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IA generativa, governance e impresa: SAS guida un percorso per trasformare il potenziale in realtà operativa

di pubblicata il , alle 17:41 nel canale Innovazione IA generativa, governance e impresa: SAS guida un percorso per trasformare il potenziale in realtà operativa

Il CXO, SAS Executive Event ha riunito esperti e aziende per discutere come integrare l’IA generativa in modo sicuro e conforme. Tra entusiasmo e complessità, emergono governance, competenze e revisione dei processi come leve strategiche. SAS propone un percorso guidato per passare dalla sperimentazione alla produzione

 

Edge9 ha partecipato al CXO, SAS Executive Event, un incontro riservato che ha riunito decision maker e aziende per discutere del ruolo strategico dell’intelligenza artificiale generativa nella trasformazione digitale e dei nuovi strumenti per governarne l’adozione nel rispetto delle normative. 

L’intelligenza artificiale generativa ha conquistato la scena in tutte le imprese: la sua capacità di generare testi, immagini, codice e di interagire in linguaggio naturale ha sbloccato una nuova ondata di innovazione. Ma se il potenziale tecnologico è ormai evidente, la sua diffusione strutturata nelle aziende – soprattutto in produzione – è ancora limitata. È il tema attorno a cui si è sviluppato il confronto del CXO, SAS Executive Event, organizzato da SAS con la partecipazione di partner come Deloitte, EY, Banco BPM, Fastweb, Niguarda, ARIA e altri.

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Edge9 era presente per raccogliere i messaggi chiave dell’evento, che ha offerto una visione concreta, tra esperienze dirette, strategie operative e una nuova proposta: un percorso guidato per integrare in modo responsabile e scalabile l’IA generativa nelle aziende.

La sfida dell’IA non è solo tecnologica, è organizzativa

“Non si tratta di introdurre una nuova tecnologia all’interno di processi esistenti, come accadeva con l’RPA. Con l’IA generativa i processi stessi vanno ripensati”. È uno dei passaggi centrali dell’intervento di Petronilla Di Biase di EY, che ha evidenziato come il contesto normativo, con l’entrata in vigore dell’AI Act, stia finalmente offrendo un quadro di riferimento utile per dare forma a regole interne e modelli di governance. Ma la norma, per essere efficace, deve essere tradotta in framework operativi, coinvolgendo tutte le funzioni aziendali: compliance, IT, legal, cybersecurity, operations.

A partire da questa base, aziende come Banco BPM, Fastweb e l’Ospedale Niguarda hanno condiviso le proprie esperienze. Il messaggio comune? Serve un approccio strutturato. Se l’IA generativa sta alimentando entusiasmo e investimenti, la sua implementazione richiede competenze multidisciplinari, processi di change management e soprattutto consapevolezza.

Dall’entusiasmo all’adozione in produzione: dove siamo davvero 

L’interesse verso la generativa è altissimo, ma la produzione resta ancora un miraggio per molti. “Non esiste ancora una ‘killer application’ della generativa per il settore finanziario", ha affermato Davide Masi di Banco BPM. “I colleghi chiedono ChatGPT, ma trasformare questa domanda in soluzioni sicure, integrate e conformi è un processo complesso”. La banca sta puntando su progetti pilota interni, sfruttando l’onda dell’interesse per accelerare anche applicazioni più tradizionali di IA, ma sempre con un focus su sicurezza, governance e scalabilità.

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Un punto sottolineato anche da Alessandro Magnino di Fastweb, che ha illustrato la creazione di un LLM proprietario e un’infrastruttura dedicata per offrire alle aziende strumenti di IA generativa adattati al contesto italiano e costruiti in ambienti sicuri. La logica è chiara: oggi le imprese non cercano il modello più potente, ma quello più affidabile e personalizzabile.

Il ruolo strategico della governance

Proprio per affrontare questa complessità, SAS ha presentato il proprio approccio alla AI Governance, basato su quattro pillar: oversight, compliance, culture e operation. L’obiettivo è supportare le aziende nel costruire un framework che consenta di sviluppare, testare, validare e mettere in produzione modelli di IA generativa in modo conforme e sostenibile. Non si tratta solo di gestire il rischio normativo, ma anche di valorizzare gli investimenti, preservare la reputazione e rendere l’innovazione scalabile.

Il nuovo servizio proposto da SAS parte da un assessment delle pratiche aziendali per misurare il livello di maturità dell’organizzazione in termini di AI governance e offre un percorso personalizzato per evolvere verso una gestione integrata e responsabile dei modelli.

L’AI Act come acceleratore, non freno

Una delle riflessioni più frequenti durante l’evento ha riguardato il cambiamento di percezione verso la regolamentazione. Se per molto tempo il compliance burden è stato visto come un freno, oggi l’AI Act è percepito come una leva positiva: “Finalmente c’è una direzione chiara” ha sottolineato Stefano Turchetta di Deloitte “e le aziende possono definire regole interne, mappare i rischi, coinvolgere le funzioni giuste e costruire un modello operativo sostenibile”.

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L’importanza della strategia emerge anche nel confronto tra approcci make or buy: molte imprese, soprattutto nel settore finanziario, scelgono soluzioni esterne per accelerare, ma il controllo resta centrale. Aumenta quindi l’esigenza di modelli tracciabili e validabili.

Tra i principali ostacoli all’adozione emerge la carenza di competenze: non solo tecniche, ma anche di business, compliance e gestione del rischio. L’intelligenza artificiale generativa non può essere delegata solo al reparto IT, ma serve un approccio interdisciplinare, affinché tutta l’azienda – dal board fino all’operatore del contact center – sia coinvolta in questo percorso.

Il caso portato dall’Ospedale Niguarda nell’ambito delle Olimpiadi invernali 2026 è emblematico: dati distribuiti tra diverse strutture sanitarie, necessità di standardizzazione, supporto decisionale in tempo reale. Un contesto in cui l’IA può fare la differenza, ma solo se costruita su dati di qualità e governance condivisa.

Un percorso guidato per far scalare la generativa in azienda

SAS ha colto questa complessità e oggi propone alle imprese un percorso strutturato per integrare l’IA generativa, partendo dal governo dei dati fino alla messa in produzione di modelli conformi. L’obiettivo è colmare il gap tra l’entusiasmo diffuso per le potenzialità dell’IA e la realtà di un’adozione ancora parziale e sperimentale.

In sintesi, il messaggio dell’evento è chiaro: il potenziale della generativa è reale, ma per trasformarlo in valore servono metodo, regole, cultura e strumenti. E ora, grazie a un quadro normativo più maturo e a percorsi come quello proposto da SAS, le aziende italiane hanno la possibilità di fare quel salto che finora è rimasto sulla carta.

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