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La maggior parte delle PMI italiane non è pronta per il lavoro ibrido. La ricerca di Dynabook

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Innovazione La maggior parte delle PMI italiane non è pronta per il lavoro ibrido. La ricerca di Dynabook

I problemi principali sono dovuti alla carenza di budget e di personale IT specializzato. Sotto il profilo della dotazione tecnologica, il notebook rimane l'investimento principale, seguito da soluzioni per il VDI e di edge computing

 

Il tema del lavoro ibrido è ancora caldo e sono tante le realtà che hanno deciso di proseguire le abitudini imposte durante la pandemia concedendo ai loro dipendenti una maggior libertà sul posto di lavoro, come il lavoro da casa per alcuni giorni a settimana. 

Il lavoro ibrido sembra piacere, soprattutto ai dipendenti, ma c'è un ostacolo: la maggior parte delle PMI italiane non si è ancora strutturata dal punto di vista tecnologico per supportarlo. A evidenziarlo la ricerca "Guida per rendere l'hybrid working definitivo nelle PMI" realizzata da Dynabook.

I budget IT sono in aumento, ma un'azienda italiana su quattro li ha ridotti

Abilitare il lavoro ibrido richiede degli investimenti tecnologici non indifferenti: bisogna dotare i lavoratori di dispositivi adeguati alle loro necessità, potenziare le infrastrutture di comunicazione e, l'aspetto più importante, investire sulla sicurezza informatica. Come si stanno comportando le aziende sotto questo profilo? 

Secondo la ricerca di Dynabook, condotta intervistando 1.200 responsabili IT di aziende europee, poco meno della metà del campione (44%) ha incrementato il budget IT, mentre il 22% lo ha diminuito. In italia la situazione è un po' meno incoraggiante: un'azienda su tre (33%) ha incrementato la spesa IT per far fronte alle nuove esigenze, mentre il 26%, più di una PMI su quattro, li ha ridotti. 

Il sondaggio evidenzia come solamente il 30% delle piccole e medie imprese dichiari di aver raggiunto uno stato ideale per quanto riguarda il lavoro ibrido, mentre il restante ha ancora della strada da fare. In particolare, sotto il profilo della cybersecurity, l'aspetto più critico per il 45% degli intervistati. Il 24% sottolinea la necessità di potenziare le proprie soluzioni per mettere in sicurezza la rete, mentre un altro 21% ritiene sia prioritario puntare sulla sicurezza dei dispositivi. 

Il freno principale è legato alla carenza di budget per la sicurezza (36%) e di personale IT (34%). 

La sicurezza non è però l'unico ambito in cui bisogna migliorare: il 22% degli intervistati sostiene infatti che la sfida più complessa sia rappresentata dalla collaborazione fra i dipendenti.

investimento IT dynabook

"Dalla nostra ricerca emerge chiaramente che le aziende operano in un ambiente IT più complesso che mai, poiché il lavoro ibrido continua a creare problemi di sicurezza, produttività e affidabilità per le PMI europee", spiega Damian Jaume, Presidente di Dynabook Europe. "Sebbene non esista un approccio unico per tutti, è chiaro che i budget devono estendersi mentre attraversiamo tempi economici complessi. È essenziale che le PMI diano la priorità all'investimento e all'implementazione di tecnologie affidabili, economiche e sicure nel momento in cui mirano a rendere permanente il passaggio all'ibrido".

I tempi di inattività sono un problema per il 43% delle PMI italiane

inattivita lavoro ibrido

Il rapporto mostra come quasi la metà delle piccole e medie imprese italiane perda circa sette ore al mese, per dipendente, a causa dei tempi di inattività. Un problema che sta spingendo le imprese verso l'adozione di tecnologie più adeguate. Primo fra tutti, dei notebook, fondamentali per il lavoro ibrido, che sono la priorità per il 71% dei rispondenti. Seguono a ruota la necessità di infrastrutture VDI (Virtual Desktop Infrastructure) (55%) e soluzioni di edge computing (53%).

