi vertiginosi, facendo registrare un incremento del 136%, e lo stesso è avvenuto sia in Spagna sia in Inghilterra. Un segno evidente che erano ancora tante le famiglie italiane che non disponevano di un computer domestico.
Secondo Merici, ora che le persone hanno sperimentato lo smart working sarà difficile tornare indietro. In condizioni normali ci sarebbero voluti mesi per convincere le aziende a passare a nuove modalità di lavoro, mentre la crisi le ha costrette a correre ai ripari velocemente e a realizzare che ci sono aspetti positivi nel lavorare da remoto, sia per le aziende, sia per i lavoratori e per l'ambiente: milioni di persone in meno che si spostano fanno la differenza per quanto riguarda l'inquinamento.  

Ora che la tecnologia ce lo permette, bisogna però vedere se saremo in grado di andare oltre il nostro modello culturale.  

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