Anche l'università di Genova ha il suo chatbot: GEdi

Anche l'università di Genova ha il suo chatbot: GEdi

L'Università degli Studi di Genova ha voluto semplificare la vita dei suoi studenti integrando un assistente virtuale sul suo sito. Si chiama GEdi ed è stato sviluppato internamente dal Centro Dati Informatica e Telematica di Ateneo

di pubblicata il , alle 15:21 nel canale Innovazione
intelligenza artificiale
 

Il chatbot installato sul sito dell'Università degli Studi di Genova si chiama GEdi, un'evidente strizzata d'occhio agli Jedi di Guerre Stellari. Un riferimento quasi inevitabile se pensiamo che a realizzarlo sono stati a tutti gli effetti dei geek, gli studenti del CeDIA, il Centro Dati Informatica e Telematica di Ateneo.

Il suo obiettivo è quello di snellire il lavoro della segreteria e permettere agli studenti di ottenere informazioni 24/7, anche se si trovano fuori sede.

GEdi è in grado di fornire assistenza sui specifici argomenti: segreteria, tasse, stage e tirocini, internazionalizzazione e post laurea

Lo si può consultare da PC, smartphone o tablet a questo indirizzo oppure, integrato come Widget, su questa pagina del sito dell'Università. 

GEdi chatbot università di genova

Come funziona GEdi, il chatbot dell'Università degli Studi di Genova

Per realizzare GEdi, il Centro Dati Informatica e Telematica di Ateneo si è appoggiato a due servizi: Google Dialogflow e Apache Solr. Dialogflow è il motore che tramite algoritmi di machine learning processa il linguaggio naturale, gli input degli utenti e fornisce le risposte. Se Dialogflow è in grado di dare una risposta ragionevolmente precisa, con un elevato range di confidenza, il motore passa la palla a Apache Solr, motore di ricerca che andrà a scavare fra gli archivi documentali alla ricerca di informazioni pertinenti.

I numeri di GEdi

GEdi è stato messo online il 30 luglio 2019. Da quella data sono state registrate più di 25.0000 sessioni, 314 al giorno circa. Il picco di richieste si è registrato a settembre, con le immatricolazioni per il nuovo anno scolastico: 905 sessioni in una sola giornata

 

 

4 Commenti
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Ratavuloira31 Ottobre 2019, 16:01 #1
Solo a me i chatbot sembrano utili come un ventilatore in inverno in Siberia?
Pinco Pallino #131 Ottobre 2019, 17:25 #2
Originariamente inviato da: Ratavuloira
Solo a me i chatbot sembrano utili come un ventilatore in inverno in Siberia?


Sono utili se raggiungono un certo livello.
Infatti persino un colosso come Samsung ha rinunciato al suo assistente (almeno per ora).
Ancora più eclatante forse è il declassamento di Cortana.
Mentre nelle news si legge di sempre più dispositivi che si interfacciano con Alexa.

Con GEdi ti ci puoi fare una chiacchierata qui:
https://servizionline.unige.it/unigeassistant/

Posso sbagliare ma a me sembra piuttosto "schematico".
Ratavuloira01 Novembre 2019, 14:32 #3
Originariamente inviato da: Pinco Pallino #1
Sono utili se raggiungono un certo livello.
Infatti persino un colosso come Samsung ha rinunciato al suo assistente (almeno per ora).
Ancora più eclatante forse è il declassamento di Cortana.
Mentre nelle news si legge di sempre più dispositivi che si interfacciano con Alexa.

Con GEdi ti ci puoi fare una chiacchierata qui:
https://servizionline.unige.it/unigeassistant/

Posso sbagliare ma a me sembra piuttosto "schematico".


Mi rimanda a una serie di pagine che in autonomia riesco a trovare in circa 15 secondi...
Io non parlo di assistenti vocali, parlo proprio di questi chatbot.
Tecnologia che passione11 Novembre 2019, 21:34 #4

Chat che arriva, chat che va!

Condivido tutti i dubbi che avete evidenziato. E' un mercato che si sta specializzando, quindi ci saranno soluzioni che termineranno la loro vita velocemente, altre che si riqualificheranno.
Questa soluzione si basa su componenti open source e questo mi sembra un aspetto estremante positivo. Occorre che la base di conoscenza sia sempre più amplia, perdendo quella rigidità da "wizard" evidenziata e rispondendo a domande aperte.

Che la Forza sia con lui!


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