14 Commenti
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sisko21409 Settembre 2022, 17:20 #1
la maggior parte delle PMI italiane, non è pronta a niente a prescindere. Per la PMI classica italiana l' IT è un costo, non una strategia di sviluppo o di cambiamento di processo. La PMI classica, non investe in formazione, ed il personale non IT che ci lavora, fà fatica ad usare un email, ad aprire un pdf, figuriamoci se sono pronte per il lavoro ibrido.
nickname8809 Settembre 2022, 17:26 #2
Molte delle cose da te elencate non hanno necessità di formazione.
E' cultura comune ormai.

L'informatica fa parte della vita di molte figure lavorate anche NON IT, se dei semplici ragazzini riescono significa che non è necessario una formazione ma una questione piuttosto di apertura mentale che manca.
Pure mio padre sà configurarsi la posta sul client Outlook con la configurazione manuale ed è un ex operaio in pensione !
Sa persino usare Google per informarsi, connettere un dispositivo alla propria rete Wifi ecc..... non sono cose complesse.

Basti vedere alcune figure lavorative come dei dottori, cui alcuni sono forse ( ma anche no ) esperti nel loro ramo medico, ma appena esci da lì non sono capaci nemmeno di dirti di che brand è l'auto che guida, alcuni di loro dei totali imbranati.



Nemmeno io sono un elettricista e manco un muratore e nemmeno un idraulico però i lavori di manutenzione di casa li sò fare tutti.
Così come sò anche cambiare una ruota alla mia auto, rabboccare l'olio, il liquido refrigerante o quello per la pulizia del tergicristallo.
Purtroppo la cultura è una cosa, il QI invece è un altra e non si apprende, ci si nasce.
Jimbo Kern09 Settembre 2022, 17:34 #3
Originariamente inviato da: sisko214
la maggior parte delle PMI italiane, non è pronta a niente a prescindere. Per la PMI classica italiana l' IT è un costo, non una strategia di sviluppo o di cambiamento di processo. La PMI classica, non investe in formazione, ed il personale non IT che ci lavora, fà fatica ad usare un email, ad aprire un pdf, figuriamoci se sono pronte per il lavoro ibrido.


Esatto, e sai perché? La maggior parte delle PMI italiane produce solo robaccia di valore tecnologico nullo, non usa nessuna tecnologia moderna, cerca solo dipendenti senza alcuna qualifica da mettere a tirare bulloni a 1000 euro al mese. I dirigenti, per la stragrande maggioranza estremamente mediocri, incompetenti e dediti a intrallazzi e magheggi di ogni sorta, si circondano solo di altri mediocri come loro. A nessuno interessa modernizzarsi, l'importante è solo quello di riuscire ad arraffare il più possibile finché dura.
Cappej09 Settembre 2022, 17:35 #4
e comunque... non è il male assoluto... chi sarà interessato provvederà ad organizzarsi e formarsi... fine.
Non è che lo SW sia la soluzione a tutto eh! Oppure sintomo di INNOVAZIONE! come tute le cose per molte aziende è la manna per altre è l'inferno, dipende dalla tipologia di lavoro
Se sei nell'industria che ne fai del lavoro remoto? chi te li gestisce i macchinari?
IMHO
ciop7109 Settembre 2022, 17:43 #5
Credo che la maggior parte dell'aumento della spesa IT sia finita in prodotti più o meno utili di sicurezza o pseudo-sicurezza aziendale.
Da me non si riesce a far spendere 20-30 mila euro per passare a Office365 e si continua con installazioni di Office 2010 che va avanti a martellate, mentre si sono spesi 140 mila euro per un prodotto di sicurezza che non ho neanche ben capito a cosa serva, l'importante è che l'input sia partito dalla dirigenza.
ciop7109 Settembre 2022, 17:48 #6
Originariamente inviato da: Jimbo Kern
A nessuno interessa modernizzarsi, l'importante è solo quello di riuscire ad arraffare il più possibile finché dura.


