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Come i leader aziendali vedono le nuove tecnologie secondo il VivaTech Confidence Barometer 2025

di pubblicata il , alle 15:51 nel canale Innovazione Come i leader aziendali vedono le nuove tecnologie secondo il VivaTech Confidence Barometer 2025

Ovviamente l'intelligenza artificiale viene vista come la tecnologia più promettente, ma non è tutto qui: il VivaTech Confidence Barometer 2025 va a indagare come i leader aziendali vedano le nuove tecnologie all'inizio dell'anno

 

VivaTech, che organizza il più grande (nonché omonimo) evento dedicato alle startup in Europa, ha annunciato i risultati del suo "barometro" annuale, un'indagine condotta tra i business leader in cui analizza il modo in cui questi adottano le nuove tecnologie. Nel VivaTech Confidence Barometer 2025 si evidenzia come i leader continuino ad avere fiducia nelle nuove tecnologie e ritengano che l'IA sia la tecnologia che avrà la maggiore influenza sul business nei prossimi anni.

VivaTech Confidence Barometer 2025: come i leader percepiscono la tecnologia

L'indagine è stata condotta da OpinionWay su un campione di 1.708 direttori di aziende private con almeno 50 dipendenti; 210 degli intervistati sono italiani, mentre i restanti sono distribuiti tra Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Canada e Stati Uniti. Il primo punto, che riassume un po' l'intero sondaggio, è quello del punteggio di fiducia nelle tecnologie emergenti: nel 2025 è pari a 87/100, che indica un elevato livello di fiducia.

L'81% dei dirigenti ha riscontrato un miglioramento (+9%) nella percezione delle nuove tecnologie come mezzo per migliorare la competitività della propria azienda nel corso degli ultimi 12 mesi. Se tale dato appare elevato, è addirittura la totalità (il 100%) degli intervistati a ritenere che adottare almeno una nuova tecnologia generi benefici tangibili, come aumenti della produttività (62%) e riduzione dei costi operativi (48%).

Non è una sorpresa per nessuno che l'intelligenza artificiale venga considerata come la tecnologia che ha la maggiore probabilità di generare un impatto positivo (dal 65% del campione), distanziando nettamente secondo (cybersecurity, 41%) e terzo arrivato (cloud computing, 39%). Per questo l'85% delle aziende intervistate intende aumentare i propri investimenti in IA.

La competitività internazionale è un altro punto molto importante: gli USA si posizionano al primo posto, con il 92% dei leader che ritiene che il proprio Paese sia all'avanguardia e sia pertanto meglio in grado di competere sullo scacchiere internazionale; a seguire troviamo il Regno Unito (81%, primo in Europa), Francia e Germania (76%), Canada (74%) e Spagna (70%). Non è forse così sorprendente trovare l'Italia come fanalino di coda, con il 64% degli intervistati che ritiene che le aziende italiane siano in grado di competere efficacemente sul piano internazionale. Il punto seguente aiuta a capire perché (e confermare quanto già si sapeva): in Italia non s'investe (abbastanza) in tecnologia e innovazione, fatto che porta solo il 44% a ritenere che le aziende italiane siano all'avanguardia nell'adozione delle novità tecnologiche, contro l'87% degli USA e l'82% della Gran Bretagna.

Rischi e vantaggi delle nuove tecnologie

Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro, e le moderne tecnologie hanno portato a fenomeni preoccupanti come l'invasione della privacy e la proliferazione delle notizie false, che preoccupano in egual modo i dirigenti (77%). Il tema della privacy è sentito ovunque, ma maggiormente negli USA (83%) e in Spagna (90%), mentre è meno sentito in Germania (59%) e Italia (67%). 9 aziende su 10 hanno già introdotto misure per informare e rassicurare clienti, fornitori e dipendenti, e più della metà prevede che gestire i dati diventerà ancora più complesso in futuro.

L'impatto ambientale della tecnologia preoccupa 7 leader su 10, con quelli che dirigono startup e scaleup che si dicono "molto preoccupati" nel 47% dei casi. Significativo il fatto che negli USA sia cresciuta significativamente la preoccupazione, che è passata dal 57% del 2024 al 74% attuale.

Nonostante ciò, la tecnologia è vista come una soluzione alle principali sfide odierne dal 90% del campione. Il 45% ritiene che possa aiutare a fronteggiare le sfide del sistema educativo, il 42% che aiuti a facilitare l'accesso alle informazioni e a combattere la disinformazione.

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