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Il successo dell'approccio low-code spiegato da Boomi

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Innovazione Il successo dell'approccio low-code spiegato da Boomi

Un approccio low-code consente di ottimizzare le risorse, risparmiando tempo ed evitando di sovraccaricare gli sviluppatori. Secondo Gartner, entro il 2024 il 65% dello sviluppo seguirà questa filosofia. La visione di Fabio Invernizzi di Boomi

 

L'approccio low-code allo sviluppo consente anche a persone non esperte di programmazione di realizzare velocemente applicazioni senza dover scrivere righe di codice o riducendole al minimo. Si tratta di un modo nuovo di sviluppare, tanto che il termine low-code è stato coniato sette anni fa da Forrester. Le previsioni di Gartner indicano una crescita a doppia cifra (23%) delle tecnologie per lo sviluppo low-code, suggerendo che entro il 2024 il 65% delle applicazioni sarà realizzato seguendo questo approccio. Fra gli principali attori delle soluzioni per lo sviluppo low-code oltre a Boomi c'è anche Oracle, come abbiamo evidenziato in questo articolo

boomi lowcode

Il segreto del successo dello sviluppo low-code 

Secondo IDC, fra il 2018 e il 2023 sono state sviluppate circa 500 milioni di applicazioni. Una quantità enorme, che fa sorgere una domanda: quanti programmatori saranno necessari in futuro per realizzare e mantenere ulteriori app? Troppi, probabilmente, e per questo motivo il mercato sta adottando metodi di sviluppo più efficienti, per esempio adottando l'approccio agile e le pratiche DevOps. Fra questi approcci, stanno prendendo sempre più piede quelli low-code e no-code, che consentono anche a chi non è esperto di programmazione e sviluppo di realizzare applicazioni, permettendo agli sviluppatori di concentrarsi sui progetti a maggiore valore aggiunto.

Fabio_Invernizzi_Boomi

"Di fatto, i vantaggi del low-code sono numerosi: risparmiare tempo, naturalmente, ma anche evitare di sovraccaricare di lavoro gli sviluppatori, già fortemente impegnati sul fronte dell’integrazione" - spiega Fabio Invernizzi, Sales Director EMEA South di Boomi - "In un tempo minimo, uno sviluppatore è in grado di creare applicazioni complete grazie a un approccio virtuale e alle interfacce grafiche offerte dalle piattaforme low-code. 451 Research ha dimostrato che utilizzando un approccio low-code le aziende possono risparmiare il 50-90% del tempo di sviluppo necessario rispetto ad un approccio di puro sviluppo. Si tratta quindi di una piccola rivoluzione per i dipartimenti IT che, fino a oggi, hanno fortemente impegnato le proprie risorse per scrivere (e mantenere) migliaia di righe di codice".

Secondo Invernizzi, si registra un crescente interesse nell'utilizzo delle piattaforme di sviluppo low-code anche per l'automazione del flussi di lavoro, ma questo approccio potrà essere esteso ad altri processi, e sarà quindi importante adottare dei middleware moderni che semplifichino questo approccio, soprattutto se si tiene conto della complessità degli attuali ecosistemi IT. 

"Di fronte a una domanda sempre crescente di poter sfruttare i dati dispersi nell’ecosistema delle applicazioni dell’azienda, è necessario cogliere l'opportunità di staccarsi dai metodi tradizionali di scrittura delle righe di codice senza interruzioni. Dato che i team di sviluppo non si possono espandere all'infinito e non tutti i dipendenti possiedono le competenze in termini di sviluppo, sono le piattaforme low-code / no-code a rendere più rapide le attività di sviluppo e integrazione", conclude Invernizzi.

7 Commenti
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Vul13 Maggio 2021, 14:33 #1
entro il 2024 il 65% delle applicazioni sarà realizzato seguendo questo approccio


Si certo. Come no.

Ben vengano queste tecnologie, ancor piu lavoro per noi dev.
danylo13 Maggio 2021, 17:59 #2
L'approccio low-code allo sviluppo consente anche a persone non esperte di programmazione di realizzare velocemente applicazioni

gia' adesso sviluppano persone "non esperte di programmazione", a giudicare dalla quantita' di bug che si trovano ovunque
Axios200613 Maggio 2021, 18:54 #3
"low code, high bugs"

Comunque, riguardo le previsioni per il futuro in generale, sto ancora aspettando le auto volanti del 2000...
Vul13 Maggio 2021, 19:09 #4
Originariamente inviato da: danylo
gia' adesso sviluppano persone "non esperte di programmazione", a giudicare dalla quantita' di bug che si trovano ovunque


Da dev posso dirti che non e` un problema di esperienza, ma di volume di lavoro e tempo.
Lukas1714 Maggio 2021, 09:58 #5
"L'approccio low-code allo sviluppo consente anche a persone non esperte di programmazione di realizzare velocemente applicazioni senza dover scrivere righe di codice o riducendole al minimo. Si tratta di un modo nuovo di sviluppare"

Nuovo è un parolone...uno dei precursori è la Tibco...e in Italia lo si usa da 20 anni.
WarDuck14 Maggio 2021, 11:51 #6
Io sono del parere che la complessità andrebbe gestita, non nascosta sotto il tappeto. Aggiungere un ulteriore layer IMHO è la classica non-soluzione.

Ti voglio quando magari devi introdurre una feature che il cliente vuole ma che il sistema non ha mai previsto, e magari ti devi smazzare migliaia di righe di codice generato (se ti dice bene che lo puoi fare)

Già vediamo la massa di schifezze che generano i "build system" che dovrebbero semplificare la vita ai programmatori

A me sembra tutto molto poco lungimirante. Qui bisogna invece riprogettare le applicazioni da zero, renderle modulari e mantenibili.
Pino9014 Maggio 2021, 12:04 #7
Originariamente inviato da: WarDuck
Io sono del parere che la complessità andrebbe gestita, non nascosta sotto il tappeto. Aggiungere un ulteriore layer IMHO è la classica non-soluzione.

Ti voglio quando magari devi introdurre una feature che il cliente vuole ma che il sistema non ha mai previsto, e magari ti devi smazzare migliaia di righe di codice generato (se ti dice bene che lo puoi fare)

Già vediamo la massa di schifezze che generano i "build system" che dovrebbero semplificare la vita ai programmatori

A me sembra tutto molto poco lungimirante. Qui bisogna invece riprogettare le applicazioni da zero, renderle modulari e mantenibili.


Dipende dal settore, no?
L'approccio low code permette a un ingegnere elettrico di scrivere (modellare) il controller di un powertrain senza dover conoscere per forza il dialetto di C supportato dal compilatore fornito dal produttore della piattaforma.

Il cambiamento è molto importante: permette a chi non sa niente di codice di lavorare direttamente sul prodotto, dando molto più valore alle figure con esperienza specifica in certi domini.

Nel settore automotive (anche verticale) l'approccio low-code è diventatato già la norma, proprio perchè la quantità e complessità del codice sarebbero troppo difficili da gestire senza un livello intermedio.

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