Questo è un altro enorme problema, ci sono fondi per la modernizzazione ma in tante aziende si fanno progetti senza senso solo per prendere i contributi. Se spendendo 10 lo stato ti restituisce 20 allora il progetto si fa anche se non serve a niente e nessuno lo sfrutterà mai, basta che funzioni per la mezz'ora nella quale viene fatto il controllo e poi si butta via tutto.
Therinai09 Settembre 2022, 18:31 #7
Vabbeh ma si parla di PMI... in italia in questo calderone c'è la stragrande maggioranza della produzione interna, e qua PMI è sinonimo di manifatturiero, artigianato, turismo... mica ci possiamo aspettare che l'azienda vinicola o il mobilificio, eccetera, investano chissà cosa in IT.
Per le PMI, quando si parla di digitale, hanno più senso i consorzi, le associazioni, come fanno le farmacie. Un vero IT interno ad ogni singola micro azienda non ha senso, e non è neanche sostenibile.
Già sulla PMI da 50/100 dipendenti è un costo enorme.
blobb09 Settembre 2022, 18:37 #8
Originariamente inviato da: sisko214
la maggior parte delle PMI italiane, non è pronta a niente a prescindere. Per la PMI classica italiana l' IT è un costo, non una strategia di sviluppo o di cambiamento di processo. La PMI classica, non investe in formazione, ed il personale non IT che ci lavora, fà fatica ad usare un email, ad aprire un pdf, figuriamoci se sono pronte per il lavoro ibrido.


parli per sentito dire o hai esperienze dirette?
nickname8809 Settembre 2022, 19:48 #9
Originariamente inviato da: Cappej
e comunque... non è il male assoluto... chi sarà interessato provvederà ad organizzarsi e formarsi... fine.
Non è che lo SW sia la soluzione a tutto eh! Oppure sintomo di INNOVAZIONE! come tute le cose per molte aziende è la manna per altre è l'inferno, dipende dalla tipologia di lavoro
Se sei nell'industria che ne fai del lavoro remoto? chi te li gestisce i macchinari?
IMHO

Modernità = digitazione e informatizzazione

Anche nell'industria i singoli stadi dei processi di produzione sono più efficienti se gestiti in modo digitale.

Ed anche l'operaio di turno potrebbe essere chiamato a conoscere il software ( primitivo ) che gira su determinati macchinari e che mette a disposizione differenti funzionalità. E anche se non l'operai semplice di sicuro gli addetti alla manutenzione o responsabili dei reparti.

Io lavoro per una multinazionale che fornisce infrastrutture e assistenza informatica per altre aziende e fra i nostri clienti abbiamo anche attività che vende prodotti agricoli quindi .....




Il fatto poi che questi in Italia non esistano è un altro discorso.
blobb09 Settembre 2022, 20:01 #10
Originariamente inviato da: nickname88
Modernità = digitazione e informatizzazione

Anche nell'industria i singoli stadi dei processi di produzione sono più efficienti se gestiti in modo digitale.

Ed anche l'operaio di turno potrebbe essere chiamato a conoscere il software ( primitivo ) che gira su determinati macchinari e che mette a disposizione differenti funzionalità. E anche se non l'operai semplice di sicuro gli addetti alla manutenzione o responsabili dei reparti.

Io lavoro per una multinazionale che fornisce infrastrutture e assistenza informatica per altre aziende e fra i nostri clienti abbiamo anche attività che vende prodotti agricoli quindi .....




Il fatto poi che questi in Italia non esistano è un altro discorso.


ma non è vero che non esistono , le PMI italiane di solito sono microimprese
ed hanno la loro digitalizzazione necessaria alle loro esigenze , comunque ricordo a tutti che siamo il secondo paese esportatore in europa, e ci sarà un motivo ....

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