IBM e Cisco collaborano per sviluppare le reti quantistiche e puntano a una Internet quantistica
di Riccardo Robecchi pubblicata il 28 Novembre 2025, alle 15:21 nel canale Innovazione
IBM e Cisco hanno annunciato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di reti di computer quantistici, che dovrebbero permettere di arrivare a una potenza di calcolo sufficiente per le applicazioni reali di tali dispositivi
L'innovazione non corre, e non galoppa nemmeno: ha direttamente preso un aviogetto. Si nota particolarmente nel campo dell'informatica quantistica, dove in pochi anni sono stati compiuti passi da gigante, ma che si prevede che in futuro acceleri ancora di più. Ed è proprio guardando a tale futuro che IBM e Cisco hanno annunciato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di reti di computer quantistici, con l'intenzione di creare una vera e propria "Internet quantistica" nel lungo periodo.
IBM e Cisco collaborano per le reti quantistiche

IBM e Cisco intendono presentare entro la fine del 2030 il primo proof of concept di una rete quantistica che colleghi diversi elaboratori quantistici (che prevedono essere già di grandi dimensioni e resistenti agli errori), così da poter eseguire i calcoli su decine o centinaia di migliaia di qubit. Si tratta di un approccio che espande, su una scala più ampia, quello che già ora IBM tiene per la progettazione di chip, che sono pensati per essere modulari e collegabili fra di loro.
Nel campo quantistico, contrariamente a quello classico, collegare più chip fra di loro è davvero come avere un chip più grande in quanto a capacità di calcolo; la differenza più sostanziale sta nel fatto che è necessario tenere conto degli errori che si generano nella comunicazione via rete in maniera più forte rispetto al mondo classico.
IBM e Cisco puntano a sviluppare reti costruite con trasduttori da connessioni ottiche a singoli fotoni e tra microonde e connessioni ottiche. Inizialmente tali reti saranno messe in opera all'interno di un singolo data center, con l'intenzione di ampliarle per utilizzarle anche nella connessione tra punti geograficamente distanti (diversi edifici, diversi data center, ecc).
IBM intende sviluppare una "scheda di rete" quantistica (QNU, "quantum networking unit") che si occupi di trasformare le informazioni presenti nei qubit fissi dei processori in qubit che è possibile inviare sulla rete. La rete di Cisco distribuirebbe poi l'entanglement a coppie di QNU per trasportare l'informazione dove richiesto in maniera dinamica, così da poter effettuare operazioni simili a quelle che avvengono negli switch di rete classici.
Cisco prevede che, se questi progetti avranno successo, si potrebbe arrivare a una "Internet quantistica" entro la fine degli anni 2030, inizialmente su scala cittadina e, col tempo, su scala mondiale.
Il collegamento di molteplici computer quantistici potrebbe aiutare a ottenere le dimensioni necessarie per effettuare quei calcoli che sono legati alle applicazioni rivoluzionarie che costituiscono la promessa del calcolo quantistico: farmacologia, scienze dei materiali, logistica, finanza e IA sono tutti ambiti che vedranno vantaggi significativi dall'uso degli elaboratori quantistici, ma solo se questi saranno grandi abbastanza. E le reti quantistiche sembrano essere una delle vie più brevi per riuscire ad arrivare alle dimensioni necessarie.











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