MicrosoftOffice 365
Microsoft impone Bing come motore di ricerca su Chrome per i clienti di Office 365 ProPlus
di Riccardo Robecchi pubblicata il 27 Gennaio 2020, alle 19:21 nel canale Device
Microsoft ha annunciato che imporrà l'uso di Bing come motore di ricerca principale per gli utenti di Office 365 ProPlus che usano Chrome. Una mossa che ha incontrato subito molte proteste
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl comportamento di Microsoft è in ogni caso deprecabile, altro tentativo di forzare l'utenza verso il suo motore di ricerca facendo leva sulla sua posizione dominante nell'ambito delle suite office.
Perdonami, ma questo ragionamento non ha alcun senso.
Google, come tutti gli altri, paga per avere visibilità all'interno dei browser della concorrenza perchè chi possiede un browser vende quello spazio per potersi finanziare. Il valore del browser è ovviamente il market share che questo ha saputo conquistarsi nel tempo.
Certo, può essere anche questa una politica che non ci piace, sarebbe bello se chi crea browser scelga come predefinito il motore di ricerca che ritiene migliore per la propria utenza (ma sarebbe comunque una scelta giusta, dato che a scegliere è comunque l'azienda?), ma non è certo chi paga a perpetrarla, quindi se proprio si vuole vedere una "colpa", è di chi vende.
Ma come si fa a definire colpa cercare di ottenere un guadagno da un proprio valore ottenuto nel tempo? In questo caso poi verrebbe a mancare un importante voce di finanziamento che oggi permette a browser come Firefox di esistere.
Se anche Microsoft avesse un browser con un market share rilevante anche lei potrebbe farsi pagare qualora decidesse di utilizzare motori di ricerca di terzi. Non lo fa sia perchè non ha un browser rilevante sia perchè preferisce promuovere il proprio motore di ricerca che incassare soldi per promuovere quello degli altri.
Stavolta però Microsoft vuole fare la furba: cerca di ottenere gratuitamente ciò per cui gli altri pagano, crea un'estensione che modifica il comportamento di un software non proprio per ottenere ciò per cui altri pagano, con il ricatto dell'utilizzo della propria suite office di cui molte realtà non possono fare a meno.
Anzi, cerca di ottenere di più: se negli altri casi cambiare un motore di ricerca predefinito è un'operazione banale, Microsoft cerca di non fartelo fare rendendoti le cose difficili (o impossibili? questo è da capire).
Del resto Google non deve neppure fare grandi sforzi per risolvere la questione: blocca l'estensione di Microsoft su Chrome o, peggio ancora, coglie l'occasione per restringere ulteriormente le funzionalità delle proprie API con danno all'utenza (e felicità di Google).
Il comportamento di Microsoft è in ogni caso deprecabile, altro tentativo di forzare l'utenza verso il suo motore di ricerca facendo leva sulla sua posizione dominante nell'ambito delle suite office.
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Stavolta però Microsoft vuole fare la furba: cerca di ottenere gratuitamente ciò per cui gli altri pagano, crea un'estensione che modifica il comportamento di un software non proprio per ottenere ciò per cui altri pagano, con il ricatto dell'utilizzo della propria suite office di cui molte realtà non possono fare a meno.
Anzi, cerca di ottenere di più: se negli altri casi cambiare un motore di ricerca predefinito è un'operazione banale, Microsoft cerca di non fartelo fare rendendoti le cose difficili (o impossibili? questo è da capire).
Esattamente, proprio quello che intendevo anche io. Credevo fosse chiaro che la posizione dominante di Ms è quella di Office, non certo di bing.
È un comportamento che qualcuno ha paragonato a un malware, devono essere proprio disperati per ricorrere a questi mezzucci.
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