La convenzione INPS e CAF per il reddito di emergenza
di Alberto Falchi pubblicata il 20 Agosto 2020, alle 18:01 nel canale InnovazioneIl reddito di emergenza può ora essere richiesto anche tramite CAF dai nuclei familiari che possiedono i requisiti. La sottoscrizione da parte dei CAF deve avvenire con modalità elettroniche, apponendo anche la firma digitale
Una delle misure messe in atto dal governo per aiutare i cittadini ad affrontare la crisi economica dovuta al covid è il reddito di emergenza. Si tratta di un assegno bimestrale erogato in due quote, che variano fra i 400 e gli 800 euro. Lo può richiedere chi ha la residenza in Italia, un ISEE inferiore ai 15.000 euro e un valore del patrimonio mobiliare familiare inferiore a 10.000 euro, soglia che cresce di 5.000 euro per ogni successivo componente della famiglia, sino a un massimo di 20.000 euro. Questo reddito non può essere cumulabile con altre forme di sussidio: non può essere erogato a chi percepisce il reddito di cittadinanza o ha già beneficiato di altre misure di sostegno, come i famosi 600 euro che a marzo e aprile sono stati destinati alle partite IVA, di cui abbiamo parlato qui. Le partite IVA che non hanno richiesto od ottenuto il bonus da 600 nei mesi passati, possono invece farne richiesta, a patto che rispettino i requisiti descritti.
Fino a oggi era possibile richiedere il reddito in autonomia, passando per il portare INPS, ma il 10 agosto l'INPS ha attivato una convenzione coi CAF.
Lo schema di convenzione fra INPS e CAF per il reddito di emergenza
Grazie alla convenzione, i cittadini potranno delegare ai CAF la domanda per ottenere il REM, il reddito di emergenza. Per farlo, dovranno delegare un CAF, che avrà il compito di verificare l'identità del richiedente, assisterlo nella compilazione della domanda e trasmetterla all'Istituto di Previdenza, oltre che di fornire ai richiedenti informazioni sull'esito delle loro domande.
Il tutto in maniera gratuita: sarà INPS a rimborsare i CAF per il servizio tramite fattura elettronica.